Macerata, Cicarè: "Dubbi sul Cosmari, perché nessuno parla della gestione rifiuti? "
"Perché in questa campagna elettorale si parla di tutto meno che di rifiuti? Ce lo chiediamo spesso quando, arrivando a Sforzacosta, si viene accolti dall’odore ormai tipico della vallata". Così il candidato sindaco della lista civica "Strada Comune" e di Potere al Popolo, Alberto Cicarè, e il candidato consigliere comunale per 'Strada Comune, Matteo Sciapeconi, pongono l'accento sulla gestione dei rifiuti da parte del Cosmari.
Una questione che ritengono determinante per la vita di un Comune e dei suoi cittadini ("non fosse altro per il prezzo che ogni famiglia paga per smaltire la 'monnezza': a Macerata ben più di 8 milioni di euro, circa 200 euro a persona all’anno") e per la quale reputano strano il silenzio che vi aleggia attorno: "Ad eccezione del sindaco di Camerino Sborgia, ex carabiniere dei NAS, e quello di Pollenza Romoli, che hanno sollevato in tempi recenti perplessità su gestione e bilanci del Cosmari" dicono Cicaré e Sciapeconi.
"I rifiuti sono la cartina al tornasole di come una comunità affronta la sfida di minimizzare il proprio impatto su madre terra - aggiungono -, sono lo spartiacque tra degrado e civiltà, separano la società dello spreco da quella del consumo responsabile".
"I comuni della provincia, riuniti nell’AATO 3, affidano per legge la gestione dei rifiuti al Cosmari, società pubblica che, in quanto tale, deve essere soggetta al controllo politico dei comuni partecipanti - puntualizzano ancora Cicaré e Sciapeconi -. Ma la questione rifiuti è molto complessa, per cui si preferisce abdicare al ruolo di controllori e ci si limita ad approvare annualmente l’operato dell’ente, preferendo piuttosto contrattare col Cosmari, in particolare con il suo direttore Giampaoli in carica dal 1997, i servizi e le tariffe del proprio comune".
I dubbi che Cicarè e Sciapeconi esprimo riguardano le percentuali di raccolta differenziata diffuse dall'ente (esiste un sistema certificato di verifica?"), l'efficacia del sistema porta a porta ("Vediamo camion vetusti e inquinanti che si fermano e ripartono ogni dieci metri per prendere pochi sacchetti alla volta; vediamo non di rado in centro storico sacchetti stracciati con perdita di materiale con le conseguenze immaginabili in termini di sporcizia e animali infestanti"), l'impianto di digestione anaerobica previsto per il 2021 ("consentirà effettivamente di eliminare il problema delle puzze che provengono dal sito del Cosmari?").
Come possibili soluzioni vengono prospettate una app per verificare dove vanno gettati i rifiuti; l'incentivazione della consegna alle isole ecologiche di materiali ingombranti o rifiuti pericolosi (spesso lasciati lungo le strade a mo’ di discarica abusiva) mediante riduzioni della TARI; cassonetti apribili con una tessera, integrati con l’ambiente urbano e in particolare col centro storico, dove buttare i rifiuti organici, il vetro e la plastica.
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