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Cronaca Macerata

Macerata, multa infondata: il Giudice di Pace dà ragione a una cittadina. "Il mio caso faccia scuola"

Macerata, multa infondata: il Giudice di Pace dà ragione a una cittadina. "Il mio caso faccia scuola"

Multa infondata e nessuna possibilità di contestarla: una sentenza del Giudice di Pace di Macerata dà ragione a una cittadina nel ricorso giurisdizionale presentato nei confronti del comune di Macerata. La protagonista della vicenda è Eleonora Pucci, maceratese che lavora nel centro storico del capoluogo e titolare di un abbonamento annuale per il parcheggio coperto che si trova ai giardini Diaz.

"In passato avevo già pagato multe simili elevate a mio carico senza fondamento alcuno, dato che sono titolare di regolare abbonamento, senza soluzione di continuità, dal 2008, ma pagare è più semplice rispetto al far valere i propri diritti" constata con amarezza Eleonora. 

Quanto avvenuto lo scorso luglio 2022, però, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nell'occasione, infatti, sul parabrezza della propria auto aveva trovato l'ennesimo avviso di accertamento, "lasciato senza contestazione alcuna e con un verbalizzante che, guarda il caso, quando vado a confutare la presenza del tesserino acclarante l’abbonamento non è in loco", ci aveva raccontato in un precedente articolo Eleonora (leggi qui), in cui lamentava la mancanza di personale nell’ufficio apposito di Apm e la totale indifferenza alla richiesta di confutazione dei responsabili dell’azienda Pluriservizi.

"Errare è umano, ma perseverare è diabolico - spiega -. Ho instaurato una corrispondenza mail con una non meglio identificata (nel senso che non vi era mai identificato l'autore dei riscontri provenienti da tale amministrazione) Apm Group, nella quale spiegavo pedissequamente i motivi per i quali il modus operandi del cosiddetto 'accertatore' di tale infrazione, violasse ripetutamente i più elementari principi del diritto italiano, quali quelli dell'onere della prova, del contraddittorio, del diritto alla difesa e della presunzione di innocenza".

"Ma controparte riscontrava il mio dialogo in modo autoritativo e non aperto a confronto alcuno - prosegue Eleonora -. Pertanto, mi sono trovata costretta a congedarmi da tale monologo, esortando nuovamente all'autoannullamento d'ufficio, pena il mio agire". Da qui prende avvio il procedimento giudiziario incardinato, per conto della donna, dall'avvocato Francesca Bacci, del Foro di Macerata. Procedimento che è giunto al termine lo scorso 22 dicembre con la sentenza del Giudice di Pace di Macerata. 

Sentenza in cui si riconosce il principio dell'onere della prova e si accoglie il ricorso portando all'annullamento del verbale elevato dalla polizia locale di Macerata. Il Comune, pertanto, viene condannato "alla refusione delle spese di lite in favore di parte ricorrente in quanto [...] la ricorrente era al momento titolare di un abbonamento Apm valido come da documento in atti regolarmente esposto sul parabrezza". Un risultato che Eleonora, con recondito desiderio, si augura possa rappresentare "memoria preventiva alla commissione di ulteriori illegittimità".

 

 

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