''Nelle Marche il territorio interessato dal sisma è molto più ampio del cratere in senso stretto: sono circa 60 i Comuni che hanno subito danni e lesioni. Errani saprà lavorare insieme ai sindaci, insieme agli enti locali, insieme alle forze del territorio in un regime di alta qualità dal punto di vista amministrativo, con grande rigore e pulizia''. Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, ''molto soddisfatto della nomina di Errani a commissario straordinario per il sisma''.''Errani saprà lavorare insieme ai sindaci, agli enti locali, alle forze del territorio in un regime di alta qualità dal punto di vista amministrativo, con grande rigore e pulizia''. Così il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, nella conferenza stampa sul sisma a Palazzo Chigi. Per il governatore delle Marche Errani ''è una persona in grado di accompagnare bene questo percorso con piena dedizione, grande esperienza e vicinanza al territorio. Lo conosco bene, è una persona molto capace e questo mi sembra uno dei requisiti principali che un commissario debba avere''. ''Allo stesso tempo - ha continuato - Errani ha una cultura del territorio che non è banalmente legata al fatto di essersi occupati di enti locali, ma al fatto di saper cogliere tutti gli elementi di cui una realtà ha bisogno per poter ripartire: certamente parliamo delle case per chi non le ha più, ma anche di un tessuto economico che va ripristinato''. L'Emilia Romagna, ha ricordato Ceriscioli, ''è stata la prima, nella fase della ricostruzione, a mettere dei vincoli anche per il privato che sceglieva una ditta per fare i lavori. Nel momento in cui entrava in gioco il contributo pubblico ci doveva essere anche un criterio di trasparenza e pulizia nell'appalto". (Ansa)
Quaranta milioni di api ferme. Il lavoro di generazioni finito sotto le macerie del tetto della Chiesa della Pace, luogo sconsacrato sì, ma eletto a laboratorio di uno delle più importanti aziende di miele della provincia. La Premiata Apicoltura Sileoni, a 50 chilometri da Arquata del Tronto e a 80 dall'epicentro, è fisicamente a terra. E' una azienda leader che rifornisce la grande distribuzione e ha 800 famiglie di api, più o meno 40 mln di esemplari al lavoro in queste ore: ma purtroppo ora non si può raccogliere nessun miele, perchè tutti i macchinari ''sono sotto un metro e mezzo di mattoni della volta a botte crollata - racconta il titolare Bruno D'Innocenzo - le scorte, i barattoli, tutto là sotto. E' una vecchia chiesa del 1550, era privata, di famiglia. Ora mi devo sbrigare a riprendere a lavorare perché sapete com'è il commercio: spietato''. (Ansa)
A seguito dei drammatici eventi che hanno colpito l’Italia centrale lo scorso 24 agosto, l'Università di Camerino ha stabilito, con decreto rettorale, l'esonero dal pagamento delle tasse universitarie per l’anno accademico 2016-2017 per gli studenti residenti nelle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo la cui abitazione sia stata oggetto di ordinanza di inagibilità a causa del sisma.“Abbiamo ritenuto opportuno – sottolinea il Rettore Unicam, Prof. Flavio Corradini –prevedere agevolazioni per gli studenti delle zone terremotate, in modo da favorire la regolare prosecuzione delle loro attività di studio in un momento così difficile per loro e le loro famiglie. Unicam da sempre pone al centro di tutta la propria mission e di tutte le attività lo studente e sostenere in questo momento chi si trova in gravi difficoltà ci sembra quanto mai doveroso e opportuno”.
C'è comprensibile preoccupazione nella popolazione per la continua serie di scosse sismiche che dalle 3.36 del 24 agosto si susseguono incessantemente e vengono avvertite distintamente in tutto il maceratese. Si rincorrono anche voci, spesso incontrollate che non fanno altro che aumentare la paura in una situazione già oggettivamente molto difficile. A poco più di una settimana dall’inizio della sequenza con il terremoto di magnitudo 6.0, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato complessivamente oltre 3400 eventi: 147 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 13 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) del 24 agosto alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia. Per cercare di fare chiarezza, spieghiamo meglio cosa sono le zone sismiche e in quali di esse sono inseriti i Comuni delle Marche.Innanzitutto, va precisato che fino al 2003, il territorio nazionale era classificato in tre categorie sismiche a diversa severità. I Decreti Ministeriali emanati dal Ministero dei Lavori Pubblici tra il 1981 ed il 1984 avevano classificato complessivamente 2.965 comuni italiani su di un totale di 8.102, che corrispondono al 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 - "Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 - E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 - E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Di fatto, sparisce il territorio “non classificato”, e viene introdotta la zona 4, nella quale è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia (zona 1=0.35 g, zona 2=0.25 g. zona 3=0.15 g, zona 4=0.05 g).Il nuovo studio di pericolosità, allegato all’Opcm n. 3519, ha fornito alle Regioni uno strumento aggiornato per la classificazione del proprio territorio, introducendo degli intervalli di accelerazione (ag), con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni, da attribuire alle 4 zone sismiche.Suddivisione delle zone sismiche in relazione all’accelerazione di picco su terreno rigido (OPCM 3519/06) Zona sismica Accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag) 1 ag >0.25 2 0.15 <ag≤ 0.25 3 0.05 <ag≤ 0.15 4 ag ≤ 0.05 Andiamo a vedere qual è la classificazione sismica dei Comuni della provincia di Macerata, sei dei quali sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2. Di seguito anche le tabelle relative ai Comuni delle province di Ancona, Fermo - Ascoli Piceno e Pesaro.
Continua lo studio delle deformazioni del suolo e delle sorgenti sismiche legate agli eventi del 24 agosto 2016. Questa attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC)e viene svolta da un team di ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente, CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).A valle dei primi risultati ottenuti dal team CNR-INGV grazie all’uso dei dati radar del satellite giapponese ALOS 2 e dei satelliti europei Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus, l’analisi si arricchisce anche dei risultati ottenuti grazie ai sensori (operanti in banda X) della costellazione italiana COSMO-SkyMed, sviluppata dall'ASI in cooperazione con il Ministero della Difesa. In particolare, sfruttando la tecnica dell’Interferometria SAR Differenziale, che è basata sul confronto tra immagini radar acquisite prima del sisma ed immagini successive all’evento, è stato possibile rilevare le deformazioni del suolo con accuratezza centimetrica. A tal riguardo, è stata generata la mappa di deformazione co-sismica ottenuta dalle immagini radar acquisite dai satelliti COSMO-SkyMed da orbite discendenti il 20 agosto 2016 (pre-evento) e il 28 agosto (post-evento).“Tali risultati forniscono informazioni sulle deformazioni del suolo con grande dettaglio spaziale, grazie alle elevate risoluzioni del sistema COSMO-SkyMed, e possono quindi essere particolarmente rilevanti per lo studio dei processi geologici e geofisici in atto”, spiega Riccardo Lanari, direttore del CNR-IREA. "La migliore risoluzione di misura delle deformazioni fornita dai satelliti COSMO-SkyMed consente di individuare effetti localizzati (frane, faglie riattivate) che vengono in continuazione verificati sul campo dalle nostre squadre di emergenza”, prosegue Stefano Salvi, dirigente tecnologo dell'INGV. A conferma di ciò, nella figura è mostrata la mappa di deformazione ottenuta dai dati COSMO-SkyMed, relativa all’area che si estende dalle zone di Tufo e Pescara del Tronto fino all’area di Castelluccio, che grazie all’alta risoluzione dei dati elaborati evidenzia molto bene una deformazione localizzata (identificata dalla freccia) che è probabilmente legata ad un fenomeno di instabilità di versante. Si tratta di un’area che si estende circa per 800 metri per 600, sul fianco del Monte Vettore. “Per la frequenza di acquisizione, numero di immagini e risoluzione, COSMO-SkyMed si conferma un asset nazionale di fondamentale importanza, anche per le sinergie europee ed internazionali nella gestione delle emergenze”, conclude Alessandro Coletta dell’ASI, direttore della missione Cosmo-SkyMed.
A seguito dell’evento sismico che ha interessato l’intero territorio comunale di Tolentino, provocando gravi danni a diverse case, è stata emessa una ordinanza con la quale, dopo una verifica statica ad un’abitazione in Traversa Montecavallo al civico n. 1, si è reso necessario adottare, fino al completo ripristino della sicurezza stradale, il divieto di transito sia veicolare che pedonale in Via Montecavallo fino all’intersezione con Via dell’Aquila.Il divieto è disposto dall’altezza dell’intersezione di Via Adriana con Traversa Adriana.
Sono circa 400 le richieste di sopralluogo inoltrate dai privati e dalle imprese al Comune di San Severino Marche a seguito delle scosse di terremoto di questi giorni. Undici le ordinanze di inagibilità firmate dal sindaco, Rosa Piermattei, e relative sia a fabbricati privati che ad abitazioni e accessori agricoli.Ulteriori provvedimenti hanno riguardato l’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, dove sono stati disposti lo sgombero del Cup, Centro unico di prenotazioni, e di tre ambulatori immediatamente trasferiti presso altre stanze senza creare disagi all’utenza, e l’Istituto tecnico tecnologico “Eustachio Divini”. Qui la Provincia, ente proprietario dell’immobile, ha deciso di effettuare con i propri tecnici ulteriori indagini. Al momento dell’edificio, sito in viale Mazzini, non risulta essere stata interessata solo la parte del seminterrato adibita ad elettrotecnica che è stata utilizzata anche come uscita di sicurezza e dove si sono regolarmente svolti gli esami di riparazione degli studenti.Senza soste l’attività dei tecnici comunali che hanno verificato anche l’asilo nido di via Talpa, la scuola materna ed elementare “Luzio”, il plesso di Cesolo, l’Istituto comprensivo “Padre Tacchi Venturi”, le strutture museali e alcuni monumenti. Infinito, inoltre, anche l’elenco delle verifiche da effettuare nelle chiese, nei castelli e nelle torri del territorio, alle fonti storiche e alle pitturette.“Le famiglie che occupavano gli immobili dichiarati totalmente inagibili sono undici complessivamente – sottolinea il primo cittadino, Rosa Piermattei – Per tutte sono stati trovati alloggi in autonoma sistemazione ma di ora in ora stanno aumentando le richieste di aiuto tanto che è sempre più difficile rispondere tempestivamente alle domande di sopralluogo. Al momento ci siamo concentrati sulle situazioni più critiche e siamo a metà dell’opera. Stiamo vivendo una situazione di estrema emergenza ed è per questo che ci siamo prontamente rivolti al Prefetto, al Dipartimento della Protezione Civile della Regione Marche, al Provveditorato regionale alle Opere Pubbliche, al comando provinciale dei Vigili del Fuoco e, per le scuole, anche al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”.Il Comune di San Severino Marche ha istituito fin dalla notte successiva alla prima violenta scossa di terremoto ben cinque centri di ritrovo aperti a chi non aveva più una casa ma anche a chi voleva trascorrere una e più notti in strutture sicure.
Inciampa in un sacchettino lasciato in terra, lo apre e ci trova dentro la droga.E' successo ieri mattina verso le 8.30, quando una signora di Macerata transitando a piedi in via Armaroli, si è imbattuta in un piccolo involucro appoggiato a terra. Incuriosita, l'ha raccolto e lo ha aperto, controllandone il contenuto e ritenendo che potesse trattarsi di sostanza stupefacente, lo ha consegnato in Questura. Il contenuto, analizzato dalla Polizia Scientifica, è risultato essere stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di circa 17 grammi. La droga è stata sottoposta a sequestro. Indagini in corso per capire a chi appartenesse e se l'involucro sia stato perso o lasciato volontariamente in quel punto.
"Il Camoscio dei Sibillini Escursioni e Trekking" torna a portare l'attenzione sui sentieri e le zone pericolose o vietate, pubblicando una accurata mappa "per fare un minimo di chiarezza e informazione! Esuliamo invece da qualsiasi utilizzo di questo mappa a fini escursionistici o di fruizione". ZONE VIETATE: 1- Sentieri Foce-Lago di Pilato; 2- Sentiero Infernaccio; 3- Strada Bianca Pintura di Bolognola-Fargno (Si può salire da Casali al Fargno, il Rifugio del Fargno è aperto fino a quando non nevicherà); 4- Sentiero delle Gole e cascate dell'Acquasante di Bolognola; AREE FORTEMENTE PERICOLOSE: - Gole del Fiastrone (Lame Rosse medio-bassa pericolosità) - Gole dell'Ambro; - Tutte le Creste sommitali di Priora, Sibilla, Redentore, Borghese e Vettore; - Valle del Lago di Pilato tutta."Come si evince dalla mappa le aree a forte rischio sono meno del 20 % del Parco dei Sibillini," spiega Il Camoscio dei Sibillini Escursioni e Trekking "per cui ci sono km e km di sentieri di bassa quota completamente sicuri e splendidi".
Il Comando dei Vigili del Fuoco di Macerata è intervenuto ieri sera intorno alle 23, in via Don Bosco, a Macerata per la verifica statica alla statua dell’istituto Salesiani Don Bosco.L’intervento della squadra dei Vigili del Fuoco, con un'autoscala e tre unità, è valso alla verifica delle condizioni di staticità della statua della Madonna e bambinello posta sopra all’edificio e ne è risultato che la stessa fortunatamente non presenta problemi e non ci sono stati danni.
Riceviamo e pubblichiamo il cordoglio del presidente della Provincia Pettinari per la scomparsa dell'on. Rinaldi:“A nome della comunità provinciale desidero esprimere un grato e commosso ricordo dell’amico Nicola Rinaldi che ha contribuito in modo significativo e nobile alla crescita politica amministrativa economica e sociale della nostra provincia.Profondo conoscitore del nostro territorio ed innamorato delle sue bellezze ambientali paesaggistiche e storico-culturali, era un convinto sostenitore delle potenzialità di questa terra e della sua promozione anche attraverso i suoi prodotti agroalimentari, enogastronomici ed artigianali e l’utilizzo delle sue energie naturali e rinnovabili.Mi colpivano in modo particolare l’amore per la sua montagna, il suo stile e la sua correttezza pur nella fermezza delle sue idee e dei suoi valori cristiani.Esprimo profondo cordoglio al Sindaco di Ussita Marco e a tutti i suoi familiari.”
Le conseguenze del terremoto del 24 agosto iniziano a farsi sentire in maniera drammatica anche in provincia di Macerata, un territorio dove i danni causati dal sisma stanno passando quasi in secondo piano, ma dove ci sono Comuni devastati.E dalle amministrazioni comunali cominciano ad arrivare esplicite richieste di aiuto. Questo pomeriggio, un mezzo della Croce Verde di Macerata è partito in direzione dei Comuni di Colmurano e San Ginesio, dove sono stati portati generi alimentari, pannolini, indumenti intimi e altro materiale del quale c'è stata richiesta per le urgenti necessità dei residenti. Con la consueta disponibilità, gli uomini della Croce Verde hanno consegnato quanto necessario e, naturalmente, restano a disposizione per ogni ulteriore richiesta da parte dei Comuni.
Sono tante le storie di questa Italia devastata che ci giungono ma sono anche molte le storie di un Paese in crisi e che non riesce ad aiutare la propria gente. Questa è la vicenda di R.G., mamma single di Tolentino che non trova più il modo di vivere una vita dignitosa.Sono circa due mesi che la donna vive senza gas perché non è riuscita a pagare le bollette arretrate. Trovatasi in difficoltà è andata a chiedere aiuto all’assessore ai Servizi Sociali di Tolentino, il comune è in fondo la casa di tutti i cittadini, è il luogo dove trovare le persone che lavorano al servizio dei residenti, ma purtroppo non è stato così per la mamma tolentinate. La donna aveva infatti chiesto la possibilità di accedere a un prestito d'onore. "L’assessore in un primo momento mi ha rassicurato, dicendo che entro una settimana mi avrebbe dato una risposta sull’eventuale aiuto per allacciare il gas, ma in realtà non mi è mai arrivata nessuna risposta. Non ricevendo notizie, ho chiamato il Comune che non aveva novità da darmi e mi ha invitato a presentarmi gli ultimi giorni del mese di luglio o all'inizio di agosto".Oggi, la protagonista di questa storia, è ritornata all’ufficio Servizi Sociali purtroppo, ancora una volta, senza trovare una soluzione. La dipendente dell’ufficio le ha spiegato che questo tipo di aiuti, come i prestiti d'onore, vanno solo a chi non ha lavoro e visto che lei ha un impiego part time non rientra nella categoria. La donna infatti, lavora da dieci anni per una ditta. Fino a qualche anno fa lavorava 8 ore al giorno poi ha ridotto il suo orario su richiesta dei titolari in un momento di crisi. Quando a febbraio è stata la mamma in difficoltà a chiedere aiuto, l’azienda non ha potuto ricambiare il favore e non le ha permesso di tornare al full time.In sostanza, la giovane mamma ha trovato accolta la sua richiesta relativa alle agevolazioni, i cosiddetti bonus energetici previsti per le persone in difficoltà economica, ma non essendo comunque riuscita a pagare le bollette, l'utenza le è stata staccata. L'unica mano che le è arrivata dalle istituzioni, quindi, alla fine si è rivelata sostanzialmente inutile.Né il Comune né l’azienda per la quale lavora, infatti, hanno la possibilità di darle l’aiuto che le serve per riallacciare il gas, una cifra che si aggira intorno ai 1.000 euro. Non un’enormità, ma per lei che ha una bimba di quattro anni, paga un affitto di 382 euro al mese e ne guadagna 700 è un ostacolo difficile da superare. Ha anche provato a cercare un altro lavoro per il pomeriggio ma neanche in questo caso ha avuto fortuna. A tutto questo, si è aggiunto in questi giorni anche il fatto che l'abitazione dove vive è stata lesionata dal sisma.“Mi sento delusa, arrabbiata, indignata e stanca. Stanca di non avere risposte o di essere trattata con il rispetto con cui io ho sempre trattato l’azienda per cui lavoro. Il Comune non mi dà mai una risposta definitiva, rimango in un limbo in cui non si sa cosa devo fare per essere aiutata. Dovrei licenziarmi per prendere forse l’aiuto del Comune? Dovrei vivere senza gas? Dovrei forse spiegare a mia figlia che questa città, lo Stato non aiuta i suoi cittadini?”: domande forti che giocoforza meritano risposte. Ma soprattutto: cosa dovrà fare questa donna per tornare ad avere il gas in casa?
Batte forte il cuore di Matelica. Straordinaria partecipazione e donazione importante per le vittime del terremoto. Ristoratori, commercianti, imprenditori, scout, protezione civile, parrocchia, Comune, Croce Rossa, Pro. Loco e semplici cittadini hanno dato vita a una cena di beneficenza nel piazzale di Regina Pacis alla quale hanno preso parte oltre 1000 persone.Tutti hanno messo qualcosa, un'unione di forze e risorse per creare una serata dove la parola solidarietà è stata esplicata in ogni singolo gesto: da chi ha cucina a chi a messo a disposizione le panche, da chi a portato a tavola a chi ha preso parte alla cena, dai gruppi che hanno fatto musica live (Cantamaggio e Simple Sonic) a chi ha stampato i volantini: una città si è mobilitata, ognuno ha portato ciò che poteva per contribuire alla serata.Anche i fornitori dei ristoratori hanno voluto dare l'appoggio all'evento di ieri sera donando il cibo e le bevande per la cena, quindi gli organizzatori hanno abbattuto le spese proprio grazie all'appoggio di tantissime persone. L'evento è stato organizzato in soli quattro giorni (di cui tre operativi) e pubblicizzato tramite Facebook e Radioblu che ha promosso la cena, anche in questo caso senza compenso ma sono per sostenere l'iniziativa.Al termine della serata si sono contati ben 11250 euro devoluti alle popolazioni terremotate. Gli organizzatori invieranno beni materiali alle città marchigiane devastata in base alle esigenze che hanno in questa fase di emergenza e che avranno in fase di ricostruzione.
"E' possibile che nessuno possa intervenire per una emergenza a causa della festa del Patrono?": è quanto si chiede una cittadina, dopo che, a seguito di un incidente stradale, le sue richieste di intervento sono andate tutte a vuoto.Intorno alle 15.30 di martedì 30 agosto, a Corneto due auto sono entrate in collisione in maniera decisamente violenta. Danni ingenti alle autovetture, con i conducenti delle due auto fortunatamente senza gravi conseguenze, anche se uno dei due era vistosamente in stato di choc. "E' normale che durante la festa di San Giuliano le forze dell'ordine siano tutte occupate così tanto da non poter intervenire ad una chiamata di emergenza a causa di un incidente? Ieri mio marito è rimasto coinvolto in un sinistro a Corneto: un automobilista non ha rispettato la precedenza e ha centrato in pieno la nostra auto. Abbiamo chiamato tutti, vigili, polizia, carabinieri, ma l'unica risposta che abbiamo avuto è stata che con la festa non c'era nessuno disponibile. Sono rimasta senza parole. E se ci fossero stati feriti?".
Gli sfollati in provincia di Macerata sono 1284. Sono questi i numeri diffusi dalla Protezione Civile delle Marche: complessivamente in tutta la regione gli sfollati sono saliti a 2776. In provincia di Ascoli sono 1.048, a Fermo 444. Sono sette i Comuni interessati direttamente dall'assistenza: Acquasanta, Arquata, Montegallo, Montemonaco, Montefortino, Amandola e Castelsantangelo sul Nera, per un totale al momento di 12 campi. Il numero potrebbe crescere nelle prossime ore. Al momento non è quantificabile invece il numero delle persone che hanno trovato una autonoma collocazione presso amici o parenti, o, soprattutto, quelli che anche nelle Marche hanno abbandonato le seconde case per far ritorno nelle loro abitazioni principali distanti dal cratere del sisma. Un esempio su tutti è il comune di Montegallo: su 580 residenti risultano assistiti in 250. Quasi il 50% della popolazione è quindi ospitata altrove.Fra gli sfollati anche le suore di Santa Maria delle Rose, il Monastero delle Benedettine di Sant'Angelo in Pontano.E da Castelsantangelo sul Nera, il sindaco Mauro Falcucci lancia un grido d'allarme: "Ci dicano come dobbiamo morire, perchè qui ci viviamo 365 giorni l'anno''. Castelsantangelo sul Nera, a 20 chilometri in linea d'aria da Arquata del Tronto, si ritrova con 300 domande di sopralluogo sugli immobili, tutto inagibile, e una domanda precisa: ''Ci spieghino perchè i nostri paesi non sono stati inseriti nel cratere, anche se mi risulta che la Regione Marche ha inviato alla Presidenza del Consiglio un elenco di 60 comuni marchigiani. Vogliamo sin da subito tutte le esenzioni che ci spettano. Che cosa aspettano?''. Sono tutti piccoli comuni di montagna, tante seconde case abitate da emigrati nelle grandi città, 250 sfollati a Montegallo, 10 chilometri da Arquata in linea d'aria, inagibili scuole e comune ''Il paese è un disastro - spiega il sindaco Sergio Fabiani - 23 chiese tutte lesionate, siamo tutti in tenda, crolli. Il paese è deserto, tutti viviamo nelle tende''. E che la situazione sia difficile lo conferma anche il primo cittadino di Gualdo (Macerata), Giovanni Zavaglini: ''Viviamo enormi difficoltà, fatelo sapere al resto d'Italia''. (Ansa)(Foto di Ignacio Maria Coccia)
"Per quanto riguarda le faglie abbiamo rilevato evidenze modeste di riattivazione lungo la faglia del Vettore. Evidenza poi confermata anche dai dati sismologici, che chiaramente indicano questa faglia come quella che ha causato il terremoto": così si esprimeva il geologo e sismologo Emanuele Tondi di Unicam all'indomani della scossa di terremoto delle 3.36 del 24 agosto.Le sue parole e i suoi studi trovano conferma nelle relazioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Infatti, è un gradino di 20 centimetri che si estende parecchi chilometri lungo l'incantata "Strada delle Fate" a indicare agli esperti dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia il punto esatto dove la terra si è aperta quel 24 agosto, portando morte e devastazione nel Centro Italia. I sismologi ne sono convinti: la caccia alla faglia assassina si è conclusa. Qui, sulla cima del Redentore, sul versante occidentale del massiccio del Monte Vettore, a oltre 2.000 metri d'altezza, la spaccatura è visibile anche a occhio nudo."Le osservazioni preliminari raccolte (osservazioni sismologiche, geodetiche e geologiche) nell’area interessata dalla sequenza sismica di Amatrice e lo stato delle conoscenze scientifiche sui processi sismogenetici" scrive Ingv in una nota "permettono di elaborare un primo quadro interpretativo. La struttura sismogenetica è orientata in direzione NNW-SSE (direzione appenninica) e si estende per circa 25-30 km tra i comuni di Norcia e Amatrice per una larghezza di circa 10-12 km ed una profondità di 10-12 km. Questo volume sismogenetico è caratterizzato dalla presenza di diversi segmenti di faglia di una certa complessità strutturale. La scossa principale del 24 Agosto 2016 ML 6.0 ha verosimilmente rotto un segmento di faglia orientato NNW-SSE e immergente verso SW. La rottura cosismica ha avuto inizio nei pressi della città di Accumoli e sembra essersi propagata bilateralmente verso S-SE in direzione di Amatrice e verso N-NW in direzione di Norcia. Il massimo della deformazione cosismica è ubicato nei pressi di Accumuli. Non è ancora chiaro se esiste continuità tra le due parti di faglia che hanno generato la scossa principale di ML 6.0, vale a dire se sia rotto un unico segmento di faglia, oppure se la rottura cosismica abbia interessato due segmenti differenti separati dalla discontinuità strutturale dell’Olevano-Antrodoco. La sismicità del volume sismogenetico nel settore NW (quello compreso tra Accumoli e Norcia) è molto dispersa e suggerisce l’attivazione di diversi segmenti di faglia a seguito della scossa principale del 24 agosto. In particolare, l’andamento delle repliche mostra l’attivazione del segmento di faglia del Monte Vettore e di diverse strutture antitetiche immergenti verso NE. Le repliche di magnitudo maggiore sono concentrate ai margini del volume sismogenetico, sia a NW sia a SE. In particolare, la sismicità nella zona di Amatrice mostra l’attivazione del sistema di faglie dei Monti della Laga, già attivato durante la sequenza dell’Aquila del 2009"
Altri sei pini abbattuti a Tolentino. Alberi con circa quarant'anni di vita sono stati tagliati questa mattina in viale Brodolini, all'interno di un piazzale privato, nei pressi della filiale delle Poste. Inevitabile l'amarezza di chi ha non ha gradito questa nuova mattanza di alberi, ma, come detto, il piazzale all'interno del quale insistevano i pini è di proprietà privata. Appare quindi evidente che le responsabilità di eventuali infortuni dovuti alle radici degli alberi e delle pigne che cadono sarebbero state a carico dei residenti. Va anche aggiunto che il costo della sistemazione del piazzale, nei punti in cui risulta rovinato dalle radici, è a carico dei residenti. Una scelta legittima, quindi, anche se dolorosa per i sei pini, tenuto conto che in quella stessa zona in breve tempo sono spariti parte degli alberi di viale della Repubblica e quelli del piazzale dell’ospedale. Verranno, anche in questo caso, ripiantati sei ligustri. Al di là della decisione di abbattere i sei pini, resta comunque fermo che sarebbe stato necessario pianificare gli ambienti cittadini con lungimiranza e intelligenza. Cosa che, troppo spesso, purtroppo non accade. (si ringrazia per le foto Marco Seghetti)
Una nuova scossa di terremoto è stata nettamente avvertita nel primo pomeriggio, esattamente alle 13.26.Stando ai dati giunti dai sismografi dell’INGV si è trattato di un sisma di magnitudo 3.8 con ipocentro fissato a circa 10 km di profondità. L'epicentro è stato localizzato nelle Marche, a Castelsantangelo sul Nera, alcuni chilometri a nord di Norcia. Il terremoto è stato avvertito nettamente nell’area epicentrale con notevoli tremori per alcuni secondi e anche boati. Tremori sino ad Ascoli, Teramo, Macerata, Foligno, Perugia e Rieti come segnalato da numerose persone. Alle 13.52 un' altra scossa di magnitudo 3.5 è stata registrata nella stessa zona e avvertita distintamente dalla popolazione.
"Sentiamo sparare in strada": è stata di questo tenore la segnalazione giunta nel pomeriggio di ieri ai carabinieri di Corridonia.I militari, una volta raggiunto il posto indicato nella segnalazione, hanno appurato che, in realtà, si trattava di spari probabilmente partiti da un’arma ad aria compressa. Raccolte le testimonianze, i carabinieri hanno cercato di ricostruire la possibile provenienza degli spari, individuando un’area ben delimitata. A quel punto, eseguite le verifiche, sono arrivati all’identificazione del responsabile.A sparare è stato un ragazzo minorenne che, rimasto solo in casa, aveva trovato la pistola ad aria compressa “di famiglia” e si era “divertito” ad esplodere alcuni colpi.La pistola, considerata a tutti gli effetti come un'arma dalla normativa in vigore, è stata sequestrata. Dell'accaduto è stata anche informata la Procura dei minori.