Spiacevole episodio quello che sarebbe avvenuto oggi all'interno degli uffici centrali di Poste Italiane a Macerata.
Nella mattinata odierna, una donna in stato interessante, addirittura al nono mese di gravidanza, mentre era in fila alle poste, ha sentito il bisogno urgente di recarsi in bagno. Vista l'impellente necessità, ha chiesto la possibilità di poter usufruire della toilette degli impiegati, ma l'accesso le è stato negato da un dipendente che si è scusato dicendo: "Mi dispiace, ma non dipende da noi!".
La notizia è stata denunciata immediatamente su Facebook da un'amica della donna gestante fra lo sgomento degli altri utenti che hanno commentato in maniera estremamente negativa l'accaduto.
Non si tratterebbe del primo caso del genere che si verifica in Italia. Recentemente, infatti, era salita alla ribalta la notizia proveniente da Monza di un anziano che, in fila alle Poste, aveva più volte chiesto all’impiegato di poter accedere ai servizi igienici. Una richiesta che, però, gli era stata sempre negata e alla fine l’anziano si era fatto la pipì addosso, con grande rabbia e umiliazione in un ufficio pubblico pieno di clienti.
La giustificazione addotta da Poste Italiane era stata affidata a una nota stampa: "Ci scusiamo per l’accaduto. Tuttavia precisiamo che l’uso dei servizi igienici all’interno degli uffici postali è riservato esclusivamente al personale in servizio per ragioni di sicurezza. Alla base della scelta è il principio di dover garantire le massime condizioni di sicurezza all’interno degli uffici postali affinchè venga tutelata l’incolumità sia dei dipendenti sia dei clienti stessi. Per questo non è consentito alla clientela l’accesso alla retrosportelleria e quindi anche si servizi igienici".
In altri termini per garantire l’incolumità degli impiegati e dei clienti, i bagni in Posta sono accessibili solo per i lavoratori, con buona pace dei clienti giovani, meno giovani e, come nel caso di Macerata, al nono mese di gravidanza.
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