Pranzi vista mare, Civitanova riapre e spera nell'estate. Della Valle: "Felici di lavorare"
Tornano le persone ai tavoli e tornano anche i sorrisi, sotto le mascherine. Basta fare una passeggiata sul Lungomare di Civitanova per rendersi conto che qualcosa dalla scorsa settimana è cambiato e non si parla solo di coperti e prenotazioni. Il pranzo al ristorante non basterà a pensare che il peggio è passato.
La voglia di tornare a qualche vecchia abitudine non prelude a comportamenti irresponsabili, questi primi giorni di riaperture controllate lo dimostrano.
Da un primo parziale bilancio sono emersi atteggiamenti propositivi e cauto ottimismo di clienti e ristoratori con un occhio attento alla stagione estiva che si avvicina.
Il Cala Maretto ha registrato una buona affluenza di clienti nei primi giorni di pranzi e cene "anticipate" causa coprifuoco. Nicola Della Valle, proprietario del locale commenta così:"Siamo aperti dall'ora di pranzo alle 22, ad orario continuato. Facciamo pranzo, caffè, aperitivo e cena anticipata. La gente ha voglia di tornare e già il pranzo di lunedì ha mandato un buon segnale. Attualmente usiamo 50 dei 140 posti disponibili, va bene come ripartenza ma speriamo presto decidano di togliere il coprifuoco".
"E' un nodo fondamentale per il turismo: molti clienti stranieri decidono di andare altrove quando capiscono che alle 22 l'Italia chiude - e passando ad un ragionamento di più ampio respiro - è trascorso più di un anno, non possiamo più nasconderci dietro l'emergenza. Servono decisioni e regole che ci permettano di aiutare il paese lavorando. I sussidi non servono, servono locali frequentati e sicuri" aggiunge Della Valle.
Spostandoci zona Lungomare nord abbiamo incontrato Mirko Ciavattini, gestore del Veneziano per un parere sulla ristorazione di un balneare storico: "Non mi lamento. Buoni numeri per i primi giorni e un weekend con ottime prenotazioni. Per le cene ho deciso che finchè non ci sarà una posizione netta per l’interno non le predisporremo, è ancora troppo freddo".
C'è positività nelle parole di Ciavattini: "Nella dialettica della vita ad ogni crisi segue sempre una fase di crescita e quando vediamo il peggio dobbiamo sempre pensare che lo paragoniamo ad un meglio che abbiamo in mente e che può tornare in nuove consapevolezze. Dobbiamo reagire con la volontà dell'ottimismo e il pessimismo della ragione per usare le parole di Gramsci. Fare chiedendoci sempre il perchè di quello che facciamo. Non parlo solo da ristoratore ma da uomo che cerca nella vita di tutti i giorni il senso della vita".
Ciavattini commenta il periodo appena trascorso: "Non possiamo lamentarci ma è evidente che esiste una categoria di garantiti e una di non garantiti. Chi vive di imprenditoria e spese vive non è più garantito mentre cassa integrazione e sussidi vari garantiscono un minimo di supporto. Non parlo della mia situazione ma i locali che hanno aperto da poco non sono stati per nulla aiutati. Affitti e bollette erano e sono tutt'ora il problema. Risarcire sul guadagno non ha senso con questi lunghi stop lavorativi. Se mi fai chiudere devi darmi opportunità di sopravvivere in una visione sistemica di beneficio per l'economia tutta. Speriamo di tornare presto a non doverci preoccupare solo del pane ma anche delle rose. Vivere day by day significa sopravvivere, torniamo a vivere per dotare di un senso ulteriore lo spirito".
Mara Petrelli, proprietaria del Lido Cristallo e presidente dell'ABAT, ci ha dato una visione d'insieme delle condizioni di locali e balneare Civitanovesi: "Apriamo con fiducia. Siamo pronti ad accogliere i turisti. Stiamo spianando le spiagge e piantando gli ombrelloni. Pronti e felici di riaprire quanto prima. Le richieste e le prenotazioni sono ancora variabili, dipendono dalle novità che arrivano giorno per giorno con le disposizioni. La gente ha voglia di uscire e di stare al mare anche per un fattore di salute. Fare una passeggiata all'aria aperta aiuta tantissimo".
"Sul lungomare sud ci concentriamo più su un discorso di ristorazione e movida mentre quindi speriamo riparta presto anche un minimo di socialità, il coprifuoco in questo caso penalizza molto - aggiunge Petrelli -. Siamo sicuramente messi meglio di altre categorie ma molti dipendenti stagionali sono appesi ad un filo. Dobbiamo aver chiaro che se parte comparto turistico partono tutte le altre filiere ad esso collegate (negozi, professionisti, tecnici ecc). Pronti a rimboccarci le maniche, non ci tiriamo mai indietro. Siamo famiglie che si aiutano per ripartire e riorganizzarsi per lavorare".
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