Ci sono voluti più di 5 anni, ma ora è ufficiale: la Compagnia dei Carabinieri di Camerino avrà una nuova sede, localizzata nella zona intorno a via Roma. È quanto emerso nella conferenza stampa tenutasi stamane presso il Palazzo della Provincia di Macerata, presieduta dal presidente Antonio Pettinari, e alla presenza del Prefetto Flavio Ferdani e del colonnello dei carabinieri Nicola Candido che, insieme, hanno siglato il documento per il comodato d'uso gratuito della nuova caserma.
Una giornata importante per le istituzioni e la cittadinanza, che può finalmente tornare a confidare nella presenza regolare e costante delle forze dell'ordine dopo gli sconvolgimenti causati dal sisma del 2016.
«Stiamo dando oggi un segnale importante e concreto di ripartenza - ha commentato il presidente Pettinari - reso possibile dalla cooperazione dell'amministrazione provinciale, la Prefettura, l'Arma dei Carabinieri e il Ministero degli interni. È un risultato importante anche da punto di vista umano, perché è stato fondamentale garantire la sicurezza di tutti: militari e cittadini. Dopo il sisma, la struttura non aveva riportato danni particolarmente seri, ma si è trovato comunque in zona rossa e non era più raggiungibile. Dovevano essere fatte delle verifiche sull'impianto tecnico, e manutenzioni straordinarie per aggiornare l'utilizzo e scongiurare precarietà varie. Siamo quasi a conclusione del percorso, costato circa 60 milà euro di lavori.»
Una collaborazione "discreta e proficua", come il Prefetto Ferdani ha voluto sottolineare, aggiungendo di proseguire nell'impegno di ricostruzione insieme ai sindaci dellì'Hinterland di Camerino, anticipando la propria presenza questo venerdì presso il Comune di Caldarola. «La soluzione dei containers adottata nel breve termine era diventata insostenibile» - ha dichiarato il colonnello Candido. «Ora avremo provvisoriamente a disposizione il palazzo Sant’Angelo, nel centro storico, e entro dicembre riusciremo a spostare la Compagnia nella nuova sede. Si vedono finalmente i frutti di tanto lavoro, soprattutto perché rispondere alle esigenze della cittadinanza era diventato complicato, a causa dei piccoli spazi in cui eravamo costretti e che ha favorito anche casi di Covid-19. Siamo cautamente ottimisti anche per sistemare prossime strutture: ci sono vari progetti avviati, ma serve ancora l'approvazione ministeriale per alcuni. Contiamo di lavorare ancora per dare un'accelerata all'intero processo.»
Commenti