Macerata, il 24 e 25 ottobre filosofi e medici a confronto sul progresso tecnologico
Un doppio movimento accompagna oggi il nostro rapporto con la salute e la malattia. Per un verso, lo sviluppo incontenibile delle tecnologie biomediche conosce un’espansione a tutto campo, fino a offrire straordinarie opportunità, non solo per intervenire efficacemente sulle patologie, ma anche per potenziare oltre misura la fisiologia.
Per altro verso, il dibattito sull’etica della cura appare sempre più attento ai costi umani causati da un iperspecialismo spersonalizzante, valorizzando un’idea allargata di cura, che investa la qualità delle relazioni umane di fronte alla fragilità, attraverso e oltre ogni momento tecnicamente terapeutico.
Nascono da questo doppio movimento una serie di interrogativi che saranno al centro del IX Colloquio di etica “Riduzionismo e complessità: ritrovare l’umano, umanizzare la cura” promosso nell’ambito della sezione di Filosofia e scienze umane, Dipartimento di Studi umanistici, Università di Macerata, per giovedì e venerdì, 24 e 25 ottobre, all’Auditorium Unimc.
Parteciperanno filosofi e medici di varie università italiane, oltre ad Aboca, azienda recentemente costituitasi come “società benefit”, in primo piano nel rilancio di una visione sistemica della vita e della cura.
Il Colloquio intercetta alcuni interrogativi attraverso un interessante confronto interdisciplinare: nella prospettiva della medicina molecolare e della genomica, esiste una soglia oltre la quale la tecnologia si ritorce contro l’umano? Come conciliare il metodo riduzionistico, grazie al quale nasce e si sviluppa la scienza moderna, con un’attenzione allargata all’intero e alla complessità dell’umano? Si può ritrovare l’umano e umanizzare la cura, in un’epoca in cui il robot potrebbe prendere il posto dell’infermiere e forse anche del medico?
I lavori si articoleranno in tre sessioni: la prima, “Tra olismo e riduzionismo: orizzonte etico-epistemologico”, indaga alcune questioni teoriche di fondo, relative ai temi della salute e della malattia, tra ricerca biomedica e valutazione clinica; la seconda, “Il malato e la malattia, tra natura e persona”, si sviluppa in due tavole rotonde, dedicate all’identità presente e futura della medicina, come arte e scienza, e alla ricerca di un nuovo equilibrio nel rapporto tra natura e persona; la terza sessione, “Fragilità e cura”, riprende questi temi sotto il profilo di un’etica del corpo particolarmente attenta alla vulnerabilità.
I Colloqui di etica portano avanti, da quasi un decennio, una riflessione organica intorno ai temi dell’etica della cura, inserendosi quest’anno nelle attività formative del Master Interuniversitario in “Medicina narrativa, comunicazione ed etica della cura”, frutto di una collaborazione tra il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Macerata e la Facoltà di Medicina dell’Università politecnica delle Marche.
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