Il circolo "Tullio Colsalvatico" di Tolentino apprende con dolore della scomparsa di Carlotta Guareschi, avvenuta sabato scorso, all’età di 72 anni.
Insieme al fratello Alberto, di tre anni più grande, si è occupata di mantenere viva la memoria del padre Giovannino, raccogliendo testimonianze e materiale in un grande archivio, visibile in parte nel museo presso il ristorante di Roncole aperto da Alberto, diventato anche centro studi.
Vivo è il ricordo della cordialità che Carlotta mostrò quando, nel 2008, venne a Tolentino, invitata da Franco Maiolati, presidente del circolo Colsalvatico, in occasione della quarta edizione del Premio su “L’umorismo, un modo di guardare la realtà”, ed incontrò i vincitori, presso il Museo dell’Umorismo. Era l’anno del centenario della nascita e del quarantesimo della morte di Giovannino Guareschi, uno dei più grandi scrittori del novecento italiano, tra i più tradotti al mondo, con le famose traduzioni cinematografiche di Don Camillo; sicuramente uno degli interpreti maggiori a livello internazionale, di quella idea di umorismo che ispirò Luigino Mari a suo tempo e che guida il Premio Colsalvatico. Fu lo stesso circolo che portò in città la Mostra “Non muoio neanche se mi ammazzano”, sulla vita e l’opera di Guareschi e che motivò la gradita visita di Carlotta, la quale si soffermò anche ad ammirare l’opera del padre, esposta al Museo di Tolentino.
Il funerale si terrà domani, martedì a Roncole.
Nelle foto, Carlotta Guareschi insieme a Franco Maiolati e davanti l’opera di Giovannino, conservata al Museo dell’Umorismo di Tolentino
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