Nozze d’argento per l’AMIS, l’Associazione Imprese Gestione Rifiuti che raduna oltre 50 aziende operanti nella raccolta e trasporto, deposito, trattamento, smaltimento, recupero, commercio e intermediazione, bonifiche, offrendo servizi di informazione normativa, consulenza tecnica ed attività di rappresentanza a tutti i livelli. Bilanci e prospettive per una tematica, quella dei rifiuti, che è stata al centro delle attività di servizio e rappresentanza dell’AMIS, un modello di lobby moderno che ha saputo interpretare l’evoluzione di una tematica complessa e fortemente attuale per le imprese e i cittadini.
Il Presidente Enrico Iesari ha dato il via agli interventi per celebrare il primo quarto di secolo di una realtà che, come ha ricordato il socio fondatore nonché primo Presidente Ing. Alfredo Mancini, ha anticipato il tempi di un mondo associativo che sarebbe andato nella direzione dell’ultra specializzazione e della rappresentanza degli interessi di settore.
“Gli impianti di gestione dei rifiuti sono molto importanti nell’ambito dell’economia circolare - ha sottolineato Mancini - perché sono concepiti nell’ottica del riutilizzo delle risorse. Purtroppo notiamo che c’è ancora molto da fare soprattutto in termini di comunicazione e per garantire un corretto utilizzo dei termini: per l’opinione pubblica i rifiuti sono sempre ‘tossici’ ed il sentiment che gira intorno al nostro settore è purtroppo sempre negativo”.
Da una ricerca commissionata all’Università di Macerata sul tema “Economia circolare e reputazione sociale”, sono emersi segnali contrastanti circa il modo di trattare l’argomento “rifiuti” in tutte le sue sfumature, per cui anche se si parla sui media di notizie positive il sentiment che emerge è quasi sempre negativo.
Ha posto l’attenzione sul recupero l’Ing. Oreste Mastrantonio, Presidente AIDIC, l’Associazione che raduna gli ingegneri chimica italiani, che ha sottolineato come negli ultimi 25 anni il recupero dei rifiuti abbia prodotto risultati importanti dal punti di vista economico e ambientale.
“Tra acciaio, alluminio, carta, legno, vetro e plastica - ha detto Mastrantonio – le aziende del settore hanno recuperato oltre 8milioni di tonnellate, a cui si aggiungono le apparecchiature elettriche, le pile, gli oli minerali usati, l’organico e i rifiuti inerti e da costruzione”. Attività intensa dal punto di vista delle quantità, anche se c’è ancora molto da fare: “Impossibile fare una previsione - ha ammesso Mastrantonio - ma è necessario fin da oggi pensare a soluzioni future che andranno via via modificate con l’evolversi della tecnologia e delle situazioni contingenti.
L’On. Piergiorgio Carrescia della Commissione Ambiente alla Camera, si è soffermato su quanto prodotto a livello legislativo in materia rifiuti. “La maggior parte degli operatori del settore - ha sottolineato l’On. Carrescia - è costituita da persone serie, purtroppo le cronache dei giornali si occupano solo di notizie negative che penalizzano l’intera categoria. In 5 anni di forte attività nel settore normativo - ha proseguito - abbiamo messo mano a problemi irrisolti da tempo, considerato che la materia rifiuti ha subito spesso troppe modifiche e ripetuti stop. Le principali questioni da sottolineare riguardano, da un lato il regime sanzionatorio che resta quello attuale e, dall’altro, il decreto sull’assimilazione dei rifiuti che è quasi al termine, regolamentando una disciplina basata su una delibera del 1984”.
Altri gli aspetti affrontati dalla Commissione camerale, tra cui quello dell’economia circolare: “Viviamo un passaggio dall’economia del cow boy a quella dell’astronauta, dove il primo lascia i rifiuti dove li consuma, mentre il secondo deve ottimizzare tutto dentro la navicella spaziale. Il provvedimento - ha cominciato - è un tema in itinere e riguarda il modo di produrre, etichettare e consumare i rifiuti, puntando al concetto di ‘rifiuti zero’, dove c’è anche in atto uno scontro ecologico tra chi intenda questo una tendenza e chi, invece, vorrebbe che lo zero fosse assoluto”.
Oggetto dell’intervento anche la legge sul collegato ambientale, la legge più importante approvata in questi anni, mentre relativamente agli inceneritori, tema sempre caldo, l’On. Carrescia ha comunicato che ne sono previsti 8 in Italia, uno nelle Marche da 190mila tonnellate.
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