Paolo Maddalena a Macerata: "Vivere il paesaggio significa vivere con la Costituzione"
La scorsa settimana è stato a Macerata Paolo Maddalena, vice presidente emerito della Corte Costituzionale. In troppo pochi lo conoscono, perché da fedele servitore dello stato sta offrendo la sua opera ad una platea più ampia solo dopo il suo pensionamento, avvenuto poco più di cinque anni fa. Infatti, nonostante il raggiungimento di quel periodo della vita da dedicare al riposo, Maddalena ha continuato i suoi studi, arrivando alla pubblicazione di due testi importanti, quali “Territorio bene comune degli Italiani” (Donzelli 2014) e “Gli inganni della finanza” (Donzelli 2014), e alla condivisione dei relativi risultati con l’opinione pubblica tramite un’intensa attività di divulgazione portata avanti girando in largo ed il lungo tutta la penisola italiana.
Chi è intervenuto ai due incontri che Maddalena ha tenuto a Macerata ha potuto ascoltare una appassionata dissertazione in cui si sono susseguiti, rafforzandosi, concetti quali proprietà pubblica e proprietà privata, appartenenza ad una collettività e accettazione delle regole che ne definiscono la vita in comune, territorio e res pubblica, una articolata narrazione che ha descritto il tema del vivere insieme a partire dai suoi aspetti originari, slegati cioè dalla contingenza del momento in cui viviamo, e che ha portato alla luce l’assoluta continuità tra la storia millenaria del diritto romano e la realtà odierna che tutti noi viviamo, regolata proprio dai dettami costituzionali repubblicani. Lo Statuto Albertino del 1848 e l’attuale dilagare del neoliberismo più virulento, tra gli altri, hanno portato all’inserimento di una serie di germi che stanno pericolosamente minando quella continuità, trasformando il nostro modo di stare insieme dal “vivere in una comunità” al “vivere in branco”, con le azioni dei singoli che una volta tenevano conto delle interazioni con le vite dei propri vicini e che oggi sono invece esclusivamente finalizzate al profitto personale, senza tener minimamente conto delle possibili conseguenze verso il prossimo. Maddalena ha parlato di diritto e Costituzione come di un insieme di leggi “per la terra”, di leggi “per la vita”, cioè di norme pensate affinché tutta la comunità che si riconosce in quel sistema possa vivere dei frutti che il territorio in cui essa vive è in grado di produrre: scegliere di rompere questo legame di socialità tra le persone, e tra le persone ed il territorio abitato, come da troppo tempo si sta facendo, con leggi e manomissioni sulla Costituzione fatte indifferentemente da governi di destra e di sinistra, significa compiere una scelta di morte. Questo è l’allarme che Paolo Maddalena ha lanciato. Anche da Macerata. Da buon napoletano, Maddalena, nei suoi interventi, è riuscito a far convivere in perfetto equilibrio la razionalità del pensiero scientifico con la passione dettata da un innato senso civico: chi lo ha ascoltato non ha potuto non notare la sincera preoccupazione , soprattutto per le giovani generazioni, ed, insieme, la lucida linearità delle posizioni portate avanti.
Venerdì sera Paolo Maddalena ha parlato davanti ad una ristretta platea di intervenuti nella sala del Consiglio della Camera di Commercio di Macerata, mentre sabato mattina erano oltre duecento i ragazzi che lo hanno ascoltato nell’aula magna dell’istituto agrario di Macerata (il cui contributo è stato determinante per il suo arrivo in città). Molto toccanti sono stati i ringraziamenti finali che Maddalena ha rivolto agli studenti: complimentandosi con i ragazzi per la scelta che avevano fatto iscrivendosi all’istituto agrario, li ha poi ringraziati per l’attenzione e la sensibilità che avevano mostrato durante l’incontro. Per tale motivo, e per tutto quanto il resto, riteniamo che la presenza di Paolo Maddalena sia stata molto proficua e che il ciclo di seminari “Per l’ermo colle. Il paesaggio, bene comune tra tutela e valorizzazione” non potesse avere prolusione più appropriata e di valore. Speriamo di riavere quanto prima il presidente in queste terre.
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