Mogliano, i gruppi di opposizione invocano chiarezza sulla Casa di Riposo: "gestione contraddittoria"
"Recenti provvedimenti del Comune di Mogliano e dell’IRCR, incentrati sulla Casa di Riposo Santa Colomba, hanno messo a nudo tutte le contraddizioni di una Amministrazione comunale che, a distanza di oltre quattro anni dal sisma, ha dimostrato di non avere ancora un piano per restituire definitivamente alla collettività la sua Casa di Riposo".
I gruppi consiliari “Siamo Mogliano” e “Mogliano 313”, rappresentati al Consiglio Comunale di Mogliano dai consiglieri Matteo Zazzaretta, Marianna Matricardi, Marco Petrelli e Corrado Nardi, in riferimento alle recenti vicende che hanno interessato la Casa di Riposo e residenza protetta comunale, chiedono alla maggioranza chiarezza e auspicano una maggiore comunicazione di obiettivi e di intenti, in ragione di un tema sociale fondamentale come quello della gestione della struttura.
"Lo dimostrano gli accadimenti e le parole che negli ultimi mesi sono state proferite da persone che, per i ruoli pubblici ricoperti, dovrebbero garantire trasparenza e coerenza alle proprie azioni di governo. Invece, non solo si sottraggono al confronto ma con le loro esternazioni hanno suscitato non poche perplessità che meritano di essere chiarite perché coinvolgono la sfera privata di persone, di anziani fragili, di lavoratrici indefesse.Nessuno può negare le difficoltà che ha dovuto affrontare chi ha la responsabilità delle strutture di assistenza per anziani travolte dal COVID-19 ma questo non può e non deve giustificare l’incoerenza e superficialità con cui la nostra Amministrazione ha cercato di risolvere i problemi della Casa di Riposo sorti a seguito della pandemia.La nostra coscienza, prima ancora della nostra responsabilità in quanto Consiglieri comunali che rappresentano 2/3 dei votanti, ci impone di adoperarci affinché emergano i veri motivi che hanno portato il nostro Sindaco a cambiare idea su aspetti cruciali per le famiglie moglianesi quali il trasferimento della Casa di Riposo nella struttura di Villa Cozza a Macerata".
I due gruppi di opposizione hanno poi reso noti gli atti in questione: "Il 10 dicembre 2020 l’IRCR inviava al Comune una relazione che evidenziava una serie di “criticità del sistema strutturale/organizzativo” tanto da richiedere “interventi indispensabili ed improcrastinabili per poter proseguire l’esercizio dell’attività assistenziale. Il 23 dicembre 2020 il nostro Sindaco inviava una lettera all’IRCR con cui richiedeva la disponibilità ad accogliere tutti gli ospiti della Casa di Riposo nella struttura di Villa Cozza, ravvisando la “esigenza indifferibile” di individuare strutture alternative a quella attuale. Il 5 Gennaio 2021 un quotidiano pubblicava un’intervista del Presidente IRCR Centioni nella quale si affermava: “con il Comune di Mogliano abbiamo raggiunto un accordo per cui gli anziani verranno trasferiti a Villa Cozza fino a quando nel loro Comune non troveranno una situazione stabile. Il 9 Gennaio 2021, sempre il Sindaco di Mogliano, pubblicava sui social un breve video al fine di: “informare i parenti degli ospiti, gli operatori e la cittadinanza che l’Amministrazione, fatte salve situazioni oggettive, non sposterà la Casa di Riposo dalla Maestà. E pensare che durante il Consiglio Comunale del 28 Dicembre 2020, ad un preciso intervento di un Consigliere di minoranza sulle voci che si susseguivano in merito al trasferimento dei pazienti presso Villa Cozza, il Sindaco replicava: “questa è stata solo un’idea che è venuta un giorno parlando di costi”, per poi bocciare una mozione delle minoranze congiunte in cui si impegnava l’amministrazione a non trasferire nuovamente gli ospiti se non per cause di reale necessità".
"Per non parlare delle lavoratrici della PARS, impiegate da anni nella Casa di Riposo Santa Colomba e che oggi si ritrovano con un contratto di lavoro precario nonostante le rassicurazioni del Sindaco che, durante il Consiglio Comunale del 20/12/19, in sede di approvazione della convenzione con IRCR dichiarava testualmente: “Poi per quanto riguarda le lavoranti … non c’è nessun problema perché loro (ndr: l’IRCR) sicuramente si avvalleranno di tutte le persone …, ci sarà un cambio di cooperativa però la loro intenzione (ndr: intenzione dell’IRCR) è di riassorbire le persone che già ci lavorano, anche perché sappiamo che alla PARS ci sono persone di Mogliano”.
"Cosa dire del Sindaco che con propria nota (prot. N. 711) del 21/1/21, dava il “nulla osta” ed anzi “condivideva” le scelte di IRCR sulla nuova modalità di gestione del personale? (peraltro in totale autonomia senza convocare una giunta per questo). Di fatto costringendo le lavoratrici della PARS a scegliere se restare disoccupate o continuare a lavorare con un contratto di somministrazione tramite agenzia interinale?".
"Considerato quanto sopra, a chi dovrebbero credere i cittadini? Al Sindaco “dell’esigenza indifferibile di trasferire gli ospiti”, o al Sindaco che promette di non spostare gli ospiti dalla Maestà? Al Sindaco che rassicura i dipendenti della PARS o al Sindaco che condivide le scelte dell’IRCR che di fatto hanno condannato quegli stessi dipendenti alla precarietà?
"Dagli atti e documenti traspare l'incoerenza di chi non ha un piano chiaro sul futuro della Casa di Riposo e invece di gestire la situazione si lascia trasportare da essa".
"La poca chiarezza di idee viene evidenziata dalla descrizione della situazione della struttura di Urbisaglia, nella quale si denunciano problemi gravi, come l’adeguamento del sistema antincendio e delle “attrezzature, mobilio e quant’altro”. Mancanze che vengono descritte come di lungo corso e non legate specificamente al Covid-19. L'apprensione dimostrata per la questione è più che condivisibile, se non fosse che l'assessore che ha in carico la struttura è lo stesso che l'ha scelta e gestita già dalla passata amministrazione e che questa è la prima volta in cui si fa nota di un problema che fino ad ora non esisteva o peggio si ignorava".
"Nonostante ciò di soluzioni non se ne vedono, dato che la ricostruzione della sede di “Santa Colomba” nel territorio moglianese resta ancora una chimera. Se infatti i Comuni vicini hanno già messo in cantiere le proprie strutture, o almeno hanno un cronoprogramma ben definito, Mogliano non ha ancora presentato la scheda CIR (Congruità dell’Importo Richiesto) per avere contezza della cifra stanziata dall’Ufficio ricostruzione per la propria. Un immobilismo che non trova giustificazioni, rimandando il tutto ad almeno "4/5 anni”, unico limite temporale che l'amministrazione cita per riportare la Casa di Riposo nel nostro territorio".
"In tutta questa vicenda, l’aspetto più preoccupante è che manca una visione d’insieme, un progetto definitivo per il ritorno di un servizio essenziale all’interno del Comune. Manca un programma sociale che garantisca una sicurezza ai nostri anziani".
"Le nostre posizioni rimangono quelle illustrate con la mozione congiunta respinta dall’Amministrazione. Allontanare ulteriormente un servizio che dovrebbe essere legato al proprio territorio non è la strada giusta, a meno di necessità oggettive. Allo stesso tempo, crediamo che sia fondamentale risparmiare agli ospiti e ai lavoratori un nuovo trasloco con tutte le problematiche ad esso legate".
" tutti i lavoratori della Casa di Riposo rivolgiamo il nostro più vivo ringraziamento per il servizio svolto, ed in particolare la nostra solidarietà va ai dipendenti della Coop. Sociale PARS che hanno perso il posto di lavoro o che continuano a prestare il loro prezioso servizio tramite un contratto di lavoro interinale".
Per tutto quanto sopra, i gruppi consiliari hanno presentato una interrogazione congiunta per conoscere e far conoscere ai moglianesi:
- Quali sono stati gli elementi in fatto e in diritto che hanno indotto l’amministrazione a bocciare la mozione presentata dai gruppi di minoranza (Delibera di Consiglio Comunale n. 53 del 28/12/20), per poi decidere di non delocalizzare la casa di riposo di Mogliano presso Villa Cozza di Macerata;
- Per quale motivo il Sindaco con propria nota (prot. N. 711) del 21/1/21 faceva sue, condividendole, le scelte dell’IRCR di non procedere più per un nuovo bando per l’appalto dei servizi infermieristici e assistenziale, provocando così l’immediata precarizzazione di alcuni operatori, con conseguente rinuncia a tutele e diritti e perdita della serenità necessaria a chi opera da anni a contatto con persone fragili quali gli ospiti della casa di riposo e contraddicendo quanto invece precedentemente affermato".
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