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Macerata, prefettura e comuni locali insieme per l'accoglienza profughi ucraini. Treia fa da capofila

Macerata, prefettura e comuni locali insieme per l'accoglienza profughi ucraini. Treia fa da capofila

E' partita ufficialmente la collaborazione fra la prefettura di Macerata e il comune di Treia. È il sindaco Franco Capponi il primo esponente delle amministrazioni comunali della provincia ad aderire all’accordo con il prefetto Flavio Ferdani, volto a garantire la miglior accoglienza possibile alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina.

Un’organizzazione diversa dal sistema nazionale dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), che poggia sulla collaborazione fra la prefettura e i sindaci dei comuni aderenti: “Un canale di confronto interistituzionale che si apre oggi grazie alla preziosa collaborazione del primo cittadino di Treia” sottolinea Ferdani.

Sinergia necessaria per la delicata gestione dei 962 profughi ucraini presenti ad oggi nella provincia di Macerata, di cui 457 i minori (34 arrivati senza la tutela di un adulto). Non si tratterebbe infatti di garantire loro solamente le basilari condizioni di vita, quanto offrire una forma di “accoglienza diffusa” che tiene conto della qualità della vita e delle relazioni umane dei rifugiati.

“È una responsabilità grandissima per gli enti pubblici e amministrativi – commenta il primo cittadino treiese –. Vogliamo ricostruire l’unità familiare e garantire condizioni di vita europee a chi arriva da noi”. Un modello che mette al centro i tantissimi bambini giunti in provincia, favorendone l’integrazione sociale, economica e linguistica: gli 80 bambini ucraini nelle scuole portano Macerata al primo posto per iscrizioni in regione.

“È un invito che sento di estendere a tutti gli altri comuni – conclude Capponi –. Sono sicuro che dopo di me anche altri sindaci si faranno avanti”. Al fine di fornire supporto psicologico, sanitario e linguistico sono stati stipulati accordi con Onlus e varie associazioni locali, per il costa complessivo di circa 15mila euro in un mese. ricavati da una raccolta fondi e dalle risorse di bilancio. L’impatto economico complessivo si aggirerebbe intorno ai 250mila euro all’anno.

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