"La musica come terapia, riduce stress e ansia": intervista al dottor Mauro Galantino
La musica rilassa, rasserena, emoziona, a volte commuove, sempre crea quel collegamento tra la mente e il cuore che tracima benessere che va ad espandersi a tutto il corpo. La musica è salute o la salute è musica, è la sensazione del sublime stato che si guarda allo specchio quando le note ci rapiscono.
Abbiamo la fortuna di approfondire il suggestivo argomento con un medico che è anche giornalista e raffinato critico musicale. Il dottor Mauro Galantino è medico del lavoro e medico termale e già nello svolgimento della sua professione si intuisce la propensione alla ricerca del benessere e di una condizione sempre migliore della qualità della vita.
Nella sua passione per la musica riesce inoltre a coniugare la scienza con i sentimenti più intimi e i sogni che la musica sa propinare. Ci affidiamo a lui, è pugliese, ma anche un grande amante ed amico delle Marche. Non manca mai a tutte le manifestazioni musicali che popolano i programmi culturali e di spettacolo, soprattutto agli appuntamenti dello Sferisterio di Macerata e dell’Arena di Verona.
La rubrica Sano a sapersi vuol fare ai suoi lettori un regalo ed un augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo proponendo un’amichevole e dotta conversazione con l’ amico Mauro Galantino.
Questa volta partiamo dalle Marche: come è andata quest’anno la stagione dello Sferisterio a Macerata?
"La 60° Edizione del MOF 2024 si è conclusa con il più grande successo di pubblico e di fatturato di sempre! Diverse le serate 'sold out'. Non poteva mancare l’omaggio di Macerata a Puccini, nel centenario della morte, con due delle tre opere in cartellone. E poi il concerto evento per i 60 anni con la luna tornata sullo Sferisterio ad ascoltare le note; la spettacolare messa in scena de 'I Carmina Burana'; l’iniziativa per i giovani con le prove d’assieme allo Sferisterio; i Concerti dislocati in varie location della città; gli Aperitivi Culturali a mezzogiorno con artisti, filosofi e giornalisti ad interrogarsi sui vari temi del MOF; il “Progetto “InOpera” con la mission che la cultura può e deve diventare una preziosa occasione di coesione e di crescita sociale, volta alla prevenzione della marginalità e del disagio sociale, che ha visto crescere anche gli sponsor privati, tra cui Associati Fisiomed, polo emergente d’eccellenza della sanità marchigiana sempre attento anche a patrocinare iniziative d’inclusione sociale. E poi il ROF di Pesaro, con il periodico omaggio al moderno e sempre più gradito Rossini; il festival della vicina Ravenna, ormai città adottiva del mio compaesano Maestro Muti e della sua giovane prestigiosa orchestra".
In Arena, invece, siamo all’Edizione 101?!
"Il Festival Areniano a Verona ha raggiunto un importante traguardo, la veneranda età di 101 anni! L’edizione 2024 è iniziata con il botto, con due serate evento 'sold out', la prima dedicata al Belcanto lirico italiano, patrimonio mondiale immateriale dell’umanità, trasmessa in mondovisione, con Riccardo Muti protagonista; la seconda con la Turandot, omaggio anche di Verona a Puccini. E poi un super cartellone ricco delle opere che hanno reso il palcoscenico areniano famoso a livello mondiale con anche qui serate speciali con artisti straordinari (Bolle, Netrebko, Domingo, etc) e pagine di musica immortali. Da sottolineare la presenza sulle gradinate dell’Arena di un pubblico più giovanile. L’Arena di Verona si conferma anche per il 2024 la location ideale dove sono passati e passeranno anche tutti i grandi artisti della musica cosiddetta “leggera” e d’autore. Da sottolineare numeri record di spettatori e di incassi anche qui, con crescita progressiva del pubblico giovanile".
E nel resto d’Italia come è andata?
"Molto bene! L’appeal della musica 'colta' è sempre più grande, i vari cartelloni si sono arricchiti di nuovi contenuti e proposte che non solo hanno incontrato il favore dei tradizionali appassionati ma anche di giovani e neofiti con tariffe ed agevolazioni loro dedicate. Ormai ne sono sempre più convinti operatori turistici ed Istituzioni pubbliche e private: i Festival d’Estate hanno rappresentato un potente volano per le economie delle vacanze dei territori interessati. Il 2024 è stato soprattutto dovunque l’anno di Puccini. Il compositore toscano l’ha fatta da padrone, non solo nella sua Torre del Lago, dove si è celebrata la 70° edizione del Puccini Opera Festival, firmato da una grande vecchia conoscenza dei maceratesi e dello Sferisterio, Pier Luigi Pizzi, ma un po’ dovunque.
Alle Terme di Caracalla di Roma tanti grandi eventi e con il famoso architetto Massimiliano Fuskas chiamato a firmare i progetti creativi di Tosca e Turandot per l’omaggio dovuto a Puccini. A Ravello si è giunti alla 72° edizione, pur in una difficile congiuntura economica che stava minando questo festival che si svolge in un luogo privilegiato da una scenografia naturale inimitabile (per dirla con Pasolini e lo stesso Wagner) ed altrettanto famoso nel mondo. Stessa situazione per la rassegna “Un’Estate da Re” che si svolge nell’altrettanto splendida Reggia di Caserta.
Sempre a Sud, come non citare il festival di Taormina nella emozionante location del suo Teatro Antico che rende anche le cose semplici, uniche al mondo e che ha riproposto Enrico Castiglione a firmare la Manon Lescaut? E poi, la mia Martina Franca, in Puglia, cittadina aristocratica di grande bellezza e fascino, che nel 2024 ha festeggiato il suo 50° compleanno, rivendicando con orgoglio la propria storia e riaffermando il suo ruolo nel panorama italiano ed internazionale, quale sede ideale del Belcanto, con la riscoperta e la riproposizione di alcuni titoli cosiddetti minori, per l’occasione con l’orchestra del bellissimo Teatro Petruzzelli di Bari come partner. Per fortuna, in Italia, le Città della Musica sono tante, con importanti Festival Musicali, rassegne concertistiche, operistiche e balletti che insieme ad altre iniziative artistiche e culturali promuovono il territorio".
Questa è una rubrica dedicata soprattutto alla Salute: Musica e Lavoro: cosa dicono gli esperti? E che ne pensa Lei, che è anche Medico del Lavoro?
"Come sempre, ci sono due scuole di pensiero, suffragate da studi e ricerche e che tengono conto dei vari tipi di lavoro. In linea di massima, però, si può dire che ascoltare musica al lavoro favorisce la produttività dei dipendenti e contribuisce a creare un ambiente positivo e vivace. Riduce lo stress, le sensazioni negative, facilita le relazioni interpersonali con gli altri colleghi, può rendere più scorrevoli compiti di routine, evitare noia e stanchezza mentale, avere, insomma, un migliore stato d’animo e la giusta carica!
Parallelamente, ascoltando ripetutamente musica con le cuffie, si corre il rischio di isolarsi dagli altri, con riflessi negativi sul lavoro di gruppo e sulla capacità di raggiungere insieme un obiettivo comune. Ascoltare musica aiuta soprattutto a svolgere le attività noiose e ripetitive, aumenta la nostra creatività ed in genere aiuta la concentrazione. Naturalmente queste considerazioni sono soggettive e variano da persona a persona ed a seconda delle personali abitudini, ma è scientificamente provato che i suoni, le melodie, l’armonia sono in grado di agire sullo stato d’animo umano: l’importante è riuscire a trovare il giusto equilibrio tra le emozioni generate dalla musica e l’attività che si sta svolgendo e trasformarle in energia positiva.
In che modo la musica ci fa stare meglio? Quali sono i meccanismi scientifici di cui Lei parla?
"L'ascolto della musica favorisce il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del piacere, riduce l'ansia e lo stress attraverso l'abbassamento del livello di cortisolo, l'ormone legato allo stress; ritarda anche l'invecchiamento cerebrale, come dimostrano vari studi pubblicati su riviste scientifiche internazionali. Inoltre la musica attiva anche alcune aree del nostro cervello che regolano le emozioni, stimolando il rilascio di ormoni associati al piacere, le cosiddette endorfine! I tre elementi fondamentali della 'musica pura', cioè di quella senza parole, ossia ritmo, melodia ed armonia, sono privi di caratteristiche logico/deduttive, proprie del linguaggio verbale, e quindi in un contesto di più difficile razionalizzazione, hanno il vantaggio di un accesso privilegiato alla nostra sfera emotiva. Sì, possiamo affermare che la Musica è una forma di comunicazione non verbale che è in grado di esercitare effetti favorevoli sulla stanchezza collegata al lavoro, allo stress, alla tristezza, noia, alla sofferenza in generale.
Lei sta dicendo che ascoltare musica può diventare una sorta di terapia, di musicoterapia, insomma?
"Esattamente. La musicoterapia è una disciplina specialistica che utilizza il linguaggio musicale quale forma di comunicazione non verbale. La Musica è composta da suoni, che attraversano l’apparato uditivo fino ad arrivare a quello cognitivo. Essa invia segnali al cervello ed in particolare al sistema limbico (che controlla l’emotività), permettendo l’evocazione di emozioni, sensazioni e stati d’animo, contribuisce a sbloccare repressioni e resistenze. In altre parole, la Musica è un’altra dimensione rispetto alla Ragione ed al linguaggio verbale. Ed è anche per questo che è molto accessibile anche a coloro che hanno difficoltà con il verbale, come le persone affette da autismo, disabilità intellettive, sindromi genetiche. La musicoterapia è considerata ormai uno strumento essenziale del percorso educativo e riabilitativo di questi pazienti".
La musica, in fondo, ha sempre accompagnato le vicende umane?
"Proprio così. Basti pensare al suo utilizzo durante tutti gli eventi delle comunità in ogni luogo e tempo (cerimonie religiose, politiche, militari, funebri, riti pubblici e privati, etc); alla sua presenza nelle produzioni cinematografiche; nei teatri, dove se accostata a testi letterari, ne sottolineava ed amplificava il significato".
Quanto è importante, invece, studiare musica?
"È importantissimo non solo studiare musica ed imparare a suonare uno strumento, ma soprattutto acquisire una sensibilità e curiosità musicale che non verranno perse con il passar del tempo. Poi l’insegnamento della teoria musicale e la pratica dello strumento stimola diverse aree del cervello, potenziando la memoria, l’attenzione e la capacità di apprendimento, oltre il ragionamento logico e la comprensione matematica".
Cosa ci aspetta, per finire, nel panorama musicale di questi ultimi giorni del 2024?
"Ormai da tempo la Musica accompagna tutte le nostre tradizioni natalizie. Su tutti gli eventi, il celeberrimo Concerto di Capodanno del teatro La Fenice a Venezia che 'se la gioca' con quello di Vienna per il primo posto in Europa. Poi il variegato programma Natale ’24 predisposto dall’Auditorium Parco della Musica di Roma che vedrà esibirsi Allevi, Piovani, la Mannoia, Brachetti, Peppe Barra, la PFM e tanti altri, e dal Teatro dell’Opera di Roma.
Non saranno da meno il San Carlo di Napoli, con i suoi importanti appuntamenti per le famiglie a prezzo 'politico' ed i 'Dialoghi Sinfonici' per avvicinare i giovani alla comprensione della cosiddetta “Musica colta” e le tante iniziative del Regio di Torino, il Carlo Felice di Genova, il teatro del Maggio Fiorentino di Firenze con l’eterno Zubin Mehta, il Teatro Massimo di Palermo, il Petruzzelli di Bari (che chiuderà un anno di successi di pubblico proprio con Puccini) il Teatro Pavarotti di Modena (che riproporrà la favola musicale de “Il piccolo Spazzacamino”), l’Auditorium di Milano che chiuderà l’anno con il capolavoro Beethoveniano, la celeberrima IX Sinfonia che quest’anno compie 200 anni ma che continuerà in eterno a commuoverci, simboleggiando il testamento spirituale e la forza morale di un grande uomo e compositore, oggi più che mai di grande attualità per il suo messaggio di fratellanza e di solidarietà tra i popoli del pianeta, oltre i tanti teatri famosi e meno noti dei più piccoli comuni d’Italia, ognuno con il suo programma musicale delle feste!
Il vero Re di Natale continuerà ad essere, però, in tutto il mondo lui, Petr Il’ic Cajkovskij, con i balletti delle bellissime favole de “Il Lago dei Cigni” e de Lo Schiaccianoci".
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