Nelle ultime due partite la Maceratese ha cancellato quasi cento anni di storia. Mezzo secolo era passato dall’ultima vittoria in trasferta con la Sambenedettese, quarantacinque anni dall’unico successo in trasferta ad Ancona. “Spero che questo momento continui – ha detto l’allenatore Federico Giunti – Non conosco le statistiche, per me ogni partita vale tre punti. Sono comunque consapevole che le vittorie nei derby per i tifosi contano tanto”.
La Maceratese è in serie positiva da sei partite (tre vittorie e tre pareggi) l’ultimo ko risale al 4 dicembre, 1 a 2 con il Sudtirol all’Helvia Recina.
La settima vittoria in campionato, di cui cinque in trasferta, ha proiettato la i biancorossi (terza migliore difesa del girone) a ridosso della zona play off.
Sono saliti a sei i punti di vantaggio sulla zona play out.
“Per carità, eppure mi conoscete – replica Giunti a chi gli parla di play off – Eppure mi conoscete. Guarderemo sopra quando staremo sicuri sotto. Sapevamo che sarebbe stata molto dura, all’inizio abbiamo fatto un po’ fatica perché la squadra era quasi completamente nuova. Dobbiamo guardare la classifica senza perdere di vista quello che è il nostro obiettivo. Domenica prossima ospiteremo il Padova, quella successiva andremo a Pordenone, sono due grandi squadre”. In mezzo, l’8 di febbraio, c’è da recuperare la partita con il Modena all’Helvia Recina. “La vittoria di Ancona ci consente di lavorare serenamente in settimana. Un dato importante, che mi piace sottolineare, è che la Maceratese non ha subito reti in dodici partite, non è poco per una squadra come la nostra che si deve salvare”.
Nelle prossime ore la Maceratese dovrebbe completare le operazioni di calcio mercato in entrata: “C’è un profilo che ho indicato alla società per il centrocampo – spiega Giunti – Michele Moroni da un punto di vista tecnico non si discute, viene da alcuni problemi fisici oramai passati, se la dirigenza gli darà la possibilità di venire, ci darà una mano”.
Nessun dubbio sul calcio di rigore che ha consentito alla Maceratese di sbloccare il risultato allo stadio Del Conero “Moi ha allargato nettamente il braccio” e al capitano Alberto Quadri di riscrivere la storia. Era una palla pesante quella che Quadri si è trovato sul dischetto degli undici metri, ma non ha dato scampo all’ex Scuffia. Del resto il capitano ci è abituato, anche a Venezia si era rivelato un cecchino infallibile in zona Cesarini. “Sono sereno quando vado sul dischetto perché so che i compagni vogliono che sia io a tirare – ha spiegato Quadri – Il nostro è un gruppo eccezionale si sta togliendo delle grosse soddisfazioni. Siamo contenti anche per la società. Il presidente ci ha parlato, ha la nostra piena fiducia, noi siamo con lui, speriamo che riesca a darci serenità e tranquillità per andare avanti nel migliore dei modi”.
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