Bonarini: "Il numero delle vittime della strada resta alto, le istituzioni devono fare la loro parte per prevenirle"
Lo scorso sabato primo febbraio si è svolta ad Ancona l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
La cerimonia si è aperta con la protesta degli avvocati di Ancona che lamentano i disagi dovuti alla carenza di personale nella giustizia e poi c’è il nodo della riforma sulla prescrizione. I legali hanno lasciato l’aula prima dell’inizio della cerimonia, in forma di protesta. La manifestazione è poi iniziata con le relazioni del presidente della Corte d’appello di Ancona, Luigi Catelli, e del presidente della procura generale Sergio Sottani.
Il procuratore Sottani ha analizzato la situazione dei reati (tra il primo luglio 2018 e il 30 giugno 2019 rispetto al medesimo periodo, dell’anno precedente), sottolineando che sono in crescita quelli che vengono commessi su internet. Le frodi informatiche, secondo i dati forniti dalle procure del distretto, sono cresciute del 67%. Per lo stesso periodo sono cresciuti del 200% i reati di riduzione in schiavitù, del 76% i reati di pedofilia e pedopornografia, del 38% quelli di corruzione e del 14% i furti. Crescono anche le violenze di genere: più 42% e i tentati omicidi con vittime di sesso femminile (più 167%). Catelli ha invece fatto il punto sui procedimenti che sono stati prescritti in appello: sono in calo dal 9,% al 7,7%. Su 2.082 procedimenti trattati 160 sono stati dichiarati prescritti. “Si tratta di un numero tutto sommato accettabile”.
All’inaugurazione dell’anno giudiziario presente anche l’associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs), con il referente locale, Piero Bonarini. “Il numero delle vittime del nostro Paese resta ancora troppo alto: rispetto al 2010 nel 2018 è stata raggiunta una riduzione di vittime di appena il 19% – , valore ben lontano da quel meno 50% da conseguire entro il 2020, come stabilito dal Piano Europeo della sicurezza stradale. Addirittura nel 2018 il numero dei morti non ha registrato significative riduzioni (3.334 vittime: 9 al giorno), e il numero dei feriti gravi è aumentato (18.614 con invalidità permanenti: 50 al giorno). In totale i feriti sono stati 242.621. Le istituzioni debbono interrogarsi, scrutare le loro responsabilità per rendersi conto che sono anche le loro inefficienze che mantengono la strage. La lotta alla criminalità stradale va combattuta in sinergia dalle istituzioni, compresa la giustizia, condividendo obiettivi valoriali da tutelare, e per essi ciascuno nel proprio campo di lavoro deve fare la propria parte. Nel campo della giustizia è cruciale il ruolo del magistrato che deve assicurare la “giustizia del caso concreto”, partendo dai diritti distrutti delle vittime e riaffermando la giustizia come istituzione garante della legalità e dei diritti dei cittadini. Pertanto, non si può continuare a sottovalutare, come ancora oggi avviene, la gravità della trasgressione delle norme con conseguenze irreversibili”. Nelle Marche i dati Aci-Istat denunciano un leggero decremento della strage tra il 2016 ed il 2018: i morti sono 100 nel 2016 e 87 nel 2018; i feriti sono 7.406 nel 2016 e 7.298 nel 2018: questi dati indicano che ogni mese nella nostra Regione perdono la vita 7 persone e i feriti ogni mese sono 608. Costi 2018 dell’incidentalità con danni alle persone nelle Marche sono circa 500 milioni di euro nel 2018, 322 euro pro capite.
“La prevenzione, - ha proseguito Bonarini nella sua relazione - come ci ricorda il Piano europeo della sicurezza stradale, è una responsabilità condivisa, ed anche il privato sociale è chiamato a collaborare con le istituzioni attraverso iniziative di sensibilizzazione e proposte, per “fermare la strage stradale” e raggiungere l’obiettivo di civiltà “Visone Zero” indicato dall’Europa.
Per tale condivisione e collaborazione la stessa Corte Costituzionale apre alla società civile infatti con la delibera dell’8 gennaio scorso la Consulta ha deciso di accogliere ed ascolterà i cosiddetti “ amici curiae “ ossia soggetti istituzionali , associazioni di categoria ,associazioni non governative . Per restare inoltre nella nostra Regione Marche i Rettore dell'Università Politecnica delle Marche ha recentemente confermato di “ aprire l’ateneo e di metterlo al servizio dei cittadini . Anche queste sono le motivazioni che ha spinto l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada ad intraprendere la strategia della responsabilità condivisa come titolo all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020 atta a privilegiare ed incrementare la collaborazione con le istituzioni , corpi di polizia enti pubblici e privati ,associazioni scuola famiglia agenzie educative ecc. ai fini di un impegno di tutti sul piano della prevenzione formazione e divulgazione socio culturale etico-politico di educazione civica di sicurezza stradale e non solo “.
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