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Basso bacino del fiume Chienti: programmati interventi e budget. Micucci: “Risposte concrete sullo stato del sito”

Basso bacino del fiume Chienti: programmati interventi e budget. Micucci: “Risposte concrete sullo stato del sito”

Dopo decenni di immobilismo si torna a parlare del basso bacino del fiume Chienti: nel 2018 la Regione ha istituito un tavolo tenico con gli Enti locali e ha assegnato all’Arpam risorse dirette: 500mila euro per ogni anno dal 2019 al 2022. Ieri sera a Montecosaro si è tenuto un incontro informativo organizzato dalla regione Marche e dal comune di Montecosaro, al quale hanno preso parte il capogruppo Dem Francesco Micucci, membro della III Commissione (Governo del Territorio, ambiente e paesaggio), Massimo Sbriscia Responsabile dell’Ufficio Bonifiche della Regione Marche e il sindaco di Montecosaro Reano Malaisi sullo stato del sito, durante il quale è stato annunciato che entro giugno 2020 sarà terminata l’analisi della situazione attuale.  Step successivo sarà la programmazione degli interventi per il prossimo triennio con l’eventuale reperimento di ulteriori risorse.

Ed è proprio programmazione la parola chiave secondo Micucci: “Fondamentale il segnale lanciato dalla Regione Marche, non più interventi spot ma una programmazione pluriennale per tentare soluzioni definitive e maggiormente incisive sui territori del basso bacino del fiume Chienti. È giunta l’ora di tentare un ristoro di quei luoghi e di dare risposte concrete a quelle popolazioni che in questi ultimi 30 anni hanno subito danni sanitari ed economici ingenti. Voglio ringraziare il sindaco Malaisi e tutta l’amministrazione che si è dimostrata molto sensibile rispetto ad un tema che è passato sempre in secondo piano in questi ultimi anni e non è stato mai al centro dell’agenda politica di tutte le amministrazioni e dei governi nazionali, regionali.

"Dal 2001 al 2013 quando il basso bacino del Chienti era un SIN, cioè un sito di interesse nazionale non si è fatto nulla, si è così persa una occasione importante - continua Micucci -. Dal 2013 il sito è stato poi determinato come sito di interesse regionale ma nei primi anni anche la Regione non ha programmato interventi. Finalmente oggi abbiamo preso in mano la situazione anche grazie al nuovo dirigente e all’assessore Sciapichetti e proveremo a trovare una soluzione. Non sarà affatto semplice perché le risorse sono molte, proveremo a recuperare e ad implementare anche il lavoro fatto in passato sia dai privati che dalle amministrazioni pubbliche. Fondamentale lo studio che Arpam è stata incaricata di fare e senza il quale qualsiasi progettualità potrebbe risultare inefficace o addirittura superflua”.

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