Russia, sull'orlo di una guerra civile: la Wagner avanza e Mosca evacuata si barrica per difendersi
A distanza di un anno e quattro mesi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte dell'esercito russo, il comandante della milizia privata “Wagner”, Yevgheny Prigozhin, si è rivoltato contro i vertici militari del Cremlino, dichiarando guerra e marciando verso Mosca. Prigozhin nel tempo si era spesso dimostrato duro e aspro nei confronti di Vladimir Putin e degli oligarchi a lui vicini, muovendo loro critiche e attacchi diretti sui social a più riprese.
Finora le sfuriate di Prigozhin erano rimaste impunite dal dittatore russo, che aveva soprasseduto date le importanti conquiste militari della Wagner in Ucraina, soprattutto laddove l’esercito regolare si era dimostrato insufficiente nel gestire l’offensiva.
Il rapporto fra Prigozhin e Sergei Shoigu, ministro della difesa russo, aveva già mostrato evidenti segni di rottura lo scorso 5 maggio, quando il leader della Wagner aveva attaccato i vertici militari russi dopo la carneficina di Bakhmut, dovuta alla mancata consegna del 70% delle munizioni necessarie: “Voi feccia state seduti nei vostri club costosi. I vostri figli continuano a vivere, pubblicando i loro videini su youtube. Pensate di essere i padroni di questa vita. Pensate di averne il diritto dato che avete riserve di munizioni”, diceva in un video.
La rottura definitiva si è però verificata nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 23 giugno, quando sul canale Telegram della Wagner è stata diffusa l’accusa di Prigozhin ai vertici russi, in particolare al ministro Shoigu, di aver attaccato i suoi uomini, decidendo di marciare verso Mosca: "Non è un colpo di Stato, ma una marcia della giustizia", "e andremo fino in fondo" assicura, ignorando gli appelli a fermarsi.
Immediata la risposta del Comitato nazionale antiterrorismo russo, che ha chiesto a Prigozhin di cessare le azioni illegali: "Le accuse diffuse per conto di Yevgeny Prigozhin non hanno fondamento. In relazione a queste dichiarazioni, l'intelligence russa dell'Ffb ha aperto un procedimento penale per incitamento a rivolta armata. Chiediamo l'immediata cessazione delle azioni illegali".
L'avanzata oltre il confine è proseguita fino alle 6:30 (ora italiana) di questa mattina, quando Prigozhin ha annunciato di trovarsi al quartiere generale di Rostov, sul fiume Don, e di avere il controllo dei siti militari della città (importante da un punto di vista strategico per la guerra in Ucraina), tra cui l'aeroporto. Da lì è iniziata l’escalation ancora in corso.
Nella tarda mattinata di oggi, uno dei canali legati al Gruppo Wagner scrive su Telegram che "la guerra civile è ufficialmente iniziata", e diffonde le immagini di un elicottero russo abbattuto a Voronezh dai mercenari di Prigozhin dopo che quest'ultimo li aveva attaccati: "Uno dei convogli del Gruppo Wagner è stato attaccato nella regione di Voronezh. Anche l'aviazione sta lavorando. La guerra civile è ufficialmente iniziata", si legge su Telegram.
Mosca dichiara dunque lo stato antiterrorismo e si blinda preparandosi all’assedio. Check point di militari e polizia spuntano a ogni incrocio e il fiume Moscova viene chiuso al traffico. Da qui in poi le informazioni circolanti diventano sempre più difficili da verificare, con sospette fughe in aero del presidente Putin smentite a stretto giro dal portavoce Peskov. L’allerta dei Paesi di tutto il mondo sale alle stelle e l’incertezza dilaga.
Dopo il blocco dei canali social della Wagner imposto dall’Autorità russa di controllo delle telecomunicazioni - atto ad impedire la diffusione di appelli di reclutamento che possano aumentare la portata di quello che ormai sta assumendo i tratti di un golpe a tutti gli effetti -, il governatore Igor Artamonov ha reso noto che il gruppo paramilitare di Prigozhin è arrivato fino a Lipetsk, a sud di Mosca, dove è iniziata l’evacuazione di massa dagli edifici pubblici.
Putin, dal canto suo, ha parlato di "tradimento" e "pugnalata alle spalle": "Mi rivolgo a coloro che con inganno e minacce sono stati coinvolti nell'avventura criminale della rivolta armata". Come hanno fatto i vertici militari russi, Vladimir Putin si rivolge direttamente ai mercenari di Wagner chiedendo loro di "mettere fine alla loro partecipazione a queste azioni militari". "Tutti quelli che hanno preso le armi contro le forze armate sono dei traditori" - conclude - Noi stiamo fronteggiando un tradimento, i responsabili saranno condotti davanti alla giustizia".
Per debellare la rivolta il presidente russo Putin vorrebbe "eliminare" Yevgeny Prigozhin e offrire un'amnistia ai combattenti della Wagner, riferisce una fonte vicina allo stato maggiore russo, citata dall'outlet russo IStories, in una notizia rilanciata da Meduza. Secondo la fonte, i militari russi non hanno sufficienti risorse per impedire a Prigozhin di raggiungere Mosca e stanno raccogliendo truppe da tutte le unità al fronte in Ucraina.
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