Alla fine anche il tempo ha regalato emozioni con una serata carica di nuvole e fulmini in cielo ma senza pioggia. La “tappa” settempedana della rassegna dedicata ai Teatri Antichi Uniti, ospitata nel parco archeologico di Septempeda, ha richiamato decine di persone in uno dei luoghi più suggestivi della Val Potenza.
Soddisfazione per il direttore artistico dei Teatri di Sanseverino, Francesco Rapaccioni, che ha presentato lo spettacolo, dal titolo “La stagione dell’Amore. Da Virgilio a Catullo”, nato proprio da una sua idea. E soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco, Rosa Piermattei, presente accanto all’assessore alla Cultura del Comune, Vanna Bianconi.
“E’ bello vedere tanta gente ritrovarsi per sentir raccontare e parlare di amore, fratellanza e di quei sentimenti che fanno straordinari i rapporti tra le persone – ha sottolineato, portando il saluto a fine serata il primo cittadino, che ha poi aggiunto – Mi auguro che il nostro parco archeologico possa tornare vivo anche per altri eventi”.
Ottima la collaborazione fra i Teatri settempedani e l’Amat, che hanno inserito l’appuntamento nella rassegna dei Tau, e particolarmente apprezzata quella con il Quartiere Settempeda che prima e al termine dell’evento ha offerto un ricco buffet con la collaborazione della Cantina Anibaldi.
Protagonisti della serata alcuni giovani talenti locali: le letture sono state affidate all’associazione Sognalibro, gli intermezzi musicali agli archi di Filippo Boldrini al violoncello e Paolo Moscatelli al violino e ai legni, al clarinetto di Riccardo Brandi e al fagotto di Simone Montecchia. Con loro anche il coro Tourdion Ensemble del Corpo filarmonico bandistico “Francesco Adriani”, diretto dal maestro Simone Montecchia.
Il percorso ha avuto come caposaldo Catullo, il più famoso poeta d’amore dell’antica Roma e i poeti elegiaci col loro amore turbolento e tormentato. La serata si è aperta con la lettura del testo di una canzone di Franco Battiato, che recita: “la stagione dell'amore viene e va, i desideri non invecchiano quasi mai con l’età...”.
E domani, mercoledì 26 luglio, si replica alle 21,15 a palazzo Gentili con la rassegna di poesia, filosofia, narrativa, arte e musica al femminile “Non a Voce Sola”. Ospite della serata sarà la scrittrice Donatella di Pietrantonio che presenterà il suo terzo romanzo, “L’Arminuta”, che in dialetto abruzzese vuol dire “la ritornata”, ambientato in un Abruzzo contadino dove una ragazzina di una numerosa famiglia rurale si trova ad essere prima fortemente voluta come figlia da una ricca famiglia e poi rifiutata e rispedita al mittente tra difficoltà economiche, ansie ed emozioni frustrate, ruggenti come la terra sfruttata e avvilita che la accoglie, la incornicia e la racconta.
“L’Arminuta” è un racconto di formazione e iniziazione la cui protagonista finalmente è di genere femminile: una bambina che diventerà ragazza. Un cammino lungo e faticoso, una ricerca della propria identità che spesso non trova punti di riferimento negli adulti visti nella loro fragilità e nei loro limiti troppo umani.
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