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Comprendersi oltre i confini: all'Unimc il primo convegno sulla transculturazione e i diritti globali

Comprendersi oltre i confini: all'Unimc il primo convegno sulla transculturazione e i diritti globali

 Il 9 e 10 aprile, due giornate di studi con esperti da tutto il mondo. Tra gli ospiti la psichiatra e antropologa Rita El-Khayat, candidata al Nobel per la Pace, e il filosofo Wolfgang Welsch.

 Sarà l’Università di Macerata ad ospitare il primo convegno di Studi Transculturali in Italia “Terre di frontiera, mobilità e diritti nell’era della glocalizzazione”, co-organizzato dai professori Raffaele Tumino e Simone Betti di Unimc insieme a Dagmar Reichardt dell’Accademia Lituana di Cultura di Riga: due giornate, mercoledì e giovedì, 9 e 10 aprile, per informare sulle ricerche d’avanguardia riguardo le crescenti interconnessioni culturali e sociali in Italia e nel mondo. Gli atti saranno pubblicati nella rivista semestrale di studi transculturali: “Transculturale. Passaggi tra scienze, pratiche di trasformazione”, Edizioni Mimesis. I lavori si svolgeranno al Polo Bertelli con ritmo serrato dalla mattina alla sera. Il programma completo è disponibile sul sito www.unimc.it.

 Attraverso diversi punti di osservazione – antropologia, studi letterari, psichiatria, filosofia, diritto, geografia, sociologia, pedagogia, con l’apporto degli studi culturali e postcoloniali - il convegno offrirà chiavi per leggere la complessità del reale e promuovere autentiche relazioni sui temi fondamentali quali l'amore, la morte, la salute, la speranza, la bellezza, la trascendenza.

 Saranno presenti alcuni dei maggiori studiosi del tema, come Rita El-Khayat, psichiatra e antropologa marocchina, plurinominata candidata al Premio Nobel per la Pace, con il riconoscimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l’impegno costante mostrato contro la violenza di genere; Wolfgang Welsch, uno dei massimi filosofi contemporanei e punto di riferimento di molti studiosi, e poi Simona Bartoli Kucher, Iain Chambers, Aditi Chauhan, Amaury Dehoux, Costantino Maeder, Ada Plazzo, la scrittrice italo-russa Anna Belozorovitch. Tra gli ospiti nazionali Arianna Alpini, Alfredo Ancora, Pietro Barbetta, Rino Caputo, Gianluigi Corinto, Giancarlo Costabile, Isabella Crespi, Elena Dell’Agnese, Rosita Deluigi, Angela De Simone e poi ancora Stefano Polenta, Flavia Stara, Raffaele Taddeo.

 “La transculturazione – spiega Tumino - è un paradigma di recente costituzione che ha segnato una svolta nello studio dei processi economici, sociali e culturali, che incoraggia e promuove nuove modalità di relazione tra persone, popoli e culture sul piano della reciproca comprensione. Non multiculturalismo né tanto meno interculturalismo le quali insistono ancora o sulle linee di confine da non varcare, con l’inevitabile conseguenza di uno "splendido isolamento delle culture", o sul rapporto asimmetrico tra culture che si traduce spesso nella sudditanza di una o più culture di provenienza alla cultura dominante di appartenenza”.  

 
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