"Ultimamente ho sentito molte volte questa domanda: quanto durerà la sequenza sismica in atto in Italia centrale? Parecchio, diversi anni, abbiamo detto tutti, ma naturalmente è difficile fare una stima, anche di minima o di massima, dato il carattere fortemente variabile delle varie sequenze".
Così esordisce il sismologo dell' Ingv Alessandro Amato in un post sul suo profilo facebook in merito alla domanda che più ricorrentemente gli viene fatta in questo periodo.
" Si è detto che quella del 2009 è durata oltre tre anni: tecnicamente, ossia fin quando l'attività sismica nell'area è tornata ai livelli pre-6 aprile 2009 (Post sul blog ingvterremoti.wordpress.com dal titolo "L’inizio e la fine della sequenza sismica dell’Aquila" scritto con Franco Mele).
Considerando che:
i) l'evento più forte della sequenza 2016 è più grande di quello del 2009;
ii) le faglie attivate sono più d'una; iii) la zona del 2016-2017 è più estesa di quella del 2009, si potrebbe ipotizzare che la sequenza attuale durerà più di tre anni.
Per verificare ho fatto la seguente cosa: ho preso i terremoti avvenuti a partire da 6 mesi dopo i due eventi più forti del 2009 (6/4) e del 2016 (30/10), e ho confrontato i 73 giorni successivi (73 perché per il 2017 si arriva a oggi).
Il risultato mi ha sorpreso:
L'Aquila: 3 terremoti di mag≥3 e 72 di mag≥2 (1 al giorno)
Norcia: 24 terremoti di mag ≥3 e 376 di mag ≥2 (5-6 al giorno)
Al momento, quindi, la sequenza 2016-17 è molto più produttiva (5-8 volte) di quella del 2009. Sarà lunga".
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