Da quel pozzo é venuto fuori di tutto e per ora l’imperativo categorico è “scavare”. E’ chiaro, infatti, che in un terreno sostanzialmente abbandonato si trovino ossa anche di animali e che, quindi, in questa fase i resti repertati sono solo quelli palesemente umani. Quelli, cioè, riconducibili a ossa umane già a prima vista, per caratteristiche e dimensioni. E, ad oggi, sono circa cinquanta. Ma non è escluso che, dopo più approfonditi accertamenti, il numero possa essere destinato a salire. L’altro dato certo è che le ossa repertate appartengono a più di un corpo e che, in due casi almeno, dovrebbero essere di persone molto giovani.
Si continua a scavare, quindi, e anche oggi il lavoro della scientifica e dei vigili del fuoco sul posto si è fermato solo per un’oretta, tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio. Ma non sono emerse ulteriori novità. Le condizioni di lavoro non sono semplici, perché l’area è molto ristretta e ormai si è arrivati a quasi quattro metri di profondità. Con l’aiuto di un argano dei Vigili del Fuoco viene calata una persona alla volta, che accumula terra e materiale in un catino e la porta in superficie. Poi riscende. Mentre, a pochi metri, il materiale estratto viene letteralmente setacciato (video).
Intorno, fuori dalle transenne che delimitano l’area sottoposta a sequestro, un via vai continuo di giornalisti e curiosi, che prosegue ormai da tre giorni.
Si scava, quindi, e si passa al setaccio ogni piccolo frammento di terra, nella convinzione che se il pozzo ha ormai "fatto trovare tutto ciò che c'era da trovare", la zona potrebbe nascondere ancora qualcosa. Più specificatamente l’area circostante, con gli inquirenti che, stando ad alcune indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, estenderanno le ricerche ad un perimetro più vasto. Già domani mattina un bobcat dovrebbe entrare in funzione per ripulire ulteriormente la zona e valutare se procedere a veri e propri scavi ulteriori.
Tutto il resto, per ora, è fatto di sole ipotesi. Alcune, però, decisamente credibili: come quella secondo cui alcuni dei resti potrebbero essere della ragazza scomparsa ad Ancona otto anni fa, Cameyi Mosammet. Ma solo la comparazione del dna, già disposta dalla Procura della Repubblica di Macerata, potrà fornire definitive conferme.
Intanto, a Porto Recanati sta per prendere il via la stagione turistica che, generalmente, comincia proprio con le festività pasquali. Ed è chiaro che quanto sta accadendo all’ombra dell’Hotel House rischia di avere un peso significativo anche per gli operatori del settore turistico. C’è preoccupazione e il timore è che l’immagine che questo fatto di cronaca e il palazzone multietnico rendono della cittadina costiera possa in qualche modo condizionare la scelta dei turisti, vanificando investimenti e sforzi economici in vista della stagione estiva.
Roberto Fiore alla carica. Il segretario di Forza Nuova e candidato premier per Italia agli Italiani interviene sugli ultimi episodi di cronaca chiedendo, da un l'atto l'abbattimento dell'Hotel House, dall'altro un'ispezione ministeriale alla Procura di Macerata. "L'Hotel House va abbattuto, i suoi residenti espulsi immediatamente e, visti gli scempi disumani consumati al suo interno e la presenza di resti umani, un sacerdote dovrebbe benedire i terreni sottostanti - commenta Fiore - In quei posti sono stati commessi crimini inenarrabili, molte Pamela hanno trovato lì la propria morte; inoltre in quelle zone ormai le mafie sono al potere e non permettono a nessuno di entrare".
E ancora: "Vogliamo coinvolgere tutta la popolazione maceratese e marchigiana contro quella che può essere considerata una delle ferite più gravi che siano mai state inflitte al nostro territorio. Ma purtroppo la Procura di Macerata sembra non vedere quel che succede; senza contare che, assurdamente, non ha ancora accusato i nigeriani di Pamela di omicidio.A fronte di questo, è doveroso che il ministero debba urgentemente iniziare indagini contro i magistrati per le incredibili omissioni".
Il tecnico formatore regionale dell’accademia nazionale di autodifesa “Io mi difendo", Emanuele Viola, annuncia la data del prossimo corso che si terrà alla sala del Centro Giovanile in via Roma 2 a Porto Recanati, il 21 aprile con tre sessioni orarie disponibili. L'associazione rende noto che è possibile l'iscrizione anche per chi vuole diventare tecnico formatore per le province di Pesaro-Urbino, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata e Ancona. L'iscrizione alla Accademia consente di accedere ad un corso di autodifesa che prevede preparazione psicologica alla aggressione umana o animale durante le sue tre fasi, insegnamento di tecniche di difesa personale realmente efficaci tramite simulazione; insegnamento delle principali nozioni legali fondamentali su tutti gli strumenti di difesa personale; spiegazione dettagliata suill’ uso della pistola al peperoncino “Guardian angel 2”.
Quest’ultima rimane in dotazione a fine corso, con relativo manuale d’istruzione sulla sicurezza che aiuta a prevenire casi di violenza e furti (ampliamente spiegati durante il corso). Tale manuale viene anche inviato telematicamente consentendo la fruizione in qualsiasi momento.
Adesso anche gli incaricati alle multe per la raccolta differenziata. Finti. Truffatori senza scrupoli, in verità. Ne sa qualcosa un’anziana di Porto Recanati che si è vista spillare ben 150 euro da due donne che, poco prima, le avevano suonato al portone di casa. Con fare deciso e determinato, le due si erano qualificate come incaricate al controllo del conferimento dei rifiuti. Hanno detto all’anziana - che poco prima aveva gettato l’immondizia - che nel sacchetto da lei depositato c’erano rifiuti che, invece, andavano smaltiti in sacchetti diversi. Hanno, stando al racconto, anche millantato una sorta di umanità, spiegando alla donna che le avrebbero comminato la multa minima. Ma che, per l’errore nel conferimento, avrebbe comunque dovuto pagare una sanzione. E così, con l’inganno, si sono fatte consegnare 150 Euro.
Solo dopo, quando l'anziana ha realizzato che le due non le avevano neanche lasciato una ricevuta e che era stata ingannata, la donna ha capito d’essere stata vittima di una vera e propria truffa. E ha chiamato i Carabinieri. Gli stessi militari dell’Arma della stazione di Porto Recanati, ora, stanno indagando sull’accaduto, nel tentativo di risalire all’identità delle due truffatrici.
“La vicenda dei resti umani occultati nei pressi di un casolare vicino all’ormai tristemente famoso Hotel House di Porto Recanati e rinvenuti nei giorni scorsi sta assumendo dettagli sempre più sconvolgenti che, come per Pamela Mastropietro, farebbero pensare ad atti di indicibile violenza verso una ragazzina: Cameyi Mossamet, scomparsa da casa 8 anni fa”.
Così Paolo Arrigoni, neo eletto questore al Senato e responsabile per la Lega nelle Marche, commenta le notizie di cronaca per le quali la provincia di Macerata è tornata ad essere nuovamente oggetto dell’interesse nazionale.
“Da circa 10 anni l’Hotel House è luogo di spaccio, immigrazione clandestina che porta a scippi, furti, faide e regolamenti di conti; uno stato nello Stato e una bomba che aspettava solo di esplodere, come d’altra parte Matteo Salvini aveva denunciato già nel maggio del 2015 portando la struttura alla ribalta nazionale”.
“Oggi – continua il senatore Arrigoni – assistiamo alla macabra scoperta che l’Hotel House non è solo una centrale della droga che rifornisce di eroina tutte le Marche, ma anche una discarica abusiva di corpi umani! Una vergogna nazionale che negli anni ha visto anche il passaggio di tre cellule terroristiche islamiche”.
“A parte 10 italiani, le 2000 persone, tra cui 600 bambini, che risiedono all’Hotel House sono tutti extracomunitari appartenenti a 21 diverse etnie. Ai residenti censiti all’anagrafe comunale si aggiungono però almeno 500 persone ospitate abusivamente; e durante l’estate, con il commercio illegale di merce contraffatta nelle spiagge, il totale degli occupanti cresce fino a 3000/3500”.
“A questi numeri, suddivisi tra 480 appartamenti (molti pignorati) di un enorme palazzo di 16 piani, si aggiungono 30 attività commerciali e uno spazio adibito a moschea”, commenta ancora Arrigoni facendo il quadro della situazione. “Una minima percentuale dei residenti paga i servizi condominiali e questo ha portato a una situazione disperata per quanto riguarda i problemi di agibilità, sicurezza e igiene: gli appartamenti non sono infatti collegati all’acquedotto ma ad un pozzo abusivo di acqua non potabile, le vasche di accumulo dei reflui fognari non vengono svuotate da mesi e nessuno degli impianti antincendio e degli 8 ascensori è funzionante! Inoltre, da quando non è più attivo il servizio di portineria, non è più possibile nessun tipo di controllo degli accessi allo stabile”.
“La piccola Porto Recanati è il terzo comune d’Italia per percentuale di stranieri residenti: un vero e proprio esperimento sociale di integrazione clamorosamente fallito. Le ultime amministrazioni comunali hanno scaricato questo peso su tutti i cittadini, stranieri e non, favorendo un degrado che non è più sostenibile; mentre la Regione, a guida PD, fino ad oggi ha dormito, avallando di fatto la presenza di un ghetto nel suo territorio e pensando di nascondere la polvere sotto il tappeto!”.
“Non è più tollerabile che nel nostro Paese ci siano luoghi off-limits – conclude il senatore della Lega – lo Stato deve far sentire la propria presenza per riportare la legalità con soluzioni immediate: il ripristino del servizio di portineria che non può essere lasciato ai volontari, un presidio 24 ore delle forze dell’ordine e l’intervento diretto del ministero dell’Interno”.
Si continua a scavare sul pozzo degli orrori.
Gli uomini della scientifica continuano a trovare resti umani, ma il lavoro è tutt'altro che semplice. Si è, infatti, arrivati a circa 3 metri di profondità, ed ora sarà necessario mettere in sicurezza le pareti del pozzo per poter andare più a fondo.Intanto, sul luogo degli scavi c'è chi ha portato un fiore.
"Una vicenda sconcertante e dai contorni ancora incerti che getta ulteriori ombre sulla situazione già molto grave in cui versa la nostra provincia e alla quale serve dare risposte immediate" - Esordisce così la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi, che commenta la vicenda dei resti umani scoperti ieri accanto all'Hotel House.
"Siamo ormai perennemente sulla cronaca nazionale e non solo: la Provincia di Macerata e il Comune di Porto Recanati stanno avendo una pubblicità che non ci saremmo mai immaginati anche se sono anni che ripetiamo di essere in emergenza criminalità.
Esprimo una forte preoccupazione per un quadro complessivo di grave criticità: droga, immigrazione clandestina, Hotel House, scippi, furti a ripetizione nelle case, prostituzione in aumento; la bomba è innescata ed occorre un intervento forte e risolutivo. Proprio quello che avevo chiesto – afferma la Leonardi – al Ministro dell'Interno Minniti, consegnandogli personalmente a settembre una richiesta di intervento sulla situazione dell'Hotel House. Richiesta però che è rimasta lettera morta mentre nella Provincia di Macerata e non solo a Porto Recanati, è successo di tutto e di più: basti pensare alla vicenda agghiacciante della povera Pamela.
Occorre fermezza – continua la rappresentante del partito della Meloni – le forze politiche debbono impegnarsi per evitare che si degeneri ancora e la nostra area diventi quello che non ci saremmo mai augurati, nessuno giri la testa dall'altra parte, sevono misure eccezionali per il rispristino di legalità e sicurezza.
Un impegno concreto dovrebbe venire anche dall'Amministrazione comunale che non può più affrontare, minimizzando, la gravità degli eventi: Porto Recanati deve tornare ad essere un'isola felice, così come tutte le Marche, un luogo di concreta legalità e sicurezza per residenti e turisti".
C’è anche il frammento di un cranio tra i resti umani rinvenuti dalla scientifica a Porto Recanati. Le operazioni di scavo sono andate avanti per tutta la giornata di oggi e hanno portato alla luce una ventina di ossa, tutte di piccola dimensione. I macabri rinvenimenti lasciano supporre che quel pozzo, dismesso ormai da decenni, ha custodito i resti di diverse persone. Una di queste potrebbe essere la quindicenne Cameyi Mossamet, scomparsa ad Ancona nel maggio 2010, ma non ci sono ancora conferme in tal senso. L’unico dato certo, per ora, è che la procura della Repubblica di Ancona ha riaperto l’inchiesta sulla scomparsa della ragazza, archiviata ormai qualche anno fa, e che la Procura della Repubblica di Macerata ha invece aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio e occultamento di cadavere. Dell’indagine si occupa il sostituto procuratore Rosanna Buccini, che ha affidato ai medici legali Roberto Scendoni e Mariano Cingolani il compito di effettuare gli esami necessari sui resti rinvenuti.
Con il passare delle ore, tuttavia, parallelamente ai tremendi ritrovamenti, crescono anche i dubbi e le domande. In primo luogo ci si chiede dove, se davvero le ossa ritrovate sono di più corpi, possano essere stati occultati gli altri resti. E poi, ad alimentare macabre ipotesi, ci sono le dimensioni di questi resti, in alcuni casi non compatibili nemmeno con la corpuratura, per quanto esile, di una quindicenne. Si continuerà a scavare, quindi, almeno fino a quando il terreno continuerà a fornire elementi utili. Non solo all’interno del pozzo dismesso, dove si sono concentrati fino ad ora gli sforzi degli investigatori, ma anche, con tutta probabilità, nel terreno circostante.
A chiederlo a gran voce sono gli esponenti di Forza Nuova, che sembrano voler individuare nel palazzo multietnico il simbolo del degrado di una intera provincia e di un territorio che, ormai, non può più definirsi tranquillo. L’occasione, chiaramente, è fornita dai recenti fatti di cronaca e, nello specifico, dal rinvenimento di resti umani all’interno di un pozzo a poche decine di metri dall’Hotel House.
"È ormai chiaro che il territorio Maceratese versa in condizioni pietose, di degrado assoluto e che lo sviluppo dell'immigrazione selvaggia abbia aumentato il rischio di perdere ogni speranza di sicurezza - afferma la coordinatrice di Forza Nuova, Martina Borra- Non è più possibile da parte dei cittadini fare una passeggiata con tranquillità. Non è accettabile che, nel 2018, si debba aver ancora il timore di girare liberi per i nostri quartieri - continua l’esponente di FN - La misura è colma e siamo stanchi di questa situazione. Siamo stanchi di non sentirci più padroni a casa nostra. Siamo stanchi di vedere orde di immigrati che la fanno da padroni nel nostro territorio. Vogliamo la verità! Chiediamo un forte incremento del controllo e pretendiamo l'espulsione per chi commette reati in suolo italiano. E mi raccomando - conclude polemicamente Borra - continuate a parlarmi di quanto sono belle l'immigrazione, la politica del 'refugees welcome' e l'accoglienza”.
Continuano gli scavi a Porto Recanati nei pressi dell'Hotel House anche questa mattina (leggi qui). Oltre agli addetti ai lavori, molti i curiosi presenti.
Questa mattina è inoltre arrivato sul posto il sindaco di Porto Recanati.
Non solo ossa umane riconducibili a una giovane donna deceduta da 7/8 anni ma anche altre ossa che farebbero pensare ad un vero e proprio cimitero degli "invisibili" sotto l'ombra dell'Hotel House.
Nel terreno adiacente il palazzo multietnico si cerca e si scava da ormai 24 ore e questa mattina sul posto è arrivato anche il procuratore della Repubblica di Macerata, Giovanni Giorgio.
Il sospetto è che quell'area possa essere stata utilizzata nel corso del tempo per seppellire extracomunitari che si trovavano in Italia senza documenti e che quindi hanno vissuto da "invisibili". E che, a quanto pare, da "invisibili" sono anche morti.
Non si esclude nemmeno la pista della droga e l'ipotesi al vaglio degli investigatori è che lì possano essere stati occultati anche i cadaveri di tossicodipendenti morti per overdose.
Per questo si stanno passando al setaccio in queste ore tutti i nominativi di persone scomparse negli ultimi anni nel centro Italia e con storie legate all'uso di stupefacenti, nel tentativo di dare identità ai resti umani ritrovati.
Il 29 maggio del 2010 era stata vista mentre entrava all'Hotel House di Porto Recanati. Poi, di lei, nessuna notizia. Una vicenda, quella della quindicenne Camey Mosammet - passata quasi in sordina all'epoca dei fatti, mentre l'Italia era con il cuore in gola per il giallo di Sara Scazzi - e che ora torna tragicamente alla memoria nel giorno in cui, proprio in un casolare a ridosso dell'Hotel House, sono state rinvenute ossa umane. Secondo i primi accertamenti quei resti sono compatibili con quelli di una giovanissima donna.
Saranno gli esami più approfonditi, disposti dalla Procura della Repubblica, a chiarire definitivamente se le ossa umane trovate in quello che ormai é stato ribattezzato "il pozzo degli orrori" siano o meno della quindicienne Camey Mosammet, scomparsa da Ancona, appunto, nel maggio del 2010. Ma tante, decisamente troppe, coincidenze lasciano supporre che quella che oggi é solo un'ipotesi troverà presto conferma. La ragazza, secondo quanto riportato da Penelopemarche (leggi la storia) era andata a trovare il fidanzatino all'ottavo piano dell'Hotel House. Vicino alle ossa trovate ieri anche una scarpa bianca, compatibile con il numero della quindicenne e simile a quelle indossate al momento della scomparsa. Ci sono anche immagini di quel giorno che confermano l'incontro tra i due. Poi, della giovane nessuna notizia, nonostante le indagini serrate condotte ad Ancona e nonostante siano state ascoltate le testimonianze di molte persone che avevano avuto a che fare con la quindicenne e la sua famiglia prima della scomparsa.
Intanto, nel pozzo degli orrori si continua a cercare, così come si continua a scavare nei terreni circostanti. E sembrerebbe che siano stati rinvenuti anche altri resti umani, alcuni dei quali non riconducibili a quelli trovati al mattino. L'ipotesi é che lì ci sia un vero e proprio cimitero.
Aggiornamento alle 19.30
Nella zona dove stamattina è stato trovato il femore sarebbero state trovate altre ossa, una decina, che sembrerebbero appartenere ad una persona di sesso femminile di giovane età. Le ossa ritrovate a pochi centrimetri di profondità sarebbero costole e vertebre. Indaga sul ritrovamento la questura di Macerata.
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Un ritrovamento avvolto nel mistero vicino all'Hotel House di Porto Recanati. Si tratta di un osso, un femore per l'esattezza che dopo gli accertamenti è risultato essere umano.
L'osso è stato ritrovato stamattina intorno alle 11 in un casolare di proprietà di un noto imprenditore e ristoratore di Macerata nei pressi dell'Hotel House appunto dalla Guardia di Finanza di Civitanova impegnata sul posto in un controllo. I militari hanno fatto il ritrovamento nella zona intorno al casolare che si trova in via Santa Maria in Potenza e in questo momento si sta continuando a scavare per capire se ci sono altri resti.
Sul posto diverse della Finanza, sul posto anche i vigili del fuoco e il comandante della polizia municipale di Porto Recanati.
È stato ritrovato un osso, un femore per la precisione, in un terreno vicino all'Hotel House di Porto Recanati. Il macabro ritrovamento è stato fatto dalla Guardia di Finanza sul posto per un controllo.
L'osso sembrerebbe essere umano: sono in corso gli accertamenti.
Sul posto oltre alla Guardia di Finanza anche i Vigili del Fuoco e Carabinieri
(servizio in aggiornamento)
Le prossime festività pasquali interesseranno, nella provincia di Macerata, 122 attività che si occupano di produzione e vendita di prodotti in cioccolato.
Per la maggior parte si tratta di pasticcerie e gelaterie: sono 114 in totale sul territorio maceratese, presenti soprattutto a Civitanova Marche (27), Macerata (18), Tolentino (9) e Porto Recanati (7).
Un settore che si rivela piuttosto stabile, secondo i dati forniti dal Centro Studi Sistema CNA Marche, considerato che dal 2009 ad oggi non ha subito particolari scossoni, nemmeno a livello regionale, dove si registra un totale invariato di 561 imprese.
“A Pasqua 2018, in Italia, secondo le stime di CNA Nazionale – riferisce Matteo Petracci, responsabile territoriale di CNA Agroalimentare – si consumeranno oltre 15 milioni di uova di cioccolato, per un giro d’affari che si aggira sui 230 milioni di euro. Un terzo delle uova pasquali è di produzione artigianale. Un valore e una peculiarità riconosciuti anche dai consumatori: infatti al vertice delle loro preferenze ci sono quei prodotti realizzati dai cioccolatieri che controllano l’intera filiera di produzione, from bean to bar, cioè dalla fava di cacao alla barretta. Questo a testimonianza che le famiglie italiane puntano sulla qualità del prodotto”.
Nel 2018 la Pasqua torna ad essere un fattore di business anche per quanto riguarda il turismo: secondo le analisi CNA il movimento economico che sarà generato dalle festività pasquali è di circa 3 miliardi di euro, tra viaggi, pernottamenti, pasti, acquisti di prodotti tipici e souvenir, per 12 milioni di turisti tra italiani e stranieri. Numeri che fanno ben sperare, visto che si registra una crescita del 6,5% rispetto al 2016.
“L’auspicio di CNA – commenta il Presidente Territoriale di CNA Macerata Giorgio Ligliani – è che questa Pasqua possa davvero significare rinascita per il nostro territorio, duramente colpito dai sismi del 2016, che ha bisogno di ricostruzione non solo materiale ma soprattutto sociale ed economica. Le riscoperta delle aree interne del Maceratese e la forte presenza di beni storici e culturali, siamo certi che saranno ancora una volta forti attrattori turistici”.
E' finita con la sentenza del Tribunale di Macerata la controversia che la Ditta Bebo's aveva sollevato nei confronti della Columbia S.r.l. nel tentativo di accaparrarsi l'immobile.
La sentenza ha infatti respinto tutte le pretese della Ditta Bebo's, condannando la stessa al pagamento delle spese del giudizio.
La causa per la Columbia S.r.l. è stata seguita da un pool di legali coordinati dall'avv. Andrea Calzolaio, Aldo Ariozzi e Pierfrancesco Maceratini.
Nel pomeriggio odierno (25 marzo ndr.) a Porto Recanati presso l'Hotel Royal sono stati allertati i sanitari del 118 a causa di due uomini che hanno avuto un malore a causa dell'assunzione di sostanze stupefacenti.
Sul posto è arrivata l'ambulanza e i sanitari del 118 che hanno trasportato i due al pronto soccorso di Civitanova Marche. L'ambulanza è stata scortata dai carabinieri.
"Lo scorso mercoledì, nell’ambito delle consuete visite al territorio, ci siamo recati all’Hotel House per verificare alcune lamentele pervenuteci relativamente all’aggravamento della situazione igienico sanitaria del complesso. Purtroppo abbiamo dovuto verificare, con rammarico, che le notizie ricevute corrispondono alla realtà dei fatti esistenti".
Così Sauro Pigini, Portavoce al Consiglio comunale del Movimento 5Stelle di Porto Recanati.
"Gli scarichi fognari - continua - provenienti dalle abitazioni subiscono, causa rottura delle tubazioni, una prima decantazione nei sottostanti locali dell’edificio e quindi, nel mentre i fanghi permangono nei locali ed il livello resta costante, i liquidi attraversano presumibilmente la pavimentazione, con il rischio di riversarsi nel canale, che per la parte a cielo aperto scorre parallelo al laghetto Volpini. Un nostro sopralluogo fatto nella stessa giornata lungo il corso del fosso della vena, dall’Hotel House fino al laghetto Volpini, ha evidenziato la presenza di emissioni maleodoranti, colorazioni e presenza di residui che non permettono di escludere, a nostro parere, la presenza di liquami fognari. Chiediamo che le autorità competenti si attivino con la massima scrupolosità per verificare la situazione, che se confermata necessiterebbe di provvedimenti immediati, per porre fine al disastro ambientale iniziato con l’improvvisa moria dei pesci del laghetto. Tornando al discorso delle tubazioni rotte volontariamente all’Hotel House, questo costituisce un enorme problema di igiene pubblica in quanto abbiamo, di fatto, una fogna a cielo aperto, praticamente quasi all’interno di un complesso residenziale che ospita circa 800 famiglie. Quindi ci chiediamo. È tollerabile una cosa simile? Questa bomba ecologica non costituisce un pericolo simile o pari alla mancanza del sistema antincendio, e per il quale il sindaco minacciò lo sgombero? E a proposito di antincendio, abbiamo letto in questi giorni che si sarebbe entrati nella fase operativa con l’acquisto anche delle manichette antincendio. Ora le manichette per svolgere la loro funzione hanno bisogno di captare dell’acqua. L’acqua. Ma l’acqua è erogata all’Hotel House? E se si, da dove proviene? Da quel pozzo di cui il Sindaco Fabbracci ordinò la chiusura immediata ed il Commissario Passerotti, preoccupato ed allarmato per l’igiene e la salute pubblica, ne vietò l’utilizzo al consumo umano, perché erogante acqua inquinata? L’acqua del pozzo ancora viene immessa, come sembra da quanto scaturito durante il nostro sopralluogo, nelle condotte del palazzo? Da parte di Astea continua ad essere erogata, a tutti gli utenti che ne hanno i requisiti, il minimo previsto dalle recenti normative? L’acqua potabile si mischia con quella inquinata del pozzo? La cisterna della Protezione Civile serve un’emergenza perenne? Ecco sono tutte domande che ci poniamo e che da parte dell’Amministrazione comunale non sono mai state prese in considerazione ed alle quali invece noi gradiremmo avere risposte. Naturalmente essendo una forza politica presente in Consiglio comunale rivolgeremo tali domande nelle forme previste. Da parte dei residenti si fa notare che la situazione non è delle migliori, ma alcuni si danno da fare come meglio possono: a questi residenti va tutto il nostro apprezzamento ed incoraggiamento, non mollate".
Un viaggio del gusto tra la Francia e l'Adriatico, senza dimenticare i suoi amati Sibillini.
Ieri al Tiglio in vita, il nuovo ristorante che Enrico Mazzaroni ha aperto da qualche tempo sul lungomare di Porto Recanati dopo la dolorosa chiusura del suo locale di Montemonaco in seguito ai danni causati dal terremoto, lo chef marchigiano ha preparato insieme alla sua fantastica brigata di cucina uno speciale menù degustazione, ideato in abbinamento allo champagne Palmer. È toccato ad Alessio Cingolani raccontare ai commensali le caratteristiche della casa francese e delle tre diverse bottiglie scelte per la degustazione: il Brut Réserve, il Blanc de Blancs con uva 100% Chardonnay (ritenuto uno dei migliori cinque al mondo nella sua categoria) e il Millesimato. La sensibilità e la ricerca costante dei piatti di Enrico, che riesce a fondere carne e pesce come pochi altri sanno fare, hanno esaltato la freschezza e l'eleganza del nettare francese, e viceversa.
“Chi lo avrebbe mai detto – faceva notare Cingolani girando fra i tavoli a fine serata – lo champagne con la carne!”. Eppure è successo: non un esperimento ma una delle magie culinarie di chef Mazzaroni, che ha saputo celebrare, come fosse la cosa più naturale del mondo, questo matrimonio fra la materia prima marchigiana e le bollicine di Reims. Dagli appetizers serviti sui sassi, su mazzi di carciofi e cesti di arance (a sostenere un delizioso arancio cotto sotto la cenere, con zafferanella di Porto Recanati, cuore di bue e pepe szechuan), dalla deliziosa fragola con gambero rosso di Mazara del Vallo, agli spaghetti verdi al nero di seppia con popcorn di maiale, fino al dessert ai quattro cioccolati e caramello salato.
Ieri sera, a Porto Recanati, i carabinieri della stazione in collaborazione con quelli della Compagnia di Civitanova Marche, hanno sottoposto a fermo d’indiziato dei delitti di furto aggravati, tentati e ricettazione, il giovane tunisino sospettato essere l’autore dei numerosi colpi avvenuti ai danni di negozi ed abitazioni che hanno colpito Porto Recanati nell’ultimo mese.
L’uomo, un 23enne, residente a Civitanova Marche ma di fatto senza fissa dimora, aveva inizialmente cominciato a rubare all’interno di attività commerciali, ma poi aveva desistito per l’azione di contrasto dei carabinieri indirizzando la propria attenzione verso le abitazioni, cambiando continuamente orario e utilizzando il tratto ferroviario per raggiungere i quartieri e poi allontanarsi. Infatti benchè alcune volte intercettato dalle pattuglie messe in campo sia in borghese che in uniforme,era sempre riuscito a dileguarsi.
Le indagini erano nel frattempo comunque proseguite e grazie alle testimonianze di alcune vittime, alle riprese video, ai controlli presso i compro oro e al rinvenimento, durante le diverse perquisizioni, di oggetti relativi ai furti commessi, si è proceduto a denunciare a piede libero l'extracomunitario per i reati di furto consumato, tentati e ricettazione. Peraltro, nel frattempo,era stato sottoposto anche a Foglio di via obbligatorio da Porto Recanati, ma non vi aveva ottemperato.
La Procura della Repubblica di Macerata, nella persona del sostituto procuratore Enrico Riccioni, visto l’esito delle indagini, con le quali concordava pienamente, il pericolo di reiterazione del reato e di fuga, nella giornata di ieri ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto che veniva immediatamente eseguito dai carabinieri della stazione di Porto Recanati.
L’arrestato a quel punto, dopo essere stato sottoposto ad ulteriore perquisizione, che permetteva di rinvenire alcuni indumenti che potrebbero essere stati rubati in alcuni degli ultimi furti in abitazione, al termine degli adempimenti, è stato portato nella Casa Circondariale di Ancona a disposizione dell’autorità giudiziaria.
All’uomo vengono ad ora contestati circa 25 episodi tra furti consumati e tentati e di ricettazione.