Sezione soppressa, incontro il 25 giugno: Pasqui chiede l'intervento dei parlamentari marchigiani
In seguito all'allarme sulla soppressione di una sezione dell'istituto Betti di Camerino (qui il nostro articolo), riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui:
Il prossimo 25 giugno incontrerò il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, dott. Marco Ugo Filisetti, per discutere della situazione che è venuta a crearsi in vista del prossimo anno scolastico. Per l’occasione, ho provveduto questa mattina ad inoltrare una PEC al dirigente scolastico, prof. Maurizio Cavallaro, alle rappresentanze sindacali provinciali e a tutti i parlamentari eletti nelle Marche, chiedendo di poter essere presenti a tale incontro. Sarebbe importante una piena partecipazione da parte di tutti, così da far sentire la voce di un territorio che è già stato sufficientemente penalizzato dal sisma e che non può permettersi di fare i conti con ulteriori tagli o soppressioni, soprattutto su un settore, quello della scuola, che incide direttamente sul futuro del territorio stesso.
Già nell’aprile scorso, con una nota dell’11/4/2018 (prot. 8711) avevo chiesto al direttore generale di poter essere ricevuto. “La catastrofe – scrivevo in quella nota - che si è abbattuta sul nostro territorio, zona epicentrale, impone a mio avviso, un’accurata analisi della situazione e l’individuazione di criteri speciali per non penalizzare la popolazione che resiste con innegabile resilienza e per non minare il grosso sforzo fatto finora dal mondo della scuola per offrire un servizio di qualità alle giovani generazioni della zona montana”.
Quella richiesta era stata disattesa, fino a ieri, quando telefonicamente ho sollecitato una risposta, arrivata poi nella giornata di oggi. L’appuntamento, come già detto, è per il prossimo 25 giungo presso la sede dell’ufficio Scolastico Regionale. Auspico una piena partecipazione di tutte le persone invitate ad intervenire.
La catastrofe che si è abbattuta sul nostro territorio, zona epicentrale, impone a mio avviso, un’accurata analisi della situazione e l’individuazione di criteri speciali per non penalizzare la popolazione che resiste con innegabile resilienza e per non minare il grosso sforzo fatto finora dal mondo della scuola per offrire un servizio di qualità alle giovani generazioni della zona montana.
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