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Macerata, Piano delle azioni positive approvato. Curzi: "Donne pagate più degli uomini"

Macerata, Piano delle azioni positive approvato. Curzi: "Donne pagate più degli uomini"

Recentemente la Giunta comunale ha approvato il Piano triennale delle azioni positive. In merito al provvedimento l’intervento dell’assessora alle Pari opportunità, Federica Curzi.

“Il Piano delle azioni positive è uno strumento molto utile per diffondere in modo trasversale e compiuto una cultura di genere all'interno dei luoghi di lavoro. Il Comune di Macerata, a fronte di continua ridefinizione delle strutture organizzative e del contesto normativo, a fronte di mancanza di turnover e del blocco delle retribuzioni del 2010, si presenta bene dentro al “Piano delle azioni positive”, delibera prevista dall'art. 48 del D. lgs 198/2006 e che contempla la finalità di “rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne”. Nella delibera che in quanto assessore alle Pari opportunità ho relazionato alla giunta, emerge la valorizzazione delle persone come criterio che vuole guidare le scelte e guidare l'azione amministrativa verso il miglioramento dei servizi al cittadino e alle imprese.

A partire da una parità di genere rappresentata all'interno dell'esecutivo locale, il Comune di Macerata da anni si impegna non soltanto nella prevenzione di ogni discriminazione, ma nella promozione attiva di pratiche pubbliche di valorizzazione della differenza di genere e della promozione di pari opportunità. Questo, oltre che nella parte politica, anche nella parte amministrativa composta dai dipendenti di tutti i settori dell'ente.

306 sono i dipendenti del Comune di Macerata, di cui 155 donne e 151 uomini. Su 7 ruoli apicali, 3 sono donne. Le posizioni più qualificate, e dunque più remunerate, all'interno del corpo dipendente sono delle donne: 47 a fronte di 42 (categoria D) e 55 a fronte di 42 (categoria C). Spicca quest'ultimo dato per la controtendenza rispetto all'andamento nazionale che compare spesso negli elenchi di dati che testimoniano la lontananza del nostro Paese da una eguaglianza di fatto tra generi.

Oltre a dare una fotografia positiva dell'esistente rispetto alla situazione presente dei lavoratori e delle lavoratrici dell'ente, il Piano, che viene aggiornato ogni 3 anni, contiene 8 obiettivi da conseguire entro il triennio attraverso 7 azioni. Gli obiettivi sono: tutela dei diritti alla pari dignità e libertà; garanzia di un ambiente di lavoro sicuro e improntato alla correttezza; prevenzione e lotta ai comportamenti molesti, scorretti e mobbizzanti; interventi sulla cultura della gestione delle risorse umane improntata alla differenza di genere; rimozione di ogni ostacolo all'affermazione delle pari opportunità; formazione volta a riequilibrare diseguaglianza tra generi; politiche di conciliazione di tempi e responsabilità vita/lavoro; sviluppo di criteri di valorizzazione delle differenze di genere.

Le azioni pianificate per il raggiungimento di questi obiettivi sono 7: intensificare la conoscenza del fabbisogno, l'analisi del benessere organizzativo, il monitoraggio delle richieste organizzative del personale, la formazione, la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni.

La delibera è ispirata alla volontà di incardinare sempre più la cultura di genere e il rispetto delle pari opportunità in ogni settore della vita dei lavoratori e delle lavoratrici, con l'obiettivo che possa diventare criterio e contenuto dei servizi alle persone, influenzando la quotidianità e migliorando la qualità della vita di ogni cittadino e cittadina”.

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