Piena condanna del sindaco Romano Carancini per il grave fatto verificatosi ieri pomeriggio nella sede della Maceratese calcio a Sforzacosta, e riportato oggi dalla stampa, che ha visto il presidente della società Filippo Spalletta colpire con un pugno il difensore della maceratese Rocco Sabato. La ferma condanna del sindaco insieme alla solidarietà al difensore è stata espressa questa mattina durante un incontro con la stampa convocato nella sede comunale di Palazzo Conventati.
“Non posso restare in silenzio dopo quanto accaduto ieri pomeriggio” ha esordito il primo cittadino “Un fatto grave, mai verificatosi prima e l’incredulità e la rabbia per ciò che sta accadendo intorno alla Maceratese cresce sempre di più. L’aggressione subìta da Sabato, con cui ho parlato personalmente ed al quale ho espresso la mia piena solidarietà, è l’ultimo atto di una farsa che mi auguro torni presto alla realtà e al rispetto della città. Un fatto che produce una brutta immagine che l’Amministrazione non è più in grado di tollerare, svilisce la dignità di tutti ed è un pessimo esempio per i più giovani”.
Il sindaco è poi intervenuto sul mancato pagamento degli stipendi ai giocatori e a tutto lo staff sportivo. “E’ scandaloso che la nuova proprietà voglia far credere che il mancato pagamento degli stipendi sia dovuto all’emersione di debiti fuori bilancio ha affermato Carancini “La società deve onorare subito gli impegni che fanno capo alla sua gestione e pagare gli stipendi a coloro che, con un altissimo senso di responsabilità, stanno portando avanti gli impegni presi ottenendo peraltro anche buoni risultati sul campo. Spalletta e Sivieri debbono vergognarsi per aver portato il nome della città a questi livelli e non si possono permettere di sentenziare contro il ruolo dell’Amministrazione comunale”.
Un ruolo che Carancini ha poi ben delineato riferendosi alle accuse sollevate sulla stampa sulla presunta intrusione dell’Amministrazione comunale nella trattativa per la vendita della società.
“L’Amministrazione comunale ha il dovere di parlare” ha affermato il sindaco “perché ha a cuore il nome della città e perché ha investito 800mila euro per adeguare lo stadio al regolamento della Lega Pro. Ha quindi il dovere di richiamare tutti, passate e presenti gestioni, al rispetto di Macerata. Si dice che la società è di tutti e poi la società mette in campo azioni che non portano certo alla sua tutela. Non starò zitto fin quando non si troveranno azioni serie per trovare soluzioni dignitose.
Noi non sappiamo di preciso cosa sta accadendo ma siamo certi che esistono due tipi di responsabilità: una gestionale, che fa capo unicamente a chi ha gestito, sta gestendo e gestirà la Maceratese e che dovrà essere risolta tra le varie proprietà, l’altra è sportiva. Se la squadra otterrà sul campo il diritto di restare in Lega Pro, la Maceratese dovrà restare nella categoria. Il presidente della Lega Gabriele Gravina non può dire che la squadra dovrà retrocedere per colpa della gestione societaria. Non ci hanno soddisfatto le sue parole, frutto di un ragionamento semplicistico che non accetto. La Lega, come accaduto per tante altre società, deve rapportarsi con la città e le istituzioni. Il Comune di Macerata, anche per l’investimento fatto nello stadio, può essere garante e accompagnare le parti verso una soluzione che soddisfi tutte le esigenze e soprattutto tenga alto il nome e la dignità dei maceratesi”.
Il sindaco ha poi concluso testimoniando il senso di gratitudine per lo staff tecnico e ha colto l’occasione per ringraziarli “per l’altruismo e l’alto valore sportivo che stanno dimostrando”.
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