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Consiglio Regionale, approvate le tipologie delle strutture e dei servizi sanitari e socio-sanitari   

Consiglio Regionale, approvate le tipologie delle strutture e dei servizi sanitari e socio-sanitari    

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Luca Marconi, Consigliere Regionale Popolari Marche - Unione di Centro 

"Il Consiglio Regionale di mercoledì ha approvato l’atto amministrativo che definisce la tipologia delle strutture socio-sanitarie. Salta all’occhio il numero impressionante delle strutture previste, pari a ben 119 tipologie così ripartite:

·      Assistenza ospedaliera 20

·      Assistenza specialistica ambulatoriale  25

·      Anziani/fragilità   10

·      Disabili       17

·      Dipendenze patologiche  6

·      Adulti         16

·      Minorenni   10

·      Altre  5

Questa riflessione s’impone in due direzioni: la prima la complessità di un sistema che da risposte tecnicamente, socialmente e umanamente sempre più appropriate per i singoli casi da curare; la seconda è il grande investimento economico che comporta una spesa esorbitante e giustifica in pieno l’impegno della Regione di 2 miliardi e 900 mila euro per il sociosanitario.

Ci saranno ancora disfunzioni e cattivi utilizzi di personale, tutto è migliorabile. Ma resta il fatto che abbiamo nella Regione un sistema sofisticato e collaudato di assistenza che mira a dare risposte ad ogni più piccola e personale esigenza. Di questo dovremo prenderne tutti consapevolezza con un pizzico di sano orgoglio regionalista, anche quelle forze di minoranza che a volte, esagerando i toni, danno l’impressione che la Regione sia allo sbando in materia sanitaria puntando il dito su una piccola difficoltà e dimenticando le centinaia e centinaia di interventi positivi e le decine di migliaia di marchigiani che ogni giorno vengono curati con competenza e umanità presso ospedali e centri sociosanitari.

Infine mi piace sottolineare la nuova definizione del tormentato “ospedale di comunità” che prevede al suo interno medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici dipendenti Asur e medici convenzionati. La presenza dei medici dipendenti formalmente consacrata con un atto amministrativo del Consiglio segna un passaggio importante per il mantenimento dei Punti di Primo Intervento dove questi sono ancora attivi. Infatti durante le ore diurne i medici internisti sono a disposizione per l’emergenza, esattamente come nel passato. 

Con un mio intervento in commissione ho potuto emendare il testo, con l’accordo unanime, dove la proposta originaria prevedeva un limite poco comprensibile di 15/20 posti letto negli ospedali di comunità. Ora questo limite non c’è più e quindi l’ospedale di comunità sarà dimensionato alla bisogna secondo le esigenze della popolazione e le possibilità organizzative dell’Azienda Sanitaria.

Anche a questo riguardo mi permetto un’ultima considerazione: dire che il presidente Luca Ceriscioli, competente per la materia sanitaria, sia sordo e cieco di fronte alle richieste delle comunità locali e alle proposte di modifica degli stessi consiglieri suona ridicolo e decisamente fazioso. Ovviamente c’è un limite imposto da leggi nazionali che neanche la Giunta regionale più disponibile può superare; dentro questi limiti, però, tentare organizzazioni autonome è quello che stiamo facendo con un discreto successo nell’immediato e, mi auguro, anche nel futuro".

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