Ancora un brutto episodio di violenza davanti alla stazione di Civitanova. Stavolta il pretesto è quello di una bici rubata da alcuni malviventi che si ritrovano di frequente nella zona della stazione.
Urla e pugni che sono stati ripresi da un video amatoriale di un passante e hanno generato spavento tra la gente che si trovava a passare di là. Purtroppo l'indecoroso spettacolo è diventato sempre più una spiacevole routine in quella zona della città.
Un cartello appeso sulla serranda del locale abbassata e una scelta tanto dolorosa e sofferta, quanto coraggiosa. I titolari della pizzeria Fantasy in via San Nicola, 32 hanno deciso di tenere chiuso il locale, spiegando così la loro scelta: "Vittime delle incertezze e delle lentezze burocratiche della nostra amministrazione, preferiamo tutelare noi stessi e la sicurezza dei nostri clienti".
Questa la storia di Andrea Corvatta e di suo fratello, titolari dell'attività che, dislocata in due stabili adiacenti non è stata verificata in maniera adeguata.
"Gli edifici accanto alla nostra pizzeria - spiega Andrea - sono tutti stati dichiarati inagibili e lo è stato anche il nostro laboratorio che non è sito nello stesso stabile della pizzeria, ma in quello adiacente. In pratica lo stabile del laboratorio è inagibile parzialmente dal 24 agosto e ha ottenuto l'inagibilita perché fa parte di un palazzo dichiarato inagibile totalmente e non perché sia stato visionato attentamente. I tecnici sono venuti così per un'occhiata veloce senza riportare risposte concrete o fogli che certificassero qualcosa, al contrario di quanto fatto per i locali adiacenti. Tutti i tecnici hanno preferito rimandare la risposta per non prendersi la responsabilità di dire una propria opinione. Hanno risposto che non possiamo pretendere tutto e subito perché ci sono tante situazioni da risolvere ma a mio avviso anche la nostra attività meritava una risposta immediata ed efficiente".
Da qui la decisione di chiudere, per tutelare la sicurezza propria e dei clienti.
"Vorremo avere qualche conferma da parte del Comune - continua Andrea - per capire come muoverci e che cosa fare del nostro futuro. Io ho 22 anni e faccio questo lavoro da 7, con mio fratello vorremmo continuare a lavorare in centro, ma per farlo abbiamo bisogno di un aiuto concreto e di sapere da dove poter ripartire".
Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Catania per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di altrettanti uomini, due senegalesi e un nigeriano, tratti in arresto poiché individuati come scafisti di due natanti salpati dalle coste libiche nell’agosto dello scorso anno e diretto verso il nostro Paese.
I natanti, della lunghezza di circa sette metri con a bordo 25 persone ciascuno tra uomini donne e bambini, in precarie condizioni di stabilità, sovraccarichi ed in assenza di dotazioni di bordo furono soccorsi in acque internazionali da due navi: la “Sirio” della Marina Militare Italiana e una nave della Marina Militare tedesca che portarono in salvo tutte le persone.
A seguito delle successive operazioni di identificazione dei migranti e dell’attività di indagine che viene svolta in questi casi, sono stati individuati i tre soggetti arrestati questa mattina come coloro che erano alla guida dei due barconi. Gli stessi, nel frattempo, dopo il primo soccorso avevano richiesto asilo politico nel nostro Paese e successivamente collocati in strutture site in questa provincia da dove questa mattina sono stati prelevati e arrestati.
Continuano gli atti vandalici nel centro di Macerata, in cui sembra che l’unico divertimento di ignoti sia quello di depauperare e sfregiare il lavoro dei commercianti che resistono.
Da tempo, infatti, si parla spesso di come il centro storico sia spoglio e che i locali commerciali, negozi o bar, fatichino a portare avanti la loro attività. È anche vero che quei commercianti che riescono a tener vivo il cuore di Macerata sono pieni di iniziative per dare nuova linfa alla città. Fare tutto questo non è facile, rispetto ai tempi che corrono e ai continui atti di inciviltà a cui vengono sottoposti i luoghi dopo l’orario di chiusura.
L’ultima vittima Verde Caffè di corso della Repubblica, che domenica, al momento dell’apertura ha trovato i fili dell’illuminazione natalizia tagliati, per la seconda volta nel giro di poco tempo, e l’assenza della lavagna in cui c’era scritto “Mangia consapevolmente!”.
Caffè Verde ha già subito danni e purtroppo non sono gli unici della via, qualche tempo fa al bar Maracuja, poco lontano, un uomo ha tagliato tutti i divanetti alle 9 di mattina, per non parlare di chi urina su muri e getta cartacce a terra.
Tutto ciò è scoraggiante, soprattutto perché magari si potrebbe far qualcosa per fermare queste persone che non hanno il senso civile e il rispetto per la città e per i commercianti.
Un'auto è andata a fuoco questa mattina a Passo di Treia per cause ancora in corso di accertamento.
I fatti si sono verificati intorno alle 8.30 in via Murat, quando è scattato l'allarme per una autovettura in fiamme che era parcheggiata in un piazzale.
La macchina, una BMW 118D alimentata a gasolio, è stata avvolta dalle fiamme nella parte anteriore riportando danni ingenti. I primi ad intervenire sul posto sono stati due vigili del fuoco fuori servizio che hanno iniziato a spegnere le fiamme con gli estintori. Poco dopo sono arrivati i colleghi del Comando di Macerata che hanno completato lo spegnimento dell'incendio e la messa in sicurezza della vettura. Le cause dell’innesco sono al vaglio dei Carabinieri della Stazione di Treia intervenuti sul luogo.
Non si registrano persone ferite o danni a strutture.
“Diciamo ADDIO a Yorchi, Ugo, Giosuè e Haicn, cani anziani, ammalati, che non hanno resistito alla grave ondata di gelo che ha colpito inesorabilmente anche il CANILE DI MORROVALLE.
In un box del canile, dove si ha solo una cuccia come riparo, senza coperte, senza una mano calda a riscaldare, è facile lasciarsi andare.
E loro, cani invisibili, invisibilmente se ne sono andati.
Non pubblichiamo le foto per non turbare la sensibilità di chi ci legge ma quei corpi senza vita, avvolti nel ghiaccio, alcuni vicini ai loro compagni ancora vivi, resteranno impresse nei nostri cuori per sempre”.
Non siamo in Puglia. Né ad Amatrice. Ma a Morrovalle. A un passo da casa nostra. Non possiamo voltarci dall’altra parte comodamente al calduccio nelle nostre case mentre dei poveri innocenti muoiono in modo atroce ed ingiusto.
Questo l’accorato appello dei volontari dell’associazione Amici Animali di Osimo che ieri in canile con grande determinazione, sotto choc hanno ricacciato indietro le lacrime e con il gelo nel corpo e nell’anima hanno cercato di portare conforto a chi è ancora lì, in cerca di speranza.
L’associazione ha urgente bisogno di VOLONTARI.
E’ ora il momento di dare una mano.
I recapiti da contattare sono :
335/8048623 – 333/8607575
www.amicianimali.orginfo@amicianimali.org
Al CANILE DI CAMERINO non ci sono stati decessi, ma tanti cani anziani hanno bisogno, come quelli ancora vivi a Morrovalle, di uno stallo temporaneo: un garage, una cantina, una stanza che non utilizzate. Temporaneo vuol dire soltanto finchè non passerà l’ondata di freddo. I cani anziani sono tranquilli, dormono per la maggior parte del tempo, richiedono un minimo impegno.
Inoltre a Camerino le scorte di cibo per i cani sono esaurite e c’è bisogno di crocchette e pappe.
Chi può porti del cibo direttamente al canile oppure per il ritiro contatti l’associazione Amici di Fido al 338/1198455 o al 334/2448739 o ancora si rechi presso il punto di raccolta del negozio Zampe e Baffi di Montecosaro.
Infine chi fosse più vicino alla costa, può dare una mano presso il CANILE DI RECANATI aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 o contattando il numero 3663017481.
E ricordate: gli animali non stanno bene di fuori al freddo. Anche se ce li avete abituati fateli entrare in casa o in garage in queste gelide notti.
Questo è nonno Gerry. Ora in stallo presso l’associazione Amici di Fido.
''Abbiamo perso due mesi. Moduli su moduli da riempire, un sacco di burocrazia, e intanto le mucche rischiano di morire assiderate sotto la neve, e i lupi hanno già sbranato due vitellini appena nati''. Nelle zone del sisma sono decine le stalle distrutte o gravemente lesionate dalle scosse di agosto e ottobre, e migliaia i capi di bestiame, vacche e pecore, che rientrati a valle dai pascoli estivi non hanno più trovato un riparo. Attilio Rivelli è un allevatore di Pieve Torina.
''Abbiamo 150 mucche da carne, la casa inagibile, due stalle senza tetto''. 40 mucche sono state ospitate nella stalla di un amico, ''le altre le abbiamo sistemate sotto una tettoia esterna. Ma di notte fa -15 gradi, l'acqua nelle tubature gela, gli animali non potranno andare avanti a lungo in queste condizioni''. I Rivelli erano pronti ad acquistare una stalla mobile, ''ma ci hanno detto aspettate, aspettate...un rimpallo continuo fra Protezione civile e Regione. Ogni volta manca qualche carta''. (Ansa)
Silvia Bonomi è una coraggiosa allevatrice di Ussita. Ha deciso di rimanere a continuare il suo lavoro e ha chiesto aiuto per questa sua amabile cocciutaggine, perché è l’unica cosa da fare in questi casi.
Il suo grido di dolore ha trovato risposta, tanto che lei ha stilato, anche per gli altri allevatori della zona, un elenco delle necessità. Gli aiuti arrivano dai cittadini, e con essi anche una struttura da utilizzarsi come ricovero per gli animali, una manna per Silvia e per i tanti come lei che hanno deciso di tirare avanti. Lo Stato sembra non esistere, ma va bene lo stesso, in fondo la favola di Natale dell’allevatrice di Ussita comincia a prendere piede. L’Italia, in fondo è un grande Paese, con un grande cuore, e col freddo di questi giorni possiamo per una volta gridare al lieto fine. Ma così non è stato
Silvia, di origine romana, vive a Ussita da quindici anni per continuare il sogno di suo nonno, salvare dall'estinzione le pecore della zona. Dopo il terremoto sono stati tanti i segnali positivi venuti dalle istituzioni, ad esempio la Regione le sta inviando del foraggio visto che il suo, con le scosse, è finito in un burrone. L'allevatrice di Ussita ha cercato di rimanere sempre vicino ai suoi animali che fortunatamente stanno nella stalla agubile, pronta a far fronte all'emergenza con i suoi soldi ma non gliel'hanno permesso e quindi, data l'inagibilità della sua casa ha dovut trasferirsi sulla costa. Per il primo mese è stata costretta a viaggiare da Porto Sant'Elpidio a Ussita per assistere le pecore dalle 7 della mattina alle 16 del pomeriggio per poi abbandonarle a loro stesse, tanto che due pecore sono morte di parto. Poi con l'arrivo della roulotte è tornata a vivere vicino alla sua stalla, ma, al di là delle temperature gelide, non ha però una doccia a disposizione e una lavatrice da poter utilizzare e ciò, per un allevatore, non è un problema da poco. Ma ci si adatta a tutto pur di continuare a sognare "Io so che in Regione ci sono persone che hanno una grande coscienza e una mano sul cuore" dice Silvia "So anche che l'emergenza è più grande di quanto si possa immaginare, ma è necessario, oggi più che mai, che la burocrazia accelleri i suoi tempi e stia al passo con le esigenze dei terremotati"
Per aiutare Silvia (e gli altri che inevitabilmente andranno a trovarsi nelle stesse condizioni), è stata lanciata una petizione da inviare a Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera, Presidente del Consiglio dei Ministri, Commissario Straordinario Sisma Centro Italia, Presidente della Regione Marche, tutti i Senatori, tutti i Deputati, Consiglieri della Regione Marche, Sindaci, Cittadini. Nella petizione si legge: "Il sindaco di Ussita non ha concesso l’autorizzazione necessaria per la collocazione della struttura anche per i vincoli urbanistici e quelli per le Aree Protette. Ancora una volta la burocrazia vince sull’emergenza, un presunto egualitarismo sull’immobilismo, la irrazionalità sul buon senso. Riteniamo che l’impedimento debba essere superato, vista l’emergenza Terremoto, anche con un adeguato intervento legislativo o con un provvedimento ad hoc del Commissario Errani, se necessari. Perché se l’allevatrice non dovesse riuscire a portare avanti quello che credeva un suo sogno e che comunque resta sempre un suo diritto, questo Paese avrà perduto un’altra battaglia. E di questo siamo preoccupati. Non c’è tempo da perdere".
Incidente fortunatamente senza gravi conseguenze questa sera presso l'hotel Miramare di Civitanova, quando un'anziana di Camerino, residente in città per via del terremoto, è scivolata mentre si trovava in camera.Poco prima delle 19, l'arrivo dell'ambulanza a sirene spiegate, ha messo comprensibilmente in allarme le molte persone che affollavano il centro, nell'ora di massimo afflusso. Dalla reception dell'hotel hanno però rassicurato sulle condizioni dell'anziana: si è trattato solo di una piccola contusione ma vista l'età della signora, classe 1936, il figlio che era con lei, per precauzione, ha preferito richiedere l'intervento dei sanitari.Alla ripartenza, l'ambulanza ha avuto un piccolo rallentamento nel percorrere il vialetto nord di piazza XX Settembre, ma grazie alla prontezza dei guidatori e soprattutto a lampeggianti e sirene, è riuscita in pochissimo tempo a riprendere la strada verso l'ospedale cittadino.
Una recensione a dir poco anomala quella che Marco Mei, titolare dell'albergo Velus a Civitanova Marche ha trovato nei giorni scorsi sul noto portale di prenotazioni on line booking.com, lasciata da una turista dopo il soggiorno.
Nella recensione si legge infatti che la: "stanza è rumorosa per la presenza dei terremotati ospitati nell'albergo".
Stessa identica storia anche sull'altro portale dedicato alle recensioni di alberghi e ristoranti, Tripadvisor.
Pronta è arrivata la risposta del titolare che con garbo ha ricordato all'ospite che era stata spostata di stanza a poche ore dall'arrivo per metterla a proprio agio. "Spero vivamente - conclude - che lei non si debba mai trovare in futuro nella stessa condizione di queste persone che in un attimo hanno perso tutto e hanno avuto la loro vita stravolta".
E' stata trovata morta dopo aver accusato un malore la scorsa notte, quella tra venerdì e sabato all'interno della casa famiglia, nella provincia di Macerata, in cui alloggiava.
La vittima, C.C., aveva circa 50 anni e qualche anno fa si era sottoposta ad un'operazione per cambiare sesso.
A dare l'allarme sono state le altre ospiti della "comunità". Sul posto sono intervenuti il 118 e la Polizia. Ancora in corso gli accertamenti per valutare le cause del decesso.
Di notte il termometro segna anche -10 gradi sui Monti Sibillini coperti di neve, e ''nei territori colpiti dal sisma la situazione degli animali è drammatica. Gli allevatori non sanno dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti a stare fuori al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti''.
E' l'allarme lanciato da Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) dal presidente della Coldiretti di Ascoli Fermo Paolo Mazzoni, che ha incontrato agricoltori e allevatori nella tradizionale Giornata del Ringraziamento. La notte scorsa a Bolognola e Ussita la colonnina di mercurio è scesa a -8 gradi. "Dobbiamo recuperare i ritardi nella consegna delle stalle mobili e salvare gli animali che rischiano di morire per il freddo, con le temperature scese ampiamente sotto lo zero" ha detto. L'iter burocratico per l'accertamento degli allevatori che hanno diritto diritto alle strutture mobili e i ritardi nella posa di quelle già approvate stanno causando gravi disagi (ANSA).
A Visso, vicino al campo sportivo, nell'area del laghetto, vivono una trentina di sfollati, restati in quelle zone dopo che i tragici eventi sismici dello scorso agosto e del 30 ottobre hanno reso inagibili le loro abitazioni. Vivono in delle roulotte e stanno cercando di fronteggiare l'inverno e le temperature precipitate, negli scorsi giorni, sotto lo zero.
Una difficoltà notevole per chi è già provato dai lunghi mesi passati in alloggi provvisori. Difficoltà che possono facilmente sfociare in proteste che partono anche dal web. Su Facebook si legge, infatti, tra i tanti racconti di disagi legati al maltempo, un appello verso i politici: un invito a passare loro, in prima persona, una notte nelle condizioni precarie e avverse che gli sfollati si trovano a fronteggiare.
"Vorrei invitare - si legge - il Presidente del Consiglio Gentiloni e il Presidente della Regione Marche Ceriscioli a passare una notte in campeggio a Visso, in uno di questi comodissimi alloggi. Vedrai come il giorno dopo montano la casetta di legno che stanno negando ai terremotati".
Vedremo se questo appello verrà ascoltato.
Alle 4.30 Fabio e Lina Cerri sono già in auto. Lasciano gli altri terremotati del residence 'La Risacca' di Porto Sant'Elpidio e risalgono la montagna innevata fino a Visso, ''in tempo per le 6. A quell'ora ''le paste messe a lievitare la sera prima sono quasi pronte - spiega Fabio - e alle 6.15 possiamo aprire il negozio. I primi clienti sono i carabinieri e i poliziotti, poi i volontari, e gli abitanti rimasti''.
Prima delle scosse del 26 e 30 ottobre Fabio e la moglie Lina gestivano la pasticceria e il panificio L'Albero del Pane. 7 dipendenti, l'agenda degli ordinativi fitta di ''rinfreschi per battesimi, comunioni e matrimoni''. In meno di tre mesi è cambiato tutto. ''Ci siamo dovuti riconvertire: il panificio è in zona rossa, qui prepariamo colazioni veloci, piadine, ma le nostre paste e le torte alla ricotta non mancano mai''. Il capannone prefabbricato del nuovo forno è già in costruzione (foto). ''La bufera di neve ci ha rallentato, ma dovremmo riuscire a mettere la copertura entro fine gennaio''. (Ansa)
Anche il volontariato nell’ambito del Servizio Civile Nazionale riguarderà le zone colpite dal terremoto 2016. Il Bando “Avviso agli Enti: Presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale per 1599 volontari da impiegare nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” pubblicato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale prevede l’impiego di 1.599 volontari nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
I progetti dovranno essere trasmessi dagli enti esclusivamente alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria entro le ore 14,00 del 10 marzo 2017.
Il bando si riferisce alla presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale finalizzati alla ripresa della vita civile delle comunità colpite dagli eventi sismici ed a favorire il ritorno delle popolazioni alla normalità.
I destinatari del bando sono:
gli enti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, aventi sedi
di attuazione progetto nei comuni colpiti dal sisma 2016, di cui all’Allegato 1 del Bando
e nei Comuni costieri che ospitano temporaneamente i terremotati.
I volontari saranno così ripartiti:
Abruzzo 207 volontari;
Lazio 453 volontari;
Marche 617 volontari;
Umbria 322 volontari.
Le Regioni interessate, una volta sentite le strutture del Commissario straordinario per le zone terremotate, coordinano i progetti per ciascun settore/ambito di intervento individuati dal bando, promuovendo la cooprogettazione degli stessi tra i diversi enti presenti sul territorio.
Ciò può avvenire anche attraverso appositi incontri con i Sindaci dei comuni colpiti e con i responsabili degli enti, in modo da redigere uno, al massimo due progetti per ogni settore/ambito di intervento individuato.
Per ogni raggruppamento di enti, che darà luogo alla cooprogettazione, dovrà essere individuato un ente capofila avente una capacità organizzativa sufficiente a supportare la complessità degli interventi proposti.
La cooprogettazione è possibile tra enti appartenenti allo stesso Albo, ovvero tra enti iscritti all’Albo nazionale e ad uno degli Albi regionale e delle Province autonome.
I progetti dovranno realizzarsi esclusivamente in una singola Regione e nei seguenti settori/aree di intervento:
a) Assistenza, con particolare riguardo alle fasce deboli
b) Protezione Civile
c) Patrimonio Artistico e Culturale
d) Educazione e Promozione culturale, con particolare riferimento al supporto alle Amministrazioni Locali impegnate nei processi di ricostruzione e di ritorno alla normalità.
I progetti devono essere redatti secondo il modello di cui all’allegato 1 del Prontuario (parag. 3.3 e 4.6 del “Prontuario contenente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia e all’estero, nonché i criteri per la selezione e la valutazione degli stessi” approvato con D.M. 5 maggio 2016) , concernente i progetti da realizzarsi in Italia, essere firmati digitalmente dal legale rappresentante dell’ente capofila o dal responsabile del servizio civile nazionale del predetto ente indicati in sede di accreditamento e devono essere presentati esclusivamente in modalità online.
Ogni progetto deve indicare un capofila, essere redatto per uno solo dei settori/aree intervento innanzi indicati e per una singola Regione.
Tutti i progetti presentati saranno esaminati dalle Regioni competenti e sottoposti ad una valutazione di idoneità riguardante la conformità degli stessi alle finalità stabilite dall’art. 1 della Legge 6 marzo 2001, n. 64, nonché alle modalità di redazione degli stessi previste dal Prontuario.
I progetti risultati idonei sono pubblicati in appositi bandi regionali per la selezione dei volontari.
Questo il link a cui trovare il bando: http://www.serviziocivile.gov.it/menusx/bandi/progetti-scn/2016_bandoprogsisma/
Diverse segnalazioni sono arrivate in redazione, a seguito delle condizioni in cui versa il parcheggio Garibaldi a Macerata.
Infatti, a seguito delle nevicate di ieri e delle temperature polari, l'intera superficie del parcheggio si è tramutata in una enorme lastra di ghiaccio. E nessuno si è preoccupato di pulire, anche per rendere meno pericoloso quel punto sia per gli automobilisti che per i pedoni. "L'aumento giornaliero del prezzo del parcheggio Garibaldi da due a tre euro è stato fatto, ma alla pulizia del ghiaccio chi ci deve pensare?": questo è quanto si chiedono gli utenti, le cui lamentele sono indubbiamente ben motivate.
Non si accorgono all'ingresso in autostrada della pista chiusa e della sbarra abbassata e la abbattono. Il curioso episodio si è verificato questa mattina al casello di Porto Recanati.
Un'auto con a bordo un ragazzo e una ragazza, per imboccare l'autostrada si è immessa sulla corsia riservata al Telepass che, però, in quel momento era chiusa con tanto di semaforo rosso e sbarra abbassata. Il ragazzo al volante non se ne è accorto e con l'auto si è infilato nella pista chiusa, abbattendo inevitabilmente la sbarra.
L'auto si è subito fermata e sul posto sono intervenuti i dipendenti di Autostrade per l'Italia, con i quali il giovane si è giustificato dicendo di essere stato abbagliato dal sole. Sia lui che la ragazza che era al suo fianco in macchina non hanno riportato conseguenze fisiche.
Cordoglio a Tolentino per la scomparsa del conosciutissimo Serghey, al secolo Sergio Fulgi. Aveva 68 anni ed era notissimo e benvoluto in tutta la città.
La salma è stata composta nella sala del commiato Terracoeli di Tolentino. I funerali si svolgeranno domani mattina alle 10 nella Cappellina del cimitero comunale.
Il fortissimo vento di tramontana che sta infuriando su mezza Italia, non ha risparmiato Civitanova che dalla scorsa notte si trova a fare i conti con rami spezzati, cassonetti e cartelli stradali rovesciati.In città non si sono registrati particolari disagi, a parte qualche addobbo natalizio penzolante e il freddo pungente, amplificato dalle violente raffiche di vento. Lo stesso dicasi per il lungomare sud, dove un nutrito numero di persone, sfidando il vento gelido, ha voluto approfittare per fotografare il mare in tempesta davvero spettacolare.Il discorso cambia per il lungomare nord, dove una pattuglia della polizia municipale nel pomeriggio ne ha bloccato l'accesso all'altezza della rotonda Batik, perché la sabbia alzata dal vento ha invaso la sede stradale rendendo poco sicura la circolazione.Le previsioni per i prossimi giorni, fino a domenica, sono pressoché le stesse, salvo qualche sprazzo di sole, ma con temperature sugli stessi livelli. Per avere un leggero sollievo bisognerà attendere i primi giorni della settimana prossima, quando le temperature saliranno di 4/5 gradi e non avremo più gelate notturne.
Tanto spavento, ma fortunatamente nessuna conseguenza fisica per il nipote di Enrico Mattei, vittima la notte scorsa di un singolare incidente stradale.
Osvaldo Mattei, 20 anni, recanatese, intorno alle 3.30 di questa mattina stava tornando a casa a Villa Gigli, quando, mentre percorreva a bordo della sua Fiat la strada dei Pali fra Porto Recanati e Recanati, a causa del fortissimo vento un albero si è sradicato finendo addosso al cofano della sua auto. Solo per un puro miracolo, il giovane recanatese è riuscito a mantenere il controllo del mezzo e a non subire conseguenze fisiche gravi dall'incidente. Osvaldo Gigli è uscito da solo dall'auto e ha subito chiesto aiuto.
Sul posto sono stati chiamati ad intervenire i vigili del fuoco che, non senza fatica, dopo oltre tre ore di lavoro, sono riusciti a liberare la sede stradale dall'albero.