Furto ai danni dei distributori di bevande e merendine dell'Università di Macerata.
I carabinieri della stazione di Macerata sono stati chiamati ad intervenire presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università di Macerata, dove ignoti hanno forzato i distributori di bevande e merendine. Il furto ammonta complessivamente a circa 70 euro.
Un incendio si è sviluppato questa mattina intorno alle 7.30 negli stabilimenti della Lube a Passo di Treia.
Per cause in corso di accertamento, le fiamme si sono sviluppate all'interno di un magazzino che si trova sotto lo show room. Immediatamente è stato dato l'allarme e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con quattro mezzi.
Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso. I dipendenti sono stati fatti allontanare e la zona interessata è stata circoscritta dai carabinieri. Non si registrano feriti.
Ancora un sopralluogo questo pomeriggio dei carabinieri in contrada Pianarucci a Tolentino, dove venerdì è stato rinvenuto il corpo in decomposizione di una donna. Quella donna che, ormai appare quasi certo, sia quello di Renata Rappanelli, la pittrice di 64 anni scomparsa dal 9 ottobre dopo avere incontrato, a casa loro a Giulianova, l’ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone, entrambi indagati per concorso in omicidio volontario.
La donna, che viveva da sola ad Ancona, sarebbe sparita dopo aver chiesto all’ex coniuge, che la stava riaccompagnando a casa, di lasciarla nei pressi del Santuario di Loreto. Una collanina e gli indumenti sul cadavere decomposto sarebbero quelli che, per i familiari, la pittrice indossava l'ultima volta che è stata vista viva. Inoltre, l'esame cadaverico condotto dal medico legale Antonio Tombolini ha evidenziato una ciocca di capelli di colore chiaro attaccata al cranio.
La zona del rinvenimento del corpo è stata setacciata anche con il metal detector dagli investigatori, ma non sono stati trovati altri elementi utili alle indagini. La certezza, però, è che la collanina con Tau e un ciondolo sono stati riconosciuti dalla figlia come appartenenti a Renata Rappanelli. Anche le scarpe da ginnastica rosa trovate sul cadavere corrisponderebbero a quelle indossate dalla pittrice.
Per avere la conferma definitiva, comunque, bisognerà attendere il risultato dell'esame del Dna disposto dal sostituto procuratore Enrico Riccioni e atteso per giovedì o venerdì prossimi.
In questo quadro, poi, oggi si inserisce il tentato suicidio di Giuseppe Santoleri, il marito di Renata Rapposelli, ricoverato all'ospedale di Atri per un'intossicazione da farmaci in condizioni gravi. Cosa ha spinto l'uomo a cercare di togliersi la vita? Un'altra domanda che, probabilmente, troverà risposta nei prossimi giorni.
Grave investimento questo pomeriggio a Treia, in località SS. Crocifisso.
Per cause ancora in corso di accertamento, un uomo di 80 anni del posto è stato travolto da una Fiat Panda mentre stava attraversando la strada.
Alla guida dell'auto un signore di 75 anni, anche lui treiese. Il ferito, prontamento soccorso, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri. Viste le gravi condizioni in cui versava il ferito, ne è stato disposto il trasferimento in eliambulanza ad Ancona.
La prognosi è riservata ma l'anziano non è in pericolo di vita.
foto di repertorio
Ancora sciocchi ed inutili atti di vandalismo. Vittima della stupidità di qualche teppista, una delle statue del Parco Isola d’Istria che è stata danneggiata, probabilmente, nelle scorse notti.
Infatti la scultura, anche se non di pregio, funge comunque da abbellimento ad una parte del parco dedicata ad ospitare i giochi riservati ai bambini più piccoli, è stata colpita ad una gambe e in altre zone. L’area che ospita le statue è stata recintata.
Inoltre è stato registrato anche un ennesimo abbandono di rifiuti. Questa volta varie suppellettili sono state abbandonate nell’anfiteatro dietro il Castello della Rancia. Gli operatori del Cosmari sono subito intervenuti per rimuovere i rifiuti. Resta soltanto tutta la stupidità di chi ha abbandonato i rifiuti in maniera sconsiderata. Infatti qualche chilometro prima era a disposizione il centro di raccolta comunale.
Grave incidente poco prima delle 13 di oggi a Villa San Filippo di Monte San Giusto.
Per cause ancora in corso di accertamento, un'auto con a bordo una giovane donna è finita fuori strada mentre percorreva via Guido Rossa. Immediatamente sono arrivati sul posto i soccorsi con le ambulanze del 118 e della locale Croce Verde.
Viste le gravi condizioni in cui versava la donna, è stato chiesto l'intervento dell'eliambulanza con la quale la giovane è stata trasportata ad Ancona.
Dopo i primi accertamenti, si è riusciti a stabilire che in realtà, la donna, una 43enne dipendente di Poste Italiane, è stata investita dal suo stesso mezzo che si è improvvisamente sfrenato: Le sue condizioni sono gravi, ma non è in pericolo di vita.
Si trova ricoverato in rianimazione in gravi condizioni Giuseppe Santoleri, il marito della pittrice scomparsa lo scorso 9 ottobre.
Da quanto si è appreso, Santoleri ha tentato il suicidio, ingerendo pricofarmaci. Una coincidenza forse non casuale, visto che il gesto estremo dell'uomo erriva proprio nel giorno in cui potrebbe diventare ufficiale l'identificazione del corpo ritrovato a Tolentino con quello della ex moglie Renata Rapposelli.
Infatti, gli elementi in mano agli inquirenti rafforzano sempre più l'ipotesi che il corpo ritrovato in contrada Pianarucci a Tolentino sia quello della pittrice: analogie fra i vestiti indossati dalla donna il giorno della scomparsa e una medaglietta con una Tao trovata sul cadavere uguale a quella della Rapposelli.
Giuseppe Santoleri e il figlio Simone sono indagati per omicidio
Ladri a segno a Montefano nel tardo pomeriggio di domenica.
I malviventi sono riusciti ad introdursi in una abitazione e, una volta all'interno, hanno rubato gioielli per un valore complessivo di diverse migliaia di euro. Nella casa non sono presenti sistemi di sicurezza.
Le indagini vengono svolte dai carabinieri di Montefano.
Ci sarà presto un nuovo sopralluogo nella zona nelle campagne di Tolentino, in contrada Pianarucci, dove venerdì scorso un passante ha trovato il corpo di una donna in avanzato stato di decomposizione, che si ipotizza possa essere quello della pittrice anconetana Renata Rapposelli, di 64 anni, di cui si sono perse le tracce dal 9 ottobre scorso. L'ex marito e il figlio sono indagati dalla Procura di Ancona per omicidio. L'area è ancora presidiata dai carabinieri per evitare 'contaminazioni' della zona, irta di rovi e vegetazione, nei pressi di un corso d'acqua. Il nuovo sopralluogo sarà effettuato con metal detector, alla ricerca di altri eventuali oggetti sfuggiti alle ricerche, dopo il recupero di una collana con una croce a tau e un orologio, che saranno mostrati ai due indagati. Difficile individuare le cause della morte. Domani il medico legale Antonio Tombolini eseguirà alcuni accertamenti sulla mandibola e dovrebbe effettuare il test del Dna.
(fonte Ansa)
Sabato 11 novembre nel centro di Civitanova Marche i Carabinieri hanno effettuato gli ormai consueti controlli.
Insospettiti da due stranieri - un rumeno di 46 anni e un tunisino di 25 anni - li hanno fermati e hanno scoperto che gli uomini avevano un foglio di via per 3 anni e non avevano ottemperato al provvedimento. Di conseguenza gli agenti hanno proceduto a deferirli per inosservanza ai provvedimenti dell'autorità.
I controlli da parte degli agenti continueranno.
Nel corso dei controlli da parte dei Carabinieri nel centro di Civitanova Marche, sabato 11 novembre nel tardo pomeriggio sono stati fermati due stranieri.
I due uomini infastidivano i passanti. Controllati i due sono risultati ubriachi. Gli agenti hanno proceduto a multarli con una sanzione amministrativa di 103 euro per ubriachezza molesta.
Continuano incessantemente i furti a Civitanova Marche. La nuova vittima è una famiglia che vive in via Argilofi, nel quartiere di San Gabriele.
Sabato 11 novembre - racconta la signora vittima del furto su un post su Facebook - è uscita di casa intorno alle 17:30. Giusto il tempo di fare una commissione e alle 18 è rientrata. Lo spettacolo che trova è scioccante.
"Mi sento schifata, disgustata e soprattutto impaurita" è il commento della donna che trova tutta la casa sotto sopra, con qualche mobile rotto e oggetti sparsi ovunque.
"Sicuramente - suppone - ci tenevano già d'occhio".
Nei commenti tutta la solidarietà dei concittadini che si lamentano della sicurezza della città. Uno di loro racconta che lui, insieme ad altri residenti della zona di Villa Pini, dopo aver subito tanti atti vandalici ed altro, ha deciso di farla diventare una zona Controllo Vicinato (Leggi: https://picchionews.it/attualita/civitanova-riprendono-gli-incontri-nei-quartieri-per-il-controllo-del-vicinato).
Dalla denuncia e dai commenti su Facebook una questione emerge chiaramente: i cittadini non si sentono più al sicuro.
Si è spento nella notte all'ospedale di Macerata Giuseppe Testa: ultimo dei vasai appignanesi.
Giuseppe, conosciuto da tutti come Peppe, era un simbolo per la città di Appignano come lo è la bottega ricoperta di pezzettini di ceramica colorati delle "Ceramiche Testa". Una tradizione di famiglia portata avanti prima dal nonno Giuseppe e poi dal padre Giacinto anche loro "coccià", che è diventato motivo di vanto per Appignano e i suoi cittadini.
Peppe Testa aveva 79 anni e la sua bottega negli anni era diventato un ritrovo per molti degli appignanesi che lo ricordano con affetto. Lascia la moglie Giovanna e il figlio Mauro. La salma sarà esposta nella bottega dove Giuseppe ha lavorato per tutta la vita.
I funerali saranno celebrati domani alle 15 nella chiesa del Gesù Redentore.
Lo ricorda il sindaco di Appignano Messi: "In primo luogo vorrei manifestare alla famiglia Testa il cordoglio per la scomparsa del caro Giuseppe, come Sindaco e a nome dell'intero Consiglio comunale e della comunità appignanese. Ma ho conosciuto Giuseppe molto tempo prima che diventassi Sindaco, nel lontano 1985 all'interno della CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato) dove io ero consulente della sua piccola impresa artigiana. In tutti questo anni ho avuto modo di apprezzare Giuseppe sia per le sue doti umane che professionali. Un amico, un uomo generoso, onesto, lavoratore umile che non amava mettersi in mostra, un maestro, un artigiano, un artista, soprattutto orgoglioso del proprio lavoro tanto da farne una ragione di vita.
Oggi Appignano e l'intero territorio maceratese ha perso tutto questo e con lui tutto il suo bagaglio di conoscenze, competenze e capacità artistiche. Quindi non possiamo che essere profondamente addolorati ma speriamo che la sua bottega così intrisa della sua forte personalità sia da stimolo e da ispirazione per altri giovani ceramisti.
Vorrei infine ricordare e ringraziare Giuseppe per aver messo a disposizione degli allievi “vasai”, all'interno della locale scuola di ceramica M.A.V. (Maestri Vasai Appignanesi), la sua capacità di manipolare e dare un'anima all'argilla".
Si rafforza l'ipotesi che il cadavere di donna in avanzato stato di decomposizione trovato nelle campagne di Tolentino possa essere della pittrice anconetana Renata Rapposelli, 64 anni. La donna è scomparsa dal 9 ottobre dopo una visita a Giulianova all'ex marito e al figlio che sono indagati dalla Procura di Ancona per omicidio. Durante l'esame cadaverico, condotto dal medico legale Antonio Tombolini, è stata trovata una ciocca di capelli di colore chiaro attaccata al cranio. All'esame dei carabinieri (in questo caso la Procura di Macerata sta procedendo contro ignoti per occultamento o distruzione di cadavere) anche alcuni oggetti personali rinvenuti nel fango che avvolgeva il corpo, in buona parte ridotto allo stato scheletrico, in particolare una croce a forma di tau e un orologio. Secondo le prime informazioni, il cadavere sarebbe di una donna giovane, ma si tratta di una definizione generica, secondo alcune fonti investigative, applicabile ad una ampia fascia di età.
(fonte Ansa)
Passeggia col il cane nella zona di Collevario, quando vede sfrecciare accanto a lei in strada la bicicletta del fratello guidata da un ragazzo straniero. Si mette al suo inseguimento e riesce a far scappare il ladro e a recuperare la bici.
E' successo l'altra sera a Macerata. Una ragazza era appena uscita per portare fuori il suo Lindo, quando si è accorta della bici guidata da un giovane di colore. La ragazza si è messa a correre ma non è riuscita a raggiungerlo. Ma non si è data per vinta. Ha raggiunto il vicino centro immigrazione e ha visto la bicicletta abbandonata su un prato.
Quando stava per chiamare le forze dell'ordine, ha visto tornare lo straniero a riprendere la bici e lo ha fermato. Alla domanda "Di chi è questa bicicletta?", il ragazzo prima ha risposto "Mia" poi è scappato a gambe levate, prima che sul posto arrivassero i carabinieri.
Una scena da film, proprio da Ladri di Biciclette, con tanto di lieto fine: il mezzo a due ruote è stato recuperato e riconsegnato al legittimo proprietario.
Il cadavere di un anziano è stato trovato nel tardo pomeriggio di oggi nelle campagne di Montecanepino a Potenza Picena.
A dare l'allarme è stata una signora che abita nei paraggi che ha notato sotto ad un albero il corpo riverso a terra dell'uomo e ha subito avvertito il 118. Quando i sanitari sono arrivati sul posto, insieme a un'automedica da Recanati, per l'anziano ormai non c'era più nulla da fare: le cause del decesso sarebbero riconducibili a un malore.
Per i rilievi di rito, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.
Mentre proseguono gli accertamenti sul corpo ritrovato venerdì pomeriggio in una insenatura del fiume Chienti in contrada Pianarucci a Tolentino, si fanno strada diverse ipotesi.
Quella più battuta, ma solo mediaticamente, è quella che il cadavere possa appartenere a Renata Rapposelli, pittrice di Ancona di 64 anni scomparsa lo scorso 9 ottobre. Ipotesi suggestiva, anche se al momento è impossibile fare un qualche accostamento tra la donna rinvenuta cadavere a Tolentino, e Renata Rapposelli.
Della pittrice non si hanno notizie dal 9 ottobre, dopo essere stata riaccompagnata nei pressi di Loreto dall’ex marito Giuseppe Santoleri, indagato con il figlio Simone per omicidio in concorso e occultamento di cadavere.
Nessuna conferma arriva anche dagli investigatori che questa mattina hanno recuperato il corpo, in avanzato stato di decomposizione e ricoperto di fango. L’unica certezza, ripetono, è che si tratti di una donna. I vestiti, anch’essi decomposti, non sono per il momento confrontabili con quelli indossati dalla pittrice. Un campione dei tessuti, comunque, è stato acquisito per gli accertamenti, come pure, ovviamente un campione del dna. Ai piedi, la donna ritrovata calzava scarpe sportive. Il luogo del rinvenimento è peraltro distante dalla statale 16 che l’ex marito della pittrice dice di aver percorso fino a Loreto. Per raggiungere Tolentino, la strada ‘naturale’ è da Civitanova Marche verso l’interno.
Il primo esame del corpo della donna trovato in contrada Pianarucci però, presenta diversi particolari che riconducono alla pittrice anconetana, ma il corpo è talmente deteriorato da rendere impossibile fornire indicazioni certe.
Al momento della scomparsa, Renata Rapposelli indossava una giacca scura, pantaloni leopardati, scarpe da ginnastica e una grande borsa bianca e nera. Aveva anche una collanina con il Tao al collo. E anche il corpo della donna trovata a Tolentino è stato trovato con scarpe da ginnastica ai piedi e, anche se hnon ancora confermato, il Tao al collo. Questi sono i punti di contatto.
Che però poi non collimano con, ad esempio, i tempi. Secondo il primo rilievo del medico legale, il cadavere trovato a Tolentino appartiene a una donna morta da almeno due mesi, incompatibile con i 30 giorni dalla scomparsa della pittrice. Inoltre, sempre i primi rilievi, parlano di una donna di giovane età, ben diversa quindi dai 64 anni della Rapposelli.
Insomma, al momento, sembra possibile tutto e il contrario di tutto. Di certo, l'episodio di Tolentino ha riportato in tanti alla memoria un macabro episodio che ha visto come teatro l'entroterra maceratese. Molti, infatti, ricordano l’omicidio di una giovane prostituta albanese, assassinata e poi chiusa in un sacco dell’immondizia nella frazione Appennino di Pieve Torina. Il cadavere della donna venne ritrovato il 25 settembre del 1999 privo della testa e delle mani. La ragazza, Enkebida Bequiri, venne uccisa tra il 15 e il 17 settembre del 1999. Una vicenda che sconvolse l'intera provincia.
E mentre a Tolentino venerdì veniva rinvenuto il cadavere dell'ancora ignota donna, non molto distante, alle porte di Terni degli operai al lavoro sulla diga di Recentino trovavano tra la melma del fiume Nera dei resti umani. Solo la parte inferiore di un corpo, in avanzato stato di decomposizione, appartenente a un uomo. Delle restanti parti del corpo nessuna traccia. Ma quei resti sembrerebbero avere già un nome grazie alla tessera sanitaria trovata all’interno di una tasca dei pantaloni.
Si tratterebbe di un etiope di 22 anni, richiedente asilo con problemi mentali, che era stato accolto in una struttura ricettiva a Stroncone. La zia del ragazzo – residente a Roma – ha fatto denuncia di scomparsa ai carabinieri a settembre.
Nel pomeriggio di venerdì 10 novembre gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Macerata hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari emessa nei confronti di un 55enne residente in provincia.
L'uomo era già sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento, ma ha continuato ad importunare la sua ex moglie con condotte violente e moleste.
Ora è ristretto presso la propria abitazione con applicazione del braccialetto elettronico.
Sempre alta è l’attenzione della Questura verso il fenomeno della violenza sulle donne.
Incidente in contrada Le Grazie ad Appignano. Un ragazzo in sella alla sua moto ha perso il controllo del mezzo ed è caduto rovinosamente.
Al momento la dinamica dell'incidente è ancora al vaglio degli inquirenti.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno richiesto da subito l'intervento dell'eliambulanza.
Le gravi condizioni hanno fatto decidere per il suo immediato trasporto a Torrette.
Arrestati tre uomini di nazionalità romena per aver smontato 600 pannelli dai viadotti della superstrada Civitanova-Foligno, per un furto complessivo di 45 quintali di rame e un danno stimato di oltre 150mila euro.
Sono stati fermati dalla polizia che già da alcune settimane stava indagando sulla serie di furti. L’indagine è scattata a settembre quando è arrivata la segnalazione da parte di un cittadino. I pannelli erano stati installati per ridurre l'impatto ambientale dell'opera viaria.
La polizia ha verificato la veridicità della segnalazione e, dopo numerosi appostamenti notturni, nei giorni scorsi ha fermato un furgone sospetto in una strada sterrata sottostante la nuova statale 77, in prossimità della galleria Colpersico.
Colti in flagrante mentre stavano caricando gli ultimi pannelli, la polizia - con l'aiuto degli uomini del commissariato di Assisi - ha organizzato un posto di blocco lungo la statale 75 riuscendo a fermare il mezzo con a bordo i tre romeni all'altezza di Ospedalicchio. A bordo del furgone sono stati trovati 20 pannelli, circa un quintale e mezzo di rame, oltre a diversi arnesi da lavoro, necessari per sbullonare le lastre del prezioso metallo.
I tre romeni hanno un'età compresa tra 25 e 32 anni, tutti residenti a Perugia e tutti con un lungo elenco di precedenti di polizia, dal furto allo spaccio. Ai polsi dei tre sono scattate le manette e l’arresto è stato convalidato.