il ricordo dei genitori di Pamela a un anno dalla sparizione : "Il ricordo per te dolce figlia nostra"
Ad un anno esatto dalla sparizione di Pamela Mastropietro dalla comunità in cui si trovava, quel terribile 29 gennaio del 2018, i genitori della povera ragazza romana, affidano alla pagina social a lei dedicata un commovente messaggio, ripercorrendo le varie fasi della tragedia ed iniziando proprio dall'allontanamento dalla comunità in cui si trovava.
"Lì eri entrata per ricominciare a camminare - scrivono i Mastropietro riferendosi alla Pars -, invece da lì sei andata incontro al tuo atroce destino" ma, - continuano smorzando i toni - "Non è oggi, nè lo sarà domani, il giorno della polemica: per cui non ci soffermeremo su quella comunità".
Nel testo del messaggio, anche un riferimento alla situazione di Macerata e a tutto il "marcio" venuto fuori dopo l'omicidio e alla volontà di combatterlo: "Ma sappi, ovunque tu sia, che se il tuo martirio, nella città di Maria (di cui tu eri devota), doveva accadere perchè venisse fuori tutto il marcio che, purtroppo, ombreggia la tua vicenda, e che va oltre te, ebbene, noi raccoglieremo il tuo testimone ed andremo avanti, con le tante, tantissime persone che ci sono accanto".
Di seguito il testo integrale del post
IL RICORDO PER TE, DOLCE FIGLIA NOSTRA.
Tra qualche ora, non si sa perchè, ti saresti allontanata, quel maledetto 29 gennaio di un anno fa, da quella comunità: lì eri entrata per ricominciare a camminare, invece da lì sei andata incontro al tuo atroce destino.
Ora sarai libera dalle catene terrene, ed il tuo spirito è tra gli angeli: niente più sofferenza, niente più dolore.
Amiamo pensare e preghiamo che sia così, perchè quello che ti hanno fatto è devastante.
Ti hanno dato della tossica, della prostituta, della poco di buono: per noi sei e sarai sempre una figlia a cui, nonostante le difficoltà e, abbiamo voluto un bene infinito. Sbagliando sicuramente, ma cercando anche aiuto in chi, più forte di noi, si è girato indietro nell'indifferenza dei numeri.
Non è oggi, nè lo sarà domani, il giorno della polemica: per cui non ci soffermeremo su quella comunità, o sui tuoi carnefici. O sulla maldicenza di qualcuno che, descrivendoti come ricordato sopra, ha tentato, con dolo, di sviare la verità, tradendo i valori sottesi alla propria professione o ministero. Ci sarà tempo, modo e luogo per affrontare tutto questo, anche se i risultati già stanno arrivando, piano piano.
Ma sappi, ovunque tu sia, che se il tuo martirio, nella città di Maria (di cui tu eri devota), doveva accadere perchè venisse fuori tutto il marcio che, purtroppo, ombreggia la tua vicenda, e che va oltre te, ebbene, noi raccoglieremo il tuo testimone ed andremo avanti, con le tante, tantissime persone che ci sono accanto. Tu sei stato un soldato, e sei stata promossa sul campo a comandante. Noi ti seguiremo.
E non ci importerà la fine che faremo. Perchè, dopo aver visto come ti hanno ridotto, nulla può spaventarci di più.
Anzi, una cosa c'è: è il vuoto, incolmabile, che ci hai lasciato e che accompagnerà le nostre vite fino a quando, anche noi, potremo tornare ad abbracciarti.
Ma questo stesso dolore è anche la nostra energia: è per questo che, senza sosta, continueremo nella battaglia, per te e per gli altri.
I tuoi genitori
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