Piano Polci, Micucci: "Se si fa un passo indietro si rischia di bloccare lo sviluppo dell'area"
«Il così detto “Piano Polci” rischia un passo indietro di vent'anni grazie l'attuale amministrazione comunale che con la delibera di Giunta n.17 del 23 gennaio butta tutto all'aria e ricomincia da capo. Un errore madornale, che significa bloccare lo sviluppo dell'area e di tutta la città di Civitanova per altri decenni. A danno quindi sia dei soggetti pubblici, che dei proprietari».
Sono le parole del vice capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Micucci, già assessore all'Urbanistica del Comune di Civitanova Marche, in vista della discussione che si terrà durante il Consiglio comunale di Civitanova domani (2 fabbraio) sulle osservazioni al “Piano Ceccotti” approvato dalla precedente giunta Corvatta.
«Il “Piano Polci” – spiega Micucci – nacque da un processo di partecipazione con la città (associazioni, cittadini, stakeholders, proprietari) durato più di 2 anni, nel corso del quale l'amministrazione ed il sottoscritto (allora assessore all'Urbanistica) lavorarono nel difficile tentativo di tenere insieme i desiderata dei proprietari (l'area Ceccotti è area privata), quelli della cittadinanza (l'ultima area libera al centro della città), quelli di residenti e commercianti (parcheggi e servizi); il tutto con un quadro economico che potesse sostenere gli investimenti necessari alla riqualificazione dell'area. Il lavoro – prosegue il consigliere – si concretizzò con una proposta che riusciva a metter insieme servizi pubblici che integrassero la mobilità su auto, pullman, treno (anche a gestione privata) ed interessi privati (residenziale e commerciale) che il precedente Consiglio comunale votò al termine della legislatura, temporeggiando forse un po' troppo.
Il segnale che manda invece la Giunta attraverso la sua delibera – continua Micucci – è invece quello di spingere la progettazione solo ed esclusivamente verso la speculazione privata, adducendo motivazioni risibili e non supportate da alcun dato oggettivo. A fronte della richiesta dei proprietari di avere maggiore cubatura a causa degli eccessivi costi delle opere di urbanizzazione, la Giunta si piega supinamente a queste richieste. Dove sono i quadri economici che giustificherebbero queste spese eccessive? E perché la risposta è sempre quella di maggior cubatura? Il fatto poi – aggiunge ancora Micucci – che i vari Ciarapica, Troiani, Carassai abbiano già approvato il vecchio piano con la giunta Mobili fa temere un doppio salto all'indietro, con l'aggravante che nel frattempo il mondo dell'edilizia e in generale dell'economia sono enormemente cambiati e non più pronti a recepire un eccesso di cubatura.
Il “Piano Polci” – conclude Micucci – è il migliore possibile alle condizioni date (area privata, esigenze pubbliche). Mi auguro che ci sia un ripensamento dell'amministrazione e che non si voglia, anche in campo urbanistico come già fatto in altri settori, far tornare la città indietro di 20 anni».
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