Si parlerà di fragilità dell’anziano a Camerino, nel primo appuntamento organizzato per la popolazione dall’U.O.C. di Medicina Interna dell’ospedale Santa Maria della Pietà, in collaborazione con il Comune e con la Croce Rossa Italiana Comitato locale, presso il Centro “Uno spazio per crescere” del quartiere San Paolo il 23 giugno alle ore 18:00.
Negli ultimi cinquant’anni si è assistito ad un cambiamento demografico della popolazione, che ha comportato un aumento del numero dei soggetti “fragili”, cioè anziani affetti da numerose patologie cronico-degenerative, cardio/cerebrovascolari, neurologiche e neuropsichiatriche.
Negli ultimi tre anni il Covid-19 ha rimarcato tale problematica, evidenziando la necessità di tutelare la condizione di fragilità dell’anziano. “Nella letteratura scientifica l’anziano fragile - sottolinea il direttore della Medicina Interna dottoressa Annamaria Schimizzi - è definito come un soggetto di età avanzata o molto avanzata, affetto da multiple patologie croniche, nel quale sono spesso coesistenti problematiche di tipo psicologico e sociale, che confluiscono nel determinare lo stato di sofferenza.
Le conseguenze della fragilità sono spesso infauste, ma allo stesso tempo, possono essere prevenute: rischio di cadute, malnutrizione, tendenza all’allettamento con conseguente rischio di formazione di decubiti, disabilità, ospedalizzazione e morte”.
L’incontro con la popolazione ha l’obiettivo di promuovere interventi di prevenzione per evitare l’instaurarsi della fragilità e fornire informazioni su come implementarli nella pratica clinica di tutti i giorni. Sabato 24 giugno all’Università di Camerino, presso l’Aula Magna del Polo Informatico, si svolgerà il Convegno dal titolo “La malnutrizione nell’anziano fragile”: integrazione ospedale-territorio”, i cui responsabili scientifici sono la dottoressa Annamaria Schimizzi e il dottor Giovanni Pierandrei e dove professionisti della materia si incontreranno per porre l’attenzione sull’importanza di una corretta alimentazione nel soggetto anziano fragile e sul precoce riconoscimento di uno stato di malnutrizione.
Nell’occasione si getteranno le basi per un protocollo di condivisione tra l’ospedale e il territorio sulla gestione dell’anziano malnutrito.
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