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Scuola e università Macerata

Macerata, un corso d'italiano per 30 alunni stranieri: Comune e Università insieme

Macerata, un corso d'italiano per 30 alunni stranieri: Comune e Università insieme

La Biblioteca come luogo di incontro e conoscenza della cultura italiana, aperto a tutti i bambini e adolescenti della città. Con queste finalità è nato il Laboratorio “Italiano in Biblioteca” organizzato da Comune e Università di Macerata per l’inclusione linguistica degli studenti di lingua madre diversa dall'italiano.

Sono trenta gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, compresi alcuni giovani provenienti dall’Ucraina, ad aver preso parte a questa prima edizione, tre le scuole primarie coinvolte - De Amicis, Convitto Nazionale e Anna Frank – e altrettante le scuole secondarie – Istituti comprensivi Fermi, Mestica e Dante Alighieri.

Le tirocinanti selezionate - Rachele Mecozzi, Irene Rapanelli, Emanuela Vastola – hanno seguito i partecipanti in due incontri settimanali alla Biblioteca Mozzi-Borgetti con la supervisione di due facilitatrici linguistiche esperte, Alice Magi e Cristina Paoluzzi. Al contempo le tirocinanti hanno affiancato i docenti nella didattica in aula nelle rispettive scuole di provenienza degli studenti partecipanti, anche attraverso momenti laboratoriali individualizzati o per piccoli gruppi.

“Questa iniziativa, frutto del dialogo costante con il Comune – afferma la professoressa Francesca Spigarelli, delegata alla Terza Missione -  mostra la capacità dell’Università di Macerata di ascoltare le esigenze della comunità e di trasformarla in iniziative concrete. Abbiamo subito colto l’importanza di aiutare le scuole, i bambini e le famiglie realizzando e finanziando questo progetto sperimentale di Terza Missione.  Il multiculturalismo ed il dialogo, partendo dai bambini, schiudono prospettive di integrazione e di pace a cui l’Università è fiera di contribuire. Un ringraziamento particolare ai docenti ed ai tutor che hanno reso possibile il percorso, in sinergia con il Comune e le scuole.”

 “In biblioteca le lezioni sono organizzate in piccoli gruppi – testimonia una delle insegnanti del corso, Alice Magi - divisi per fasce di età e livello. Ormai procediamo con regolarità da più di due mesi e possiamo senz’altro affermare che tutti gli studenti e le studentesse partecipano molto volentieri, nonostante per loro si tratti di un impegno ulteriore rispetto a quello scolastico". 

Oltre ad essere ovviamente fonte di grande soddisfazione per noi, questo è un segnale di quanto un progetto del genere sia necessario per questi bambini e ragazzi, che vengono volentieri in biblioteca perché si rendono conto dei benefici che ne possono trarre, primo fra tutti la migliorata capacità di interagire gli uni con gli altri. La presenza delle tirocinanti del Master Italint è un supporto importante per le docenti, sia nello svolgimento delle lezioni in biblioteca che nei rapporti con le scuole; inoltre, sono convinta che per loro si tratti di un’esperienza di tirocinio altamente formativa e soddisfacente, per quanto impegnativa.

 Il Comune, oltre a fornire i locali e le attrezzature, ha coordinato i contatti con le scuole per selezionare gli alunni con maggiore necessità di un supporto linguistico. “Un progetto che ho seguito con attenzione - sottolinea Katiuscia Cassetta, assessore alla Cultura e responsabile scientifica del progetto per il Comune - e di cui vado molto fiera insieme al personale della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti.

 Una grande soddisfazione per tutti noi vedere entrare in Biblioteca tanti bambini e ragazzi per la prima volta, accompagnati dai loro genitori che con piacere hanno dedicato loro del tempo, perché i loro figli possano davvero sentirsi accolti ed integrati. Scoprire la bellezza della nostra lingua italiana, la nostra cultura. Tutto è partito dalla richiesta di aiuto da parte di un’insegnante, Serenella Pieroni, che aveva a cuore i suoi alunni.

Posso solo dire grazie all’Unimc / Università degli Studi di Macerata, alla professoressa Francesca Spigarelli, al professore John McCourt e alla professoressa Edith Cognigni per aver accolto un’accorata richiesta d’aiuto, che grazie alle competenze e dei loro docenti e tirocinanti si è trasformata in un’iniziativa completa e di alto livello. Un modo intelligente di far dialogare Scuola, Università e Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, tutti a disposizione della comunità".

Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata continuerà a mettere a disposizione il proprio capitale di conoscenze e competenze, consolidato nell’esperienza pluriennale del master in “Didattica dell’italiano L2/LS in prospettiva interculturale. "Questo progetto - sottolinea il direttore John McCourt - è un ottimo esempio di una fruttuosa e utile sinergia fra l'ateneo, il Comune e le scuole locali.

L'Università ha messo a disposizione l'expertise di una squadra di ricercatrici e tirocinanti per insegnare l'italiano ai bambini e ragazzi di famiglie provenienti da paesi esteri, dando loro maggiori possibilità di integrazione nelle scuole primarie e secondarie. Si tratta di un progetto pilota, richiesto dalle scuole e fortemente voluto dall'assessore Kaituscia Cassetta. Merita di essere rafforzato negli anni a venire e l'Università sarà pronta a fare la sua parte.”

“Abbiamo accolto con molta soddisfazione - ribadisce la coordinatrice del progetto, la professoressa Edith Cognigni - la proposta dell’Assessore di offrire una formazione linguistica che potesse rispondere ai bisogni specifici di alunni ed alunne provenienti da contesti migratori. Il Laboratorio ha permesso alle nostre tirocinanti del Master Italint di entrare in contatto con il territorio e di ‘imparare facendo’ con il supporto di insegnanti esperte, ma anche, e soprattutto, di creare meccanismi virtuosi di accoglienza tra scuola e istituzioni.

Il Master Italint lavora da anni a questo obiettivo, formando docenti e facilitatori linguistici di italiano L2 in interazione con le scuole. La collaborazione con il Comune di Macerata non può che essere un valore aggiunto per consentire un’inclusione a tutto tondo delle famiglie migranti e dei loro figli, a cui volentieri continueremo a dare il nostro contributo".

 

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