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Carolina, mamma e donna "coraggio" ha incontrato studenti e genitori a San Severino

Carolina, mamma e donna "coraggio" ha incontrato studenti e genitori a San Severino

Carolina Bocca volontaria della Fondazione Ema PesciolinoRosso, è stata ospite dell’associazione Help Sos salute e famiglia nella rassegna “Progetto donna oggi” patrocinata dal comune di San Severino e ha parlato con studenti e genitori della sua storia, raccontata anche in un libro: “Soffia forte il vento nel cuore di mio figlio”. Bocca, a San Severino, ha raccontato la sua storia di mamma e di donna. Una storia forte, dolorosa e drammatica, ma con una lieto fine.

Carolina è una volontaria dell’associazione Ema Pesciolino Rosso, una Fondazione che ha come scopo principale il sostegno dei giovani nella forma di divulgazione e sostegno di attività di sviluppo e crescita, che è nata per volontà di Gianpietro che ha perso il suo amato figlio Emanuele nel 2013 e che da quel momento ha deciso di dedicare la sua vita ai ragazzi. In questi anni il PesciolinoRosso è diventata una community di migliaia di persone, in crescita costante, dove genitori e giovani si scambiano idee, pensieri e condividono riflessioni su temi come l’adolescenza, il futuro, la scuola e ovviamente il rapporto tra genitori e figli.

Carolina ha incontrato in mattinata i ragazzi dell’Itis “Divini” e alle ore 20.30 tutta la cittadinanza, e in particolare i genitori. Si è presentata nelle vesti di mamma che vuole raccontare la sua esperienza, senza cadere nel vittimismo, ma facendo partecipi tutti della sua storia perché tutti siano consapevoli di quanto può essere difficile il rapporto tra genitori e figli, e di quanto è complesso il periodo adolescenziale, ma che alla fine, tutto si può risolvere. Ma c’è bisogno di consapevolezza, coraggio e decisione.

Carolina ha parlato di tante cose importanti che hanno emozionato e che sono un insegnamento interessante ma soprattutto utile. "Perché viviamo in tempi difficili in cui il senso delle cose è sempre più incerto ed essere genitori è sempre più complesso." Ha iniziato parlando del successo a tutti i costi che gli adulti vogliono insegnare ai figli quando invece sarebbe importante preparare i ragazzi alla frustrazione, al fallimento e ad assumersi le proprie responsabilità. Ha spiegato quanto è "fondamentale parlare e condividere le proprie emozioni, essere capaci di superare l’ansia di non riuscire ad affrontare i propri figli ma di ascoltarli sempre e imparare a conoscerli senza pregiudizi". Poi ha raccontato la sua storia di una “mamma coraggio” che ha dovuto affrontare la tossicodipendenza del figlio a 13 anni. Tre anni per decidersi di mandare il figlio in una struttura riabilitativa, e i genitori che hanno intrapreso un difficile percorso di sostegno alla genitorialità. Ma una storia che dopo mille difficoltà, ricadute e momenti bui ha un lieto fine. Oggi il figlio di Carolina ha 21 anni e ha superato tutti i suoi problemi.

Come Lei scrive anche nel libro "è normale sentirsi perduti, come uno studente il giorno degli esami o un calciatore che sta per battere il calcio di rigore nella finale della Coppa del mondo. È normale avere paura, normale non sentirsi all’altezza o abbastanza forti. Ma è fondamentale non lasciarsi andare, affrontare sempre la realtà, assumersi le proprie responsabilità ed avere fede nel futuro. Un figlio tossicodipendente non è un figlio sbagliato ma è un dono. Sembra follia, ma questi ragazzi che io chiamo 'senza pelle', perché sono più sensibili, hanno molto da dirci e il compito di noi genitori è di ascoltarli, perché l’adolescenza non è una malattia, ma va conosciuta, e per farlo è necessario mettersi in gioco”.

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