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Attualità Tolentino

Piano parcheggi Tolentino: il punto di vista dell'arch. Mario Sensini

Piano parcheggi Tolentino: il punto di vista dell'arch. Mario Sensini

Riceviamo dall'Arch. Mario Sensini una sua personale nota in merito al piano parcheggi di Tolentino:

Riprendo una mia considerazione di qualche tempo fa in merito a come vengono prese decisioni che riguardano la “COSA PUBBLICA” per parlare ancora di parcheggi spostando l’attenzione dal Parksi di Macerata che chiude alle 21 al Piano Urbano dei Parcheggi di Tolentino dove i parcheggi sono sempre aperti e si paga anche di notte.

Il nuovo piano di Tolentino, con annesso bando di gara per la gestione venticinquennale, anima il dibattito politico sia nel palazzo che in ogni angolo della città. Ho detto città? mi scuso mi sono lasciato coinvolgere dal dibattito, città è il titolo ufficiale di cui godono molti comuni anche piccoli come Tolentino, comuni insigni per tradizioni storiche, per le tradizioni della sua civitas, della sua comunità, condizioni che nel dibattito in corso, purtroppo, non sono risultate così evidenti.

Oggi in tutta Europa, si parla di città intelligente, aggettivo che dovrebbe qualificare una comunità fortemente inclusiva non solo e non tanto nel senso dell’accoglienza ma anche e soprattutto nel dimostrare un alto livello della capacità dei suoi abitanti di assumere un ruolo all’interno delle dinamiche di partecipazione e di protagonismo attivo nei processi decisionali per inquadrare le problematiche di un contesto e le politiche più efficaci per risolverle, ma è necessario un cambiamento, un’evoluzione culturale che presuppone il passaggio dal consolidato modello di government, dove gli organi decisionali eletti definiscono le politiche dall’alto per poi eventualmente discuterle con i cittadini, all’adozione di un processo di governance che implica invece una sinergia con i cittadini e che ha come obiettivo la risoluzione collettiva e condivisa dei bisogni comuni. Questa evoluzione dipende proprio dalla comunità, non attiene solo alla sfera decisionale ma soprattutto a quella collettiva della comunità che deve crescere dentro a questo nuovo concetto amministrativo.

Nel programma parcheggi del Comune di Tolentino, invece, che cosa è successo?

L’Amministrazione comunale, sulla base di un Atto di indirizzo del Consiglio Comunale, pubblica un bando di gara per l’affidamento in concessione del servizio di gestione dei parcheggi prevedendo di passare dagli attuali 510 posti auto a pagamento, gestiti dalla locale municipalizzata, ai 1.461 della nuova concessione, con quale motivazione? Nessuna se non quella dettata dall’esigenza di reperire risorse per la realizzazione di una serie di opere pubbliche.

Ovviamente si è scatenata una reazione dei cittadini che hanno manifestato contro il Piano con l’evidente e normale coinvolgimento delle forze politiche di opposizione ed anche qualcuno della maggioranza, protesta che ha avuto la sua massima espressione con una contenuta manifestazione di piazza preceduta da qualche comunicato stampa, ma che ha registrato il suo livello più “alto” nella seduta del Consiglio comunale di qualche giorno fa caratterizzata dalle dimissioni del Presidente proprio per l’assoluta contrarietà al programma, il Sindaco ha annunciato qualche modifica al bando e tutto è ritornato all’interno della procedura come se nulla fosse successo.

E’ evidente quanto siamo lontani da quel concetto di città intelligente di cui si parlava in precedenza. Siamo all’interno dell’improvvisazione guidata dalle esigenze di bilancio, una forma abbastanza diffusa di government che non solo non tiene conto della collettività ma ne alimenta le tensioni riducendo volutamente, e forse anche consapevolmente, quel potenziale partecipativo che una comunità socializzata sarebbe in grado di esprimere all’interno di un processo di governance.

Mi sono occupato di parcheggi per molto tempo, dal parcheggio dei Giardini Diaz di Macerata con l’Italimpa, società del gruppo Iri, che negli anni novanta del secolo scorso gestiva direttamente e tramite partecipate oltre 14 mila posti auto in diverse città italiane, a quello di Camerino dove sono arrivato secondo nella procedura di selezione, allora funzionava così, a quello del Centro Città di Recanati. Per tornare a Tolentino sono stato il progettista e direttore dei lavori del Parcheggio dell’ex Foro Boario, parcheggio che per diversi anni è stato oggetto di una “chiacchera di paese” in quanto ritenuto non rispettoso delle norme di prevenzione incendi perché la sua altezza non consentiva l’accesso ai mezzi dei vigili del fuoco, questa “chiacchera” è stata sulla bocca di alcuni politici locali fino a qualche giorno fa quando in occasione della procedura di gara sono riemersi tutti i documenti sulla regolarità che erano presenti fin dal collaudo della struttura.

Il parcheggio dell’ex Foro Boario, unitamente al Parcheggio ex Cinema Europa (Matteotti) ed al parcheggio Osmani-Filsi, faceva parte del Programma di intervento per la realizzazione dei parcheggi, ai sensi della legge 122/1989, avviato dal Ministero per le aree urbane con un contributo pari al 90% della rata dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti per la realizzazione diretta da parte del comune per un impegno complessivo ammesso a contributo pari a 3.700 milioni di lire. I tre parcheggi della legge 122, vengono definiti anche “di cintura”, sarebbe più corretto “di rotazione” cioè destinati alla sosta breve, in quanto sono tutti a ridosso della città storica e furono allora costruiti in quei punti proprio perché a servizio del Centro storico e del suo intorno urbano con una strategia che era quella di limitare la circolazione e la sosta dei mezzi meccanici nel centro storico con una particolare opzione per residenti e commercianti di convenzionarne l’uso prolungato dello spazio auto.

Il parcheggio Osmani-Filsi sarebbe stato a servizio della zona centrale di Piazza della Libertà, per la presenza degli uffici comunali, dell’allora Pretura e quant’altro in rapporto alla sosta breve;

Il parcheggio ex Cinema Europa (Matteotti) di riferimento per l’area direzionale di Piazzale Europa;

Il parcheggio ex Foro Boario destinato al movimento turistico organizzato (bus) in funzione del Santuario di San Nicola, oltre ad una settantina di posti auto per la sosta breve e quella lunga dei residenti “de lu fonnacciu” zona con vicoli e strade strette con ridotta possibilità di circolazione e sosta degli autoveicoli. Tutti e tre i parcheggi erano stati dotati di impianto di esazione in considerazione del necessario equilibrio economico-finanziario dell’investimento pubblico che doveva assicurare la manutenzione nel tempo dell’impianto considerato come opera di urbanizzazione.

La politica nel corso degli anni passati ha sconvolto l’intera impostazione del piano riempiendo di linee blu il centro storico e lasciando alla sosta libera, meglio sarebbe dire lasciando all’abbandono i tre parcheggi di cintura con addirittura una recente previsione di costruire la palestra a servizio dei Licei, struttura di competenza della Provincia, sopra al Parcheggio ex Cinema Europa (Matteotti), un pensiero illuminato, forse un’eccessiva e inconsapevole interpretazione dello slogan tanto di moda “costruire sul costruito”.

Su questo argomento, nello spirito che da un po’ anima il soggetto decisionale pubblico e cioè che tutto è possibile, tutto si può fare, basta avere la maggioranza, sarebbe opportuno ricordare cosa significa fare un’opera pubblica in variante al Piano regolatore su un’area privata con l’occupazione d’urgenza, tutte cose che sono accadute nella realizzazione del parcheggio dell’ex Cinema Europa, ma sto andando fuori tema, ritorniamo sui parcheggi.

Il Piano Urbano dei Parcheggi con il quale il Comune di Tolentino si candidò per la sua finanziabilità, rientrando tra le dodici città delle Marche che ottennero il contributo, venne dimensionato per circa 400/500 posti auto a tariffa, dimensione ritenuta adeguata anche dal Ministero in rapporto alla città, alla sua conformazione, al numero dei suo abitanti, al suo bacino di utenza in termini territoriali, ecc. ecc. Oggi la città è cresciuta dal punto di vista urbanistico con un’espansione che in termini di esigenze di sosta non ha modificato sostanzialmente le condizioni del PUP dei primi anni ’90, anzi si potrebbe affermare che per le scelte amministrative che hanno caratterizzato gli ultimi vent’anni, le condizioni di attrattività del centro storico si sono ridotte con conseguenti minori esigenza di sosta, oggi ci sarebbero tutte le condizioni per eliminare tutte le linee blù nel centro storico, ripristinare l’esazione per i parcheggi di rotazione a servizio del centro e se serve individuare qualche stallo blu in altri ambiti urbani per esempio in periferia nei pressi dei nuovi centri commerciali.

Tutto questo per evidenziare come l’esigenza di aumentare i posti auto a pagamento da 510 a 1461 non è basato su una visione della città, non è basato su una strategia, non ha un fondamento tecnico-urbanistico, ma scaturisce esclusivamente da una esigenza economica per finanziare, con la contropartita della concessione del servizio di gestione dei parcheggi, la realizzazione di opere pubbliche oggetto dell’improvvisazione del decisore pubblico e lontane da quel processo partecipativo di cui si parlava.

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