Giorgio La Cava rinuncia alla Maceratese. L’imprenditore perugino, che aveva manifestato interesse a rilevare il sodalizio biancorosso, ha gettato la spugna. La Cava ha rinunciato per la mole debitoria e le richieste avanzate del presidente Filippo Spalletta.
“Dico di no alla Maceratese con la morte nel cuore – dice Giorgio La Cava – Sono venuto due volte a Macerata e mi sono trovato benissimo. Ho incontrato diversi gentiluomini, fra questi mi piace citare gli avvocati Fabrizio Giustozzi e Gabriele Cofanelli, sono stati per me come amici. La squadra merita tanto, l’allenatore ancora di più, però quando vai a leggere i bilanci devi fare attenzione. Fino alla Lega Pro è un bagno di sangue investire nel calcio, però uno lo fa perché gli piace. Se però vai a prendere società che hanno un milione di euro di debito, tante problematiche, tante cose che non si capiscono. La cosa peggiore è che una persona (Spalletta ndr) vuole dei soldi per una società che non è cotta, di più. E allora niente, uno si ferma. Se si vuole fare un progetto serio non si può subito investire cinquecentomila euro. Io i soldi non li stampo”.
“La cosa più importante erano le quote societarie – continua La Cava – Con queste scadenze e con l’altra parte (Spalletta ndr) che ragiona a modo suo penso sia difficile non solo per me ma anche per tanti altri. Ci fermiamo, vediamo quali saranno gli sviluppi in seguito”.
“Di questa situazione totalmente catastrofica sono venuto a conoscenza solo quindici giorni fa – conclude La Cava – Ho solo un rammarico, se avessi saputo questa cosa due mesi fa, forse si poteva gestire meglio, avevamo più tempo. La cosa sarebbe andata in modo diverso. Con i se e con i ma però non si fa niente. Spero il meglio per la Maceratese”.
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