Presi gli autori del colpo di ieri sera al bar Roma di Macerata.
La rapina è avvenuta intorno alle 21.30. I due uomini italiani, sono entrati con il volto coperto da un passamontagna e hanno minacciato il barista con una scacciacani. In pochi minuti sono riusciti a portare via circa 2.800 euro in contanti dalla cassa e poi sono scappati.
I due soggetti arrestati, P.A. del '72 nato a Civitanova, attualmente domiciliato a Macerata e P.R., campano del '54 già agli arresti domiciliari, erano entrambi già noti alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, il campano anche per reati contro la persona.
L'attività, portata avanti in maniera rapida dalla squadra mobile della Polizia e dall'ufficio squadra prevenzione e soccorso pubblico di Macerata è inziata ieri sera dopo la denuncia del furto e si è conclusa stamattina.
"Da qualche giorno le forze dell'ordine - spiega Alessandro Albini nel corso della conferenza stampa di questa mattina in questura - avevano notato un paio di soggetti già noti che di sera si aggiravano nei dintorni del bar Roma. Ieri sera dopo la denuncia abbiamo individuato i due soggetti che si dirigevano verso un b&b nelle vicinanze del bar, dove uno dei due uomini vive perché sfollato a causa del sisma, e dopo un breve appostamento abbiamo fatto irruzione. Durante la perquisizione abbiamo trovato una pistola e parte del bottino sotterrati dentro un vaso e nell'auto di uno dei due uomini anche un passamontagna. Il campano, successivamente all'arresto ha deciso di collaborare e ha fatto in modo di farci trovare altri due passamontagna e ci ha dato altri strumenti x condurre la nostra ipotesi investigativa. Così siamo riusciti ad identificare gli altri due soggetti, uno a Macerata, uno a Porto Sant' Elpidio. A questo punto abbiamo perquisito casa di quello di Macerata dove abbiamo trovato gli indumenti che il soggetto indossava quando il reato è stato commesso".
I due soggetti arrestati sono attualmente uno a Montacuto, mentre per l'altro, che ha collaborato, è stata prevista la misura cautelare degli arresti domiciliari. Per quanto riguarda il terzo uomo la squadra mobile sta cercando di incastrare altri tasselli per venirne a capo.
L'operazione è stata portata avanti dalla squadra mobile della polizia con a capo Alessandro Albini e da Di Giuseppe per la squadra volante.
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