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Chi salverà l’uomo della montagna? Resiliente, terremotato e in via di estinzione?

Chi salverà l’uomo della montagna? Resiliente, terremotato e in via di estinzione?

E’ di pochi giorni fa la notizia che il WWF ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Spoleto contro l’ormai noto, e famigerato, Deltaplano di Castelluccio. Ossia la struttura che dovrà nascere per ospitare quelle poche attività commerciali che prima popolavano la “Perla dei SibillinI”, quella Castelluccio di Norcia che sorgeva a cavallo tra le Marche e l’Umbria e che il terremoto del 2016 ha praticamente raso al suolo.

Più e più volte gli abitanti di quel piccolo centro, quelli che lo hanno conservato e amato al punto di viverci e di centrarci le loro attività, hanno convenuto che il Deltaplano potesse andare bene. Dopo aver atteso due anni che qualcosa si muovesse.

Bastava questo. Sarebbe bastato questo. Perché il buon senso dovrebbe suggerire che nessuno vuole bene a Castelluccio quanto i castellucciani. Loro che sono rimasti lì contro ogni capriccio della natura, loro che lì hanno passato inverni in tenda, loro che hanno continuato a proteggere una meraviglia ridotta in macerie, rinunciando a qualsiasi altra più comoda soluzione che gli veniva proposta.

Ora, dopo due anni, qualcosa si era mosso.

Fino all’altro giorno, quando il WWF di Perugia ha pensato di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Spoleto. Da quell’esposto potrebbe nascere una indagine. E quell’indagine potrebbe essere la causa di altre attese, ulteriori slittamenti, possibili sequestri e italianissime incompiute.

Probabilmente, dal divano in ecopelle, o in canapa tessuta a mano, di un certo ambientalismo, qualcuno ha deciso di alzarsi e fare il paladino della natura e della montagna. Dimenticando, però, che su queste montagne c’è una specie in via d’estinzione: l’uomo.

E l’uomo della montagna, resiliente, terremotato e in via di estinzione, ha ancora la capacità di indignarsi. Di seguito, quindi, si riporta la lettera scritta dalla Comunanza di Castelluccio, sperando sia per alcuni occasione di riflessione:

“Abbiamo appreso dalla stampa le nuove esternazioni del presidente del WWF Perugia sull’invito a sequestrare il cantiere di Castelluccio inoltrato alla procura della Repubblica di Spoleto, contestualmente al ricorso al Tar Umbria per la sospensione dei titoli a costruire ed apertura del danno erariale alla Corte dei Conti; infine anche la sollecitazione alla Commissione dell’Unione Europea per l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sull’impiego dei fondi comunitari erogati per la ricostruzione.

Dinanzi all’ennesimo gesto di totale noncuranza degli abitanti di Castelluccio e della frazione intera, rimaniamo ancor più sdegnati di simile situazione. Dopo che con estrema fatica si è arrivati ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per il progetto di delocalizzazione, in virtù della collaborazione fra tutti gli enti coinvolti, non avremmo mai pensato che si potesse arrivare a tanto, da spingersi fino a una situazione di profonda offesa alla collettività intera in ginocchio, piegata da due anni senza alcuna possibilità di lavoro alcuno, sprovvista di qualsiasi forma di abitazione e riparo e senza più un paese fisico dove poter trascorre un briciolo di esistenza.

Siamo indignati da tali associazioni che, prima ancora di perseguire le finalità indicate nel proprio statuto, dovrebbero essere composte da persone, da individui che non hanno mai manifestato verso la popolazione, a pezzi, alcuna forma di vicinanza ed empatia, se questi sono i risultati ottenuti.

Siamo profondamente risentiti da un comportamento riprovevole, tenuto ad oltranza, sui diversi social network improntato in notizie false sull’assurda realizzazione del progetto in mezzo alla Piana, dando adito ad ampia confusione e alla totale incertezza sulla realtà dei fatti, con una strumentalizzazione ripugnante.

E da ultimo, ora la vostra sollecitazione a numerose autorità ad intervenire per sospendere, accertare responsabilità, fino addirittura a far aprire a livello europeo una procedura di infrazione verso tutto lo stato italiano.

Siamo stanchi e stremati, feriti nel profondo, nonostante siamo uomini di montagna e abbiamo una resistenza incredibile. Per questo, vi comunichiamo a nome di tutta la comunità che siete associazioni e persone sgradite alla frazione. La vostra presenza non è gradita sul territorio in tutte le stagioni dell’anno. Il nostro è un invito a voi, associazioni promotrici di tali iniziative, a non venire a visitare Castelluccio. Perché a tutto c’è un limite”.

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