Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell'Associazione di volontariato Help - S.O.S. Salute e Famiglia:
A Tolentino e dintorni il pediatra di libera scelta (comunemente detto pediatra di base) è proprio una questione di fortuna perché o trovi quello bravo per caso libero oppure ti tocca l’unico libero.
Eppure l’articolo 39 dell’Accordo collettivo nazionale del 2005 (integrato con l’accordo del 2009 e altri successivi) al punto 1 chiarisce che “la costituzione e lo svolgimento del rapporto con il pediatra sono fondati sull’elemento fiducia”.
“Proprio su questa base - dice una mamma che ha contattato la nostra associazione - ho individuato il pediatra di libera scelta per mio figlio ed ho fatto la richiesta in deroga perché quello disponibile non mi dava la fiducia necessaria perché gli affidassi mio figlio. Anche se fuori ambito ma vicino geograficamente (come previsto al punto 9), il pediatra ha accettato e ricusato un tredicenne (come previsto dall’art. 38 al punto 11)”. Ma la storia non finisce qui. Dopo ben 6 mesi dalla richiesta della donna, la Direzione amministrativa territoriale di Macerata comunica che il Comitato dell’Area Vasta 3 non accoglie la domanda perché “le motivazioni addotte nell’istanza non rientrano tra quelle individuate dal Comitato sulla base dell’Accordo collettivo nazionale". Quindi, questa mamma dovrà scegliere tra uno dei pediatri che non hanno raggiunto il massimale. Crediamo che sia a dir poco assurdo, se consideriamo anche che l’articolo 23 al punto 4 dell’Acn prevede che “il parere obbligatorio del Comitato aziendale deve essere espresso entro 20 giorni dalla richiesta; superato tale termine si intende espresso positivamente”.
“Oltretutto - ci spiega questa mamma - in 6 mesi ho rafforzato quel rapporto di fiducia iniziale con il dottore, ho iniziato anche un procedimento di svezzamento del bimbo che non è uguale per tutti i dottori. Anche se non potrò usufruirne gratuitamente, continuerò a portare mio figlio a pagamento da lui!”.
Sappiamo che c’è chi aspetta da 14 o 20 mesi oppure chi ha ricevuto rifiuto dopo più di un anno e mezzo! C’è anche chi ha visto accolta la propria domanda e successivamente ricusata dall’Asur.
Allora nascono interrogativi scontati: per quale motivo si chiama pediatra di libera scelta se così non è? E perché le risposte, se sono negative, arrivano dopo tanto tempo? Per quale motivo la Commissione Asur si deve mettere in mezzo a un rapporto instaurato tra il dottore e la famiglia? Perché?
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