Macerata a Lampedusa con l’Istituto Tecnico Agrario per la Giornata nazionale della Memoria e dell'Accoglienza
L’Istituto Tecnico Agrario di Macerata è stato selezionato per rappresentare la regione Marche al convegno L’Europa inizia a Lampedusa in svolgimento sull’isola dal 30 settembre scorso fino ad oggi, 3 ottobre, per la celebrazione della Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza istituita dalla Repubblica Italiana per ricordare chi "ha perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria", dice l'articolo 1 della legge 45 del 21 marzo 2016.
“Di fronte a una tragedia immane come quella delle migrazioni dà speranza l’impegno delle ragazze della scuola agraria di Macerata insieme a tanti giovani per la cultura dell’accoglienza: sono la risposta ai muri che si vogliono alzare” - afferma l’assessore alla cultura Stefania Monteverde.
Con l’occasione le studentesse hanno consegnato a Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa, la lettera dell’Amministrazione per creare un ponte di amicizia Macerata-Lampedusa e sostenere insieme la cultura dell’accoglienza.
“Nella lettera abbiamo prima di tutto espresso tutta la nostra vicinanza alla cittadinanza di Lampedusa e il riconoscimento per la grande testimonianza di umanità. Abbiamo, inoltre, invitato Giusi Nicolini per un convegno sull’accoglienza che vogliamo realizzare a Macerata - continua l’assessore. - L’invito è anche per un gesto di grande valore simbolico che gli insegnanti dell’Agraria di Macerata hanno proposto, uno scambio di vitigni: il dono di due tipici vitigni maceratesi, il Rosso Piceno e il Verdicchio, da portare a Lampedusa, in cambio del dono di un vitigno proveniente dall’isola da piantare qui, a Macerata. Per dire che il nostro impegno è aver cura della terra perché dia buoni frutti, non distruggerla. Una bellissima idea che speriamo di realizzare a primavera”.
Le studentesse Alessandra Ciccola, Elisabetta Garbuglia, Laura Ginobili e Alice Pettinari, della classe III A, guidate dalla docente Grazia Di Petta, prendono parte al progetto co-finanziato dall’Unione Europea, dal MIUR e dal Ministero degli Interni. L’ente organizzatore, il Comitato 3 ottobre, insieme al Comune di Lampedusa commemorano il naufragio del 2013, in cui 368 persone persero la vita. Trecento ragazzi, studenti provenienti da tutta Europa, hanno raggiunto Lampedusa e sono i protagonisti per tre giorni di scambi di conoscenze, riflessioni, studio e partecipazione a laboratori esperienziali condotti dalle Ong Save the Children, Medici Senza Frontiere, OIM, Comunità di Sant’Egidio, ed altre. Svolgono attività di simulazione di soccorso condotte dalla Guardia Costiera, incontrano i sopravvissuti, visitano il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo e la Riserva naturale il “Giardino della Memoria”. L’evento si concluderà con la marcia verso la Porta d’Europa e per gli studenti sarà possibile seguire la cerimonia di commemorazione dal mare, a bordo di motovedette della Guardia Costiera.
Il lavoro che le studentesse dell’Istituto Agrario hanno discusso durante il workshop è il risultato di una ricerca condotta per conoscere le politiche di accoglienza messe in atto dal Comune di Macerata. Dopo gli incontri avuti con il vicesindaco Stefania Monteverde, con l’assessore ai servizi sociali Marika Marcolini e con la responsabile comunale per l’accoglienza Carla Scarponi, con i rappresentanti del Gus di Macerata, le studentesse hanno messo a fuoco i processi dell’accoglienza dei rifugiati con il progetto SPRAR nel Comune di Macerata. Successivamente hanno condotto in classe un’indagine con i compagni per rilevare la percezione rispetto alle tematiche dell’immigrazione e dell’accoglienza, facendosi portatrici di momenti di conoscenza e di approfondimento, registrando al termine del percorso i cambiamenti culturali apportati. La documentazione delle fasi del lavoro di ricerca è stata raccolta in un video dal titolo “Coltivare l’accoglienza”. Di tutto questo parlano a Lampedusa e racconteranno l’esperienza al loro ritorno a Macerata.
Commenti