Venerdì 11 maggio, alle 18, nella sala Convegni dell'hotel Claudiani di Macerata sarà presentato "Non solo handicap" di Giorgio Terruccidoro.
All'evento interverranno il dottor Giuseppe Bommarito, la dottoressa Anna Menghi e il dottor Elio Lapponi.
Il dottor Bommarito è noto a livello nazionale, oltre che per la sua attività forense, per aver trasformato una sua difficoltà personale, forse la più grande che possa accadere ad un essere umano, in mezzo e strumento per aiutare a conoscere e debellare la piaga della dipendenza dalle droghe. Ha sentito fortissima l'esigenza di donarsi agli altri, vincendo così la disperazione e il dolore sperimentati, a tal punto da voler costituire l'Associazione “Con Nicola, oltre il deserto di indifferenza”, nata nel 2009, di cui è presidente.
Anna Menghi è un esempio, una testimonianza in carne ed ossa, di cosa vuol dire vivere la vita superando la propria difficoltà, il proprio handicap, sentendosi una persona completa, “a più dimensioni” volendo usare un'espressione presente nel libro. Lei, Anna, ha vinto la sua disabilità, ormai la domina, tanto da mettersi al servizio degli altri, in qualità di presidente della sezione provinciale di Macerata dell'Anmic.
La conoscenza tra Giorgio Terruccidoro e il dottor Elio Lapponi risale a tanti anni fa, "correvano i primi anni '80, quando settimanalmente partecipava, in veste di medico specialista, agli incontri che si tenevano all'interno dell'Apusi. Si trattava di un'Associazione, oggi non più attiva, voluta da Maria Chiusaroli, donna molto conosciuta nelle Marche per avere creato, insieme al marito Spartaco Carnevali, nel 1986, la Cooperativa sociale “Terra e Vita”, costituita da genitori di figli con disabilità. Mi è rimasta impressa nella mente, nei “cassetti della memoria”, la competenza, la preparazione, ma soprattutto la capacità di Lapponi di anticipare i tempi. Il dottore, infatti, attraverso i suoi interventi, poneva all'attenzione di tutti noi, lo ricordo bene nonostante all'epoca ero un bimbo di pochi anni, tematiche che ai tempi erano sconosciute ai più: pensare alla vita del disabile, nella concretezza propria dell'esistenza, favorendo in primo luogo una sua totale integrazione nel proprio ambito familiare, l'inserimento scolastico della persona con disabilità, il suo inserimento lavorativo, la dimensione affettiva, cioè la possibilità di innamorarsi, che attiene anche alla persona disabile". Tutte tematiche, tra le altre, di cui “Non solo handicap”, nell'ambito dell'operazione culturale che propone, tratta abbondantemente.
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