Tragedia intorno alle 19.30 di oggi lungo la strada che da Passo Sant'Angelo porta a Sant'Angelo in Pontano. Un uomo di Sant'Angelo in Pontano, Gino Francia, ha perso la vita a seguito di un drammatico incidente.Quasi certamente a causa del fondo stradale viscido per la pioggia, l'uomo ha perso il controllo della sua auto all'altezza di un ponte e, dopo aver sfondato la recinzione laterale, è precipitato per oltre dieci metri con la macchina che si è capovolta, schiacciandolo letteralmente all'interno.Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del 118, ma per l'uomo ormai non c'era più niente da fare. I pompieri stanno ancora intervenendo con una autogru per recuperare l'auto e la salma della vittima. Per i rilievi sono intervenuti gli agenti della Polizia Stradale.L'uomo lascia tre figli, titolari di un'impresa edile a Sant'Angelo in Pontano.
Quattro nuovi casi di listeriosi umana sono stati segnalati nelle Marche: accertamenti sono in corso per verificare se sono collegati allo stesso ceppo individuato per un gruppo di casi registrati nella regione dallo scorso maggio, due dei quali con esito mortale, gruppo nel frattempo da 13 a 17 casi. Le nuove segnalazioni, due in provincia di Macerata, due in quella di Ancona, riguardano persone di età variabile da 52 a oltre 80 anni, tutte sofferenti di patologie precedenti o immunodepresse. Una donna del Maceratese, con un quadro clinico critico pregresso, è stata ricoverata in Rianimazione. Le indagini riguardano le possibili fonti di infezione: le Listeria è un batterio molto diffuso nell'ambiente, ubiquitario e 'opportunista', tollerato entro limiti fissati dalle norme europee anche negli alimenti; in condizioni normali è sufficiente un antibiotico per sconfiggere l'infezione, mentre può rappresentare un rischio per persone debilitate o immunodepresse.Le Autorità competenti locali, regionali e ministeriali, con il supporto dell'Istituto Superiore di Sanità, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise (in qualità di Laboratorio Nazionale di Referenza per Listeria monocytogenes), stanno lavorando insieme per individuare le fonti di contaminazione degli alimenti che hanno determinato un incremento dei casi di listeriosi umana nelle Marche a partire dal maggio 2015. Fino al 25 febbraio 2016 - rende noto la Regione Marche - i casi umani identificati come appartenenti al medesimo gruppo (cluster) d'infezione sono in totale 17 (inizialmente erano 13, di cui due chiusi con altrettanti decessi), compresi cinque emersi nel 2016. Da gennaio sono stati inoltre registrati 2 casi sporadici non riconducibili al medesimo ceppo di Listeria monocytogenes e 4 casi per i quali gli accertamenti molecolari sono ancora in corso.Non si segnalano ulteriori decessi e i nuovi casi riguardano quasi esclusivamente persone affette da patologie o condizioni debilitanti o che erano in terapia con farmaci che riducono la risposta immunitaria.Il 24 febbraio 2016 il Laboratorio Nazionale di Referenza per Listeria monocytogenes ha concluso la prima parte delle analisi sui campioni prelevati il 3 febbraio 2016 presso il salumificio marchigiano di Monsano, confermando la presenza del ceppo di Listeria monocytogenes, caratterizzato da un medesimo profilo genetico (tramite metodica PGFE e sequenziamento totale del genoma batterico) di quello responsabile di alcuni casi umani.Sono inoltre stato individuati attraverso le indagini epidemiologiche, altri stabilimenti di produzione collegati allo stabilimento di Monsano salumificio marchigiano, nei quali sono stati effettuati campionamenti ambientali e dei prodotti alimentari, le cui analisi sono tuttora in corso. E proseguono le indagini su tutti gli altri operatori alimentari potenzialmente collegati alla ditta di Monsano.Ad oggi - fa sapere la Regione Marche -, a causa dei lunghi tempi di incubazione della forma sistemica di malattia (70-90 giorni) e della complessità nella completa identificazione dell'origine delle contaminazioni ambientali ed alimentari, è possibile che, nonostante le misure già disposte, si verifichino altri casi.
C'era anche Beppe Bigazzi come ospite d'onore alla prima giornata della seconda edizione del Festival della Biodiversità che si è tenuta oggi a Montalto di Cessapalombo.Lo storico Palazzo Simonelli, nella frazione di Montalto di Cessapalombo, ha tenuto a battesimo l'iniziativa promossa dall'Unione Montana dei Monti Azzurri, mettendo in mostra i sapori e le produzioni del territorio e le sue aziende.Bigazzi, noto per le sue presenze in televisione nei programmi culinari, in particolare La prova del cuoco, ha mostrato di apprezzare moltissimo le produzioni del territorio maceratese e già ieri sera ne aveva avuto un ghiotto antipasto, cenando insieme al presidente dell'Unione Montana Giampiero Feliciotti e al sindaco di Camporotondo Emanuele Tondi all'osteria Il Sigillo.E’ uno dei 5 progetti finanziati dalla Regione Marche – dice con orgoglio il Presidente Giampiero Feliciotti – fra i tanti presentati, e questo esprime l’impegno che da anni il territorio sta facendo con grande coesione di tutti i comuni.Apriamo a Cessapalombo, all’interno del parco dei monti sibillini per dare un significato aggiunto allo scopo del progetto stesso.Biodiversità è una parola importante e scoperta di recente – usata per la prima volta nel 1986 dall’etmologo Edward O.Wilson. un tema molto facile ma spesso interessa solo studiosi di settore mentre invece dovrebbe interessare ognuno di noi.A nessuno importa nulla- ha ribadito Beppe Bigazzi – mettiamo al mondo figli, pochi per la verità, poi gli diamo da mangiare le più grandi zozzure di questo mondo. Il Papa ha sintetizzato molto bene: se non ricreiamo l’agricoltura di una volta, non ci resta che pregare.Abbiamo voluto imitare l’America ma non abbiamo le grandi distese dove le macchine fanno il loro mestiere. Nei nostri paesaggi –molto bene esposti dal professor Catorci dell’università di Camerino – non si reggono perchè sono scoscesi. Quindi occorre tornare all’uomo e dire stop alle licenze dei supermercati o farsi cedere uno spazio riservato alle eccellenze nostrane.Infatti, il progetto e lo scopo del bando vogliono essere l’animazione territoriale dei prodotti salvati dalla regione da rischio erosione genetica e rimessi sul mercato.Una serie di testimonianze che Feliciotti ha riproposto per richiamare il consumatore turista nei luoghi di produzione e far conoscere le loro peculiarità.Da Si.gi e la sua ricerca per la pera angelica fino alla vernaccia ferma di Sandrino Quadraroli ormai volata nei mercati americani e francesi fino allo zafferano di Cessapalombo dell’azienda Maurizi Luigino dell’associazione Tipicità dei Sibillini passando addirittura per il carbone della giovane azienda di Giovanni Tomasselli: queste solo alcune delle aziende che rappresentano la forza di questo progetto.Solo l’inizio di un percorso che l’Assam nella persona di Ambra Micheletti sta seguendo nelle quattro tappe che il progetto prevede ritrovandosi con persone di nicchia tra uliveti o in cantina fino ai filari di mela rosa in fioritura nei prossimi mesi.La chiusura sarà invece a scopo prettamente tecnico e vedrà il 29 maggio in occasione dalla sagra del fungo a Cessapalombo un incontro di presentazione di pacchetti turistici e workshop con tutti i tour operator marchigiani, come primo step della borsa del turismo in campagna che si terrà a settembre a San Ginesio con 25 buyers di paesi internazionali.Sul sito dell’Unione Montana sarà possibile seguire ogni evento e partecipare se interessati.
L'Helvia Recina torna a muovere la classifica dopo due sconfitte consecutive e strappa un prezioso pareggio alla Biagio Nazzaro.Finisce senza reti la sfida con i biagiotti con i ragazzi di mister Lattanzi che tengono bene il campo, pur tra mille difficoltà, e rischiano solo nel finale di subire il gol di quella che sarebbe stata una sconfitta immeritata. Senza gli squalificati Tacconi e Romanski, con Argalia e Midei ai box, mister Lattanzi è costretto a schierare Ionni al centro della difesa con il recuperato Ballini, fermo da due settimane, e con Grassi e Di Crescenzo titolari pur in non perfette condizioni fisiche. Il primo tempo è povero di emozioni con le due squadre che coprono bene gli spazi togliendo ossigeno alle rispettive manovre avversarie e badano soprattutto a non scoprirsi. Ci provano Rossini e Pieralisi con conclusioni deboli e Cavaliere da lontano senza esito per la Biagio, Pietrella e Montanari su punizione per l'Helvia senza esito e l'unica vera palla gol è per D'Errico sul quale Isidori si oppone alla grande. Nella ripresa il ritmo è più alto ma le occasioni sono ancora poche fino alla mezzora. Pian piano l'Helvia risente della stanchezza e arretra il baricentro, cercando le ripartenze senza riuscire mai ad incidere davvero, e nel finale la Biagio ha tre buone occasioni per segnare. Prima Isidori si oppone su un destro da fuori di Santoni, poi Cavaliere manca sotto misura la deviazione vincente su un diagonale di Diego Rossini e a ridosso del novantesimo è Negozi a colpire l'incrocio dei pali su una girata di prima in area sulla quale nulla avrebbe potuto Isidori. Finisce con un nulla di fatto che accontenta tutti, soprattutto l'Helvia Recina che torna a muovere la classifica e in una giornata, e una settimana alle spalle, complicata ritrova morale e convinzione, oltre ad un punto pesante che a fine stagione potrebbe fare la differenza. “Siamo stati bravi a non concedere niente ad una Biagio Nazzaro in un ottimo momento di forma – ha commentato a fine gara Roberto Lattanzi – e solo nel finale abbiamo rischiato qualcosa. Sapevamo che avremmo sofferto a causa delle assenze, dei giocatori in non buone condizioni fisiche e della panchina corta e devo fare i complimenti ai ragazzi per come hanno saputo lottare e tenere testa ad una squadra molto forte. E' un pareggio che ci permette di muovere la classifica e ora spero di recuperare qualche elemento per affrontare al meglio la trasferta di Colbordolo, gara molto importante per la nostra stagione domenica prossima”.
Il vertice dei Giovani Democratici delle Marche si rinnova. Domenica 28 febbraio, infatti, si terrà il secondo Congresso regionale dei GD, a partire dalle ore 10.30 all'Hotel Claudiani, in vicolo Ulissi a Macerata.“Sono passati quattro anni dalla prima assise della nostra organizzazione giovanile – ricorda il segretario regionale dei Giovani Democratici delle Marche, Roberto Tesei – e in questo tempo abbiamo contribuito, a ogni livello, al rinnovamento del Partito Democratico, al consolidamento dei nostri obiettivi politici, al nostro radicamento, ad offrire una nuova classe di giovani amministratori a servizio dei nostri territori, a produrre momenti ed opportunità di approfondimento e confronto sui grandi temi che animano la nostra generazione: scuola, sistema universitario regionale e riforma del diritto allo studio, youth guarantee e start-up, diritti, cittadinanza, educazione all'integrazione, all'accoglienza, alla cittadinanza europea, alla cura e alla tutela dell'ambiente.Il Congresso – prosegue Tesei – sarà un'occasione per fare il punto sul lavoro svolto, ma anche e soprattutto per creare un momento di confronto con tutti i ragazzi dei Giovani Democratici della nostra regione, con le associazioni e con i soggetti politici e istituzionali che vorranno portare il proprio contenuto”.Al Congresso parteciperà anche il segretario regionale del Partito Democratico delle Marche, Francesco Comi e sono stati invitati i parlamentari, i consiglieri regionali e tutti gli esponenti della classe dirigente del PD Marche.
Domenica 28 febbraio 2016 il gran finale del 2' Torneo "Giovani Speranze" si disputerà nella Città di Recanati sull'impianto del Villa Musone Calcio, organizzatrice della manifestazione, l'evento è patrocinato dalla Regione Marche e dal Comune di Recanati. Grandi numeri ed enorme partecipazione, 36 squadre partecipanti, il meglio del panorama giovanile marchigiano ed alcune società abruzzesi hanno animato dal 21 Dicembre la manifestazione, circa 700 i piccoli calciatori della categoria Esordienti coinvolti per quello che è il più grande torneo Regionale di settore giovanile nel periodo invernale. Gare molto equilibrate diverse delle quali hanno visto il loro esito finale solo dopo la lotteria dei calci di rigore, tante emozioni che hanno arricchito il percorso di questi piccoli calciatori fino ad arrivare alle finali di domenica 28 febbraio . Ed allora ecco chi si giocherà la vittoria e la conquista del prestigioso trofeo. La prima a conquistare l'accesso alle finali è stata la Jesina che in una gara dall'esito incerto ha battuto 2 a 0 nei quarti il Porto S.elpidio, nel secondo quarto di finale esce vincitrice l'Academy Civitanovese contro l'Ancona 1905 per 5 a 2, le due squadre hanno dato vita ad una gara intensa, un'iniziale supremazia dorica alla quale pur soffrendo i civitanovesi hanno resistito con ordine per poi passare in vantaggio alla prima occasione. Partita perfetta dei rossoblu che vincono meritatamente mettendo in campo concentrazione e un'organizzazione rara per la categoria. Il terzo quarto porta in finale il Calcio Lama, che ha battuto la Giovane Ancona ai rigori dopo l'1 a 1 nei tempi regolamentari, i piccoli rigoristi ascolani non sbagliano mai e portano i loro compagni alle finali. Ma i complimenti vanno ad entrambe le contendenti che hanno dato vita ad una splendida partita dimostrando nonostante la diversità di "scuola" calcistica di essere accomunati da una sportività che a fine gara li ha portati ad applaudirsi reciprocamente coinvolgendo in un commovente applauso tutti i presenti, come al solito i più piccoli riescono a dare grandi lezioni ai più grandi. L'ultima finalista a sorpresa è la United Civitanova che batte la Vigorina Senigallia per 1 a 0, la quale era risultata vincitrice dell'edizione 2015 ed era tra le favorite. Finali che vedranno la prima gara alle ore 9.30 Jesina United Civitanova e a seguire ore 11 Calcio Lama Academy Civitanovese, le perdenti giocheranno per aggiudicarsi il terzo posto alle 15.30 e a seguire la finalissima per il primo posto. Oltre alle squadre verranno premiati il capocannoniere il miglior portiere ed il "giovane favoloso" cioè il miglior giocatore del torneo, tutte le informazioni numeri e statistiche si possono trovare sul sito del Villa Musone Calcio.
Tagli della Regione ai trasporti e diversi bambini dell'entroterra che frequentano corsi sportivi rimangono a piedi. E una mamma lancia un appello al presidente Luca Ceriscioli.La vicenda parte da un servizio navetta che era stato istituito per trasportare i bambini lontani dal centro sportivo e accompagnarli a fare attività sportiva. Con comprensibile entusiasmo, erano stati in diversi ad aderire. Ma la Regione ha dovuto imporre dei tagli e il servizio si è improvvisamente interrotto, lasciando a piedi i bambini e, di fatto, impedendo a tanti di loro che non hanno la possibilità di essere accompagnati da genitori o nonni di non poter proseguire i corsi.E' stata una mamma di Pieve Torina, Sonia Girolami, a prendere in mano la situazione e a scrivere per email un accorato appello per il ripristino del servizio al presidente Ceriscioli: "Sono la mamma di due bambini di cui purtroppo uno affetto da sindrome di Down. Le scrivo perché in questi giorni ho saputo che sono stati fatti molti tagli nel settore del sociale. Credo che dovrebbe essere l'ultimo settore che andrebbe penalizzato, lei non crede? Voglio segnalare (qui parlo anche a nome di tanti genitori della mia zona che si trovano in difficoltà come me) che avevamo il servizio del Trasporto Piccoli Atleti dove i nostri figli salivano sul pulmino partendo dal comune di residenza (per mia figlia era Pieve Torina) per essere accompagnati al centro sportivo. Anche in questo servizio ci siamo ritrovati da un giorno all'altro sprovvisti, avendo pagato ognuno il suo corso abbiamo perso anche soldi perché non tutti, come nel mio caso, hanno potuto continuare per problemi familiari come lavoro, mezzo per arrivarci e altro. Le chiedo cortesemente di riuscire a riattivare questo servizio - conclude la mamma - almeno magari fino alla fine dei corsi per dare la possibilità a tutti questi bambini di poter completare l'attività sportiva che ognuno di loro aveva iniziato a settembre".
Allerta meteo della Protezione Civile delle Marche per vento forte e possibili mareggiate.L'allerta è valida dalle 6 di domenica mattina alla mezzanotte. L'avvicinarsi di una perturbazione atlantica determinerà un rafforzo della ventilazione sud-orientale sulle regioni adriatiche, con conseguente aumento del moto ondoso e possibilità di mareggiate.Lungo tutta la fascia costiera e nelle zone basso-collinari i venti saranno sud-orientali con velocità media di vento moderato o teso e raffiche fino a burrasca forte, le intensità maggiori si registreranno nel pomeriggio di domenica; nelle zone interne la velocità media sarà di vento moderato e la raffica raggiungerà i valori di burrasca. Mare da molto mosso ad agitato nel pomeriggio con onda proveniente da sud-estNella seconda parte di domenica l'evento raggiungerà la sua massima intensità e si avrà la possibilità di mareggiate lungo le coste.
Nasce dalla fusione di Pievebovigliana e Fiordimonte il primo nuovo Comune della provincia di Macerata.Si chiamerà Valfornace e riunirà sotto lo stesso nome le quasi novecento anime di Pievebovigliana e le poco più di duecento di Fiordimonte. Il nome recupera l'antica denominazione di Fiordimonte, Fornace, dovuta al fiume che la attraversa.Per il taglio del nastro di inaugurazione del nuovo Comune bisognerà aspettare il 2017 come hanno spiegato questa mattina i sindaci Sandro Luciani e Massimo Citracca.Nonostante i primi contatti tra le due amministrazioni comunali in merito risalgano al 2013, il progetto si è interrotto con l'entrata in vigore della nuova normativa in materia che ha stabilito come le unioni dovessero avere una popolazione complessiva superiore a 5.000 abitanti ovvero a 3.000 nelle zone montane.Però al blocco del piano di unione a livello istituzionale è seguita una progressiva intensificazione della collaborazione tra i due Comuni nell'erogazione di diversi servizi tra cui i servizi di Polizia Municipale, di raccolta differenziata, di trasporto pubblico, nonché i servizi scolastici, come ha rivelato il Sindaco di Pievebovigliana "i residenti d Fiordimonte gravitano a Pievebovigliana per usufruire di vari servizi e dunque ci sembrava logico portare a compimento tale progetto".L'armonia tra le due amministrazioni si evince anche dal fatto che il documento riguardante l'unificazione, che sarà inviato alla Regione, sia stato deliberato all'unanimità da entrambi i consigli comunali.Ad ogni modo l'iter di realizzazione del progetto richiede tempi lunghi in quanto prima di arrivare alla formale deliberazione dell'istituzione di questa nuova entità dovrà essere convocata la Conferenza delle Autonomie Locali, cui seguirà l'indizione del referendum attraverso il quale i cittadini dei due Comuni potranno esprimersi in merito alla fusione che orientativamente è previsto per il prossimo 17 aprile.Gli esponenti della Regione presenti alla conferenza hanno espresso il pieno appoggio dell'ente regionale verso l'unione. L'assessore regionale con delega agli enti locali, Fabrizio Cesetti, si è congratulato con i due Sindaci sottolineando che"la fusione delle risorse darà vita ad una realtà più forte e più capace di garantire migliori servizi ai cittadini l'iniziativa e che l'iniziativa rappresenta un'idea istituzionale di futuro da cui anche altri comuni dovrebbero trarre esempio". L'altro componente della Giunta regionale, Angelo Sciapichetti, ha ribadito "la volontà della Regione Marche di portare a compimento questo risultato in tempi celeri poiché certo degli effetti positivi di esso sia in termini di risparmio che di efficienza e inoltre sperando in un effetto trascinamento di altri Comuni".Il successo del progetto è da ricercare nell'attivo coinvolgimento della popolazione nell'attuazione dell'unificazione come evidenziato dal Vice Sindaco di Pievebovigliana, Annalisa Sentuti. Anche il Segretario del Comune di Fiordimonte ha specificato che "non si tratta di una fusione a freddo ma di un terreno preparato per anni" e soprattutto ha accentuato come "lo svolgimento in modo accorpato dei servizi condurrà ad una diminuzione dei costi di gestione che si tradurrà in un potenziamento reale dell'economia e della qualità della vita per i cittadini", senza tralasciare un punto essenziale, ovvero la prerogativa per i Consigli Comunali attuali di deliberare lo Statuto del futuro Comune Valfornace. L'esercizio di tale facoltà consente loro di dare il via ad "un modello amministrativo basato sui Municipi, creazioni che permettono il trasferimento dei servizi senza rinunciare alla rappresentatività del territorio".
Ci sono "novità in arrivo" per la sicurezza delle Marche. Lo ha detto il presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) Giacomo Stucchi, spiegando che "se il Governo decide di potenziare la dotazione di forze dell'ordine di un territorio, si vede che un motivo c'è".Del potenziamento nelle Marche aveva parlato anche il sottosegretario all'Interno Manzione, rispondendo a un' interrogazione dei parlamentari di M5s. "Sono poche le regioni che ottengono un aumento di agenti - ha spiegato Stucchi -, se lo ottengono è perché dietro c'è un'esigenza reale, come è successo a Milano per Expo o come sta succedendo a Roma per il Giubileo". Esigenza reale, che secondo il presidente del Copasir potrebbe essere legata al rischio di uno spostamento della rotta dei migranti dai Balcani all'Adriatico. "Il porto di Ancona - ha aggiunto - è uno degli elementi che impongono una riflessione, ma il problema riguarda tutta la costa adriatica" e servono controlli preventivi. (Ansa)
«Una risposta più e più volte sollecitata che lascia l’amaro in bocca per l’assenza di una reale presa di posizione politica». E’ il duro commento dell’on. Lara Ricciatti (Sinistra Italiana) alla risposta della ministra della Salute Lorenzin sulla chiusura dei punti nascita di Fabriano, Osimo e San Severino.«La risposta del ministero è deludente sotto molti aspetti – osserva Ricciatti -, innanzitutto perché si limita a ribadire quello che prevede l’Accordo Governo-Regioni in riferimento alla ‘Linee di indirizzo sul percorso nascita e riduzione del taglio cesareo’, riepilogando quanto ha deciso la Regione Marche sulla riorganizzazione dei punti nascita.Nascondendosi dietro qualche tecnicismo la Ministra ha volutamente evitato qualsiasi presa di posizione che ritengo doverosa in un caso come questo, dove si incide in modo diretto sulla qualità dei servizi primari offerti ai cittadini.Una risposta inaccettabile perché riduce ad un mero dato contabile (le soglie di 500 e 1000 parti annui) il riconoscimento della qualità di un punto nascita. Quel parametro è solo un riferimento, usarlo come elemento determinante della qualità di un reparto equivale a umiliare la professionalità e la passione dei medici e del personale sanitario che ogni giorno opera con dedizione.Le statistiche sui rari casi di incidenti in quelle sale parto dovrebbero essere un dato ben più solido rispetto alla mera individuazione di un criterio numerico astratto».«Ho avuto modo di visitare i punti nascita di Fabriano, Osimo e San Severino – ricorda la deputata di Sinistra Italiana – e francamente mi risulta difficile credere che valgano più quelle soglie numeriche fissate per legge, rispetto alla storia di reparti che dispongono di due sale all’avanguardia per il parto dolce (come a Fabriano), di un percorso nascita riconosciuto dall’Unicef (ad Osimo), o un reparto punto di riferimento per tutta la regione per l’indiscussa professionalità dei medici e di tutto lo staff (è il caso di San Severino).La verità è che Governo e Regioni hanno fissato un parametro che non tiene assolutamente conto delle necessità delle comunità, e a quello chiedono di uniformarsi senza possibilità di mediazione. Le possibilità di deroga c’erano e ci sono ma, come conferma nella risposta il ministero della Salute, la Regione Marche non ha ritenuto opportuno attivarle, facendo una scelta politica chiara, della quale risponderà di fronte ai cittadini».“Fa rabbia dover ascoltare come motivazione di quei tagli la maggiore sicurezza per partorienti e nascituri. Se Governo e Regione ritengono che siano necessari per garantire sicurezza ulteriori figure specialistiche, si proceda ad una intelligente integrazione del personale medico. Gli sprechi della sanità non sono certo gli investimenti nel personale sanitario. Non si può chiudere la valvola dell’ossigeno e poi lamentarsi che il paziente non respira più. La sanità è un diritto primario che va garantito a qualsiasi costo.Ma fa ancora più rabbia – conclude Ricciatti – constatare come quegli stessi esponenti politici che nelle recenti campagne elettorali in questo territorio hanno rassicurato i cittadini sulla sanità, come la Ministra Lorenzin e il Presidente Ceriscioli, oggi mettano la firma su delle chiusure che non vanno tanto per il sottile, ignorando in modo, anche sprezzante, sia la professionalità degli operatori che le comunità interessate, che a gran voce continuano a chiedere il mantenimento di quei presidi territoriali”.
Prende ufficialmente il via il progetto “L.U.M.A.C.A. - Laboratorio Unione Montana dei Monti Azzurri Centri di Aggregazione”, presso il Centro di Aggregazione del Comune di Camporotondo di Fiastrone sito in via Roma 2.Il progetto, della durata di 12 mesi, è cofinanziato dalla Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, ed è realizzato dall’Unione Montana dei Monti Azzurri in collaborazione con i Comuni di Camporotondo, Loro Piceno, Cessapalombo, Sant’Angelo in Pontano, Colmurano, Società Cooperativa PARS, Associazione Comunità Attiva, Associazione Coroncina. L’iniziativa nasce dalla volontà di mettere a sistema luoghi di aggregazione giovanile, competenze, idee ed iniziative innovative volte congiuntamente alla creazione di ulteriori opportunità per le giovani generazioni e alla valorizzazione del territorio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri (beneficiari diretti saranno i giovani da 18 a 35 anni del territorio). Sono previste le seguenti attività:- Servizi informativi turistici: raccolta materiali informativi e di promozione turistica di tutto il territorio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. Accoglienza e informazione completa dei turisti su tutto il territorio (natura, storia, arte, cultura, tradizioni, enogastronomia, itinerari, eventi, etc.). Gestione delle prenotazioni per eventi o attività specifiche.- Formazione sul territorio per i giovani: laboratori di formazione sulla conoscenza e promozione del proprio territorio attraverso anche il coinvolgimento della popolazione anziana (natura, storia, arte, cultura, tradizioni, enogastronomia, itinerari, eventi, etc.). Laboratori di formazione sull’escursionismo ambientale.- Eventi culturali (degustazioni, mostre, convegni, workshops): organizzazione di eventi culturali tematici legati al territorio, rivolti in particolar modo alla gioventù locale.- Itinerari turistici e promozione del territorio: attivazione e promozione di itinerari turistici tematici e differenziati su tutto il territorio.- Promozione dei prodotti tipici: allestimento di un punto espositivo di prodotti locali.Partecipanti alla presentazione, oltre al presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, i rappresentanti dei partner e il presidente di Risorse Cooperativa (coordinatore del progetto) Massimo Riccetti.Per informazioni: www.progettolumaca.it - progettolumaca@gmail.com
Ad ogni donna vittima di qualsiasi forma di violenza sarà garantita la gratuità delle prestazioni sanitarie legate al percorso di sostegno e cura in relazione alle violenze subite. È questo l'impegno a cui è chiamata la Giunta regionale, dopo l'approvazione, nella seduta odierna dell'Assemblea legislativa delle Marche, di una specifica mozione, presentata dal Movimento 5 Stelle ed emendata dal Partito Democratico.“Abbiamo deciso di presentare degli emendamenti a questo atto – spiega il consigliere regionale PD, Francesco Micucci, intervenuto in Aula – per sottolineare l'attività già portata avanti dalla Regione Marche per implementare i servizi ospedalieri a sostegno delle donne vittime di violenza, come ben evidenziato dal Rapporto ONDA 2014-2015, che riconosce in diversi ospedali marchigiani le eccellenze di percorsi dedicati al trattamenti sanitario delle donne vittime di violenza, che potrebbero certamente essere estesi ad altre realtà sanitarie marchigiane.Obiettivo dell'altro emendamento presentato – prosegue Micucci – è stato di garantire la gratuità delle prestazioni sanitarie alle donne che subiscono non solo violenza domestica, ma ogni forma di violenza. Un'attenzione, dunque, quella dimostrata dal Gruppo PD che porta una sostanziale differenza nella messa in pratica di queste misure”.Sullo stesso tema, un aspetto fondamentale ha voluto sottolinearlo il Presidente della Commissione Sanità, Fabrizio Volpini. “Sono molto soddisfatto dell'approvazione di questa mozione che prevede l'esenzione del ticket per le vittime di violenza, ma bisogna andare oltre e fare di più. Se, infatti, in caso di violenza, la prima interfaccia per le vittime è quella del pronto soccorso, dobbiamo poi garantire alle stesse donne violate dei percorsi successivi protetti e definiti. Con ciò intendo – dettaglia Volpini – che si deve raccordare la denuncia accettata in prima battuta dal pronto soccorso con l'azione svolta dai consultori e dai distretti territoriali lungo tutto il percorso di recupero. Un percorso che deve essere instradato su binari assistenziali protetti, preferenziali e definiti, non improvvisati, per avere certezza della tutela della privacy e dell'interconnessione dei vari servizi sanitari. Perché la vittima di violenza, nel già difficile contesto di recupero, possa essere protetta in senso globale”.
Protocollata in Assemblea Legislativa una mozione a firma Elena Leonardi di Fratelli d'Italia – A.N., avente ad oggetto "Compartecipazione alle spese sostenute per il trasporto in ambulanza a carico di chi viene soccorso perché ubriaco e/o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti".Accade sempre più spesso che, soprattutto nel fine settimana, molti giovani vengono soccorsi perché in situazioni di forte sbornia spesso correlate all'uso anche di "droghe del sabato sera". Una situazione sociale da vera emergenza che incide sulla sanità regionale non soltanto per i costi ma soprattutto perché si tolgono risorse umane e mezzi di soccorso a vere e proprie emergenze o persone che sono colpite da infarti, ictus o subiscono incidenti.La popolazione più giovane è oggi molto più colpita da questo fenomeno, prosegue la Leonardi, spesso anche fra minorenni; numerosi incidenti del fine settimana derivano proprio da soggetti che li subiscono o li causano a seguito di assunzione di superalcolici in mix tra loro e o assieme a droghe.Per la Vicepresidente della Commissione Sanità Elena Leonardi, tali costi sanitari sia di cura sia di intervento non possono essere più posti a carico della collettività marchigiana: essi devono essere rimborsati da chi, in preda a stati alterati, causa danni a se stessi o ad altri.Nella mozione si afferma che l'addebito del costo relativo al trasporto in ambulanza rappresenterebbe un messaggio importante, con una forte connotazione educativa ed anche un deterrente per chi non intende divertirsi in maniera responsabile. Per Leonardi le nuove generazioni debbono prendere urgentemente coscienza che il divertimento deve essere di tipo responsabile. Sarebbe così opportuno l'inserimento di un “ticket” il cui ricavo si possa far confluire in un fondo appositamente istituito a favore di trasporti recentemente esclusi dal Servizio Sanitario e a favore di categorie deboli e svantaggiate oltre che naturalmente delle vittime della strada.La Regione deve farsi carico di un'azione di sensibilizzazione ma soprattutto di contrasto al fenomeno sino ad arrivare ad una educativa “tolleranza zero” nei riguardi di chi abusa di alcool e droga, cagionando poi danni spesso permanenti a se stessi e a terzi.Con questa importante mozione la Leonardi intende impegnare la Giunta Regionale ad adottare, entro sessanta giorni, un regolamento con il quale si definisca l'entità della partecipazione alla spesa sanitaria del trasporto in ambulanza oltre al pagamento del regolare ticket per la prestazione in ingresso al Punto di Intervento.Nel caso di soggetti nei quali venga riscontrato lo stato di alterazione psico-fisica causato dall'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, la quota di partecipazione non può essere inferiore alla metà della complessiva spesa sanitaria sostenuta. La mozione del capogruppo di Fratelli d'Italia ha lo scopo, inoltre, di far devolvere i proventi in un Fondo a favore delle vittime della strada e nel fondo dedicato ai rimborsi per il trasporto sanitario delle Pubbliche Assistenze.
Loriana Dichiara aveva quasi sicuramente un secondo profilo Facebook e gestiva una pagina pubblica dove il 12 febbraio aveva scritto un post che, letto oggi, era una triste premonizione: "Certe persone dovrebbero capire quando è il momento di togliere il disturbo. E io tolgo il disturbo".Alla notizia del ritrovamento del corpo senza vita dell'avvocatessa di Montegiorgio, sulla pagina Pippi Calzelunghe non a caso è comparso questo post che lascia chiaramente intendere come la pagina stessa fosse collegata a Loriana Dichiara: "Questa pagina è in lutto per la scomparsa della sua Fondatrice Maria Chiara Bionchi (Pippi Calzelunghe), non si pubblicherà nulla finchè la famiglia non deciderà il destino della Pagina. Riposa In Pace Amica Mia.... Ti Adoravo e Rimarrai per sempre Nel Mio Cuore. Ciao Malandrina". A seguire una lunghissima serie di messaggi di sgomento e cordoglio, tutti riconducibili a Loriana, anche se in tantissimi non sapevano che a gestire la pagina fosse proprio lei.Fra i commenti si legge "ma sì, Pippi c'è... ha lasciato il segno di una visione ironica e scherzosa e insieme disincantata della vita. ha aiutato me, tutti noi,ad affrontarla sorridendo, mentre lei..." e ancora " nessuno ha saputo cogliere il suo disagio, lo nascondeva bene con la sua ironia, ma rileggendo adesso i post del 12 e 14 febbraio... r.i.p.".E un altro amministratore sta pensando per rispetto di chiudere questa pagina aggiungendo "Un dispiacere immenso ... una cosa che ancora non riesco a percepire come vera ... ciao tesorino ti ricorderò con tenerezza per la tua ironia .. per la tua forza che purtroppo ha ceduto all'improvviso".Stesso discorso per il profilo di Maria Chiara Bionchi (Pippi Calzelunge). Anche questo era gestito quasi certamente dall'avvocatessa di Montegiorgio e pure qui ieri sono comparsi centinaia di messaggi di incredulità e affetto.Paradossale come in questo profilo (chiuso e accessibile solo agli amici), Loriana Dichiara scrivesse di frequentare "l'università della vita. E la frequento ancora".Nulla di losco, nulla di segreto. Probabilmente con questo secondo profilo, la donna esprimeva meglio la sua enorme sensibilità, senza dover rendere conto a conoscenti e amici di quanto scriveva.Di certo, nessuno è riuscito a comprendere l'enorme disagio che viveva e che pure ha cercato di esternare, anche se la sua apparente gioia di vivere non ha dato la possibilità di poterla aiutare prima che mettesse in pratica il suo tremendo proposito. E che oggi, alla luce di quello che scriveva poche ore prima di sparire, lascia tutti gli amici ancora più attoniti e sconcertati.
“I numeri primi sono ciò che rimane una volta eliminati tutti gli schemi: penso che i numeri primi siano come la vita. Sono molto logici ma non si riesce mai a scoprirne le regole, anche se si passa tutto il tempo a pensarci su” scrive Christopher Boone, il protagonista del famoso romanzo di Mark Haddon lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”.“L’ispirazione per il nome della nostra associazione è venuta da questo romanzo” racconta la dottoressa Gioia Di Chiara, pedagogista clinico e presidentessa dell’associazione di promozione sociale Numeri Primi. Il protagonista infatti è un ragazzo affetto da una forma di autismo nota come Asperger che lo porta ad una razionalità maniacale tanto che i capitoli del suo libro-diario in cui narra le sue personali e lucidissime indagini sull’uccisione di Wellington, il cane della sua vicina, sono ordinati con i numeri primi. “Anche il logo della nostra associazione è giocato su questo, infatti vedendolo dal giusto verso è un cuore, ma girandolo diventa un tre, un numero primo” continua la dottoressa Di Chiara. “L’associazione Numeri primi è un’associazione nata da poco, è una realtà medio-piccola per ora, che vede attivi professionisti come educatori e pedagogisti del territorio maceratese e fermano – ci racconta - e si occupa principalmente di promuovere e sostenere iniziative idonee a migliorare la qualità delle vita di bambini e ragazzi affetti da disabilità. In particolare lavoriamo molto con l’autismo, ma proponiamo anche iniziative di natura pedagogico-educativa rivolte all’infanzia e all’adolescenza”. Per fare ciò i professionisti dell’associazione propongono sportelli d’ascolto alle famiglie, giornate di formazione con esperti, laboratori pedagogici scolastici ed extra-scolastici. “Il nostro scopo è prendere contatti con le scuole, gli enti e le attività del territorio così da fornire servizi utili e atti al sostegno delle famiglie e dei ragazzi. Uno dei nostri primi progetti sarà realizzato con un ristorante per far vivere ai ragazzi un'esperienza educativa facendo mettere loro letteralmente "le mani in pasta". L’associazione Numeri Primi si va quindi ad affermare come una nuova realtà operante nel territorio nel settore sociale, educativo e scolastico promuovendo il benessere, la cultura e la partecipazione a progetti di ampio respiro per bambini e ragazzi affetti da disabilità fisica e intellettiva oltre a proporre attività di sostegno e supporto alle famiglie.Per contatti:Telefono: 329/3627291E-mail: apsnumeriprimi@libero.it La dott.ssa Gioia di Chiara, presidentessa dell'associazione Numeri Primi La dott.ssa di Chiara intervistata in redazione
Loriana Dichiara si è uccisa. Non ci sono dubbi sulla dinamica di una vicenda che per oltre una settimana ha tenuto con il fiato sospeso familiari, parenti e amici dell'avvocatessa 56enne di Montegiorgio.A suffragare l'ipotesi del suicidio ci sono elementi inconfutabili trovati dai carabinieri nella Fiat Punto della donna, trovata nel parcheggio privato della Pia Casa Hermes a Loreto.Un biglietto e le boccette di medicinali rinvenute all'interno dell'auto spiegano perchè Loriana Dichiara ha deciso di porre fine alla sua vita. Nel biglietto ha scritto chiaramente che non voleva essere salvata, di rifiutare ogni forma di accanimento terapeutico e di essere favorevole alla donazione degli organi. Forse la donna aveva scoperto di essere malata e questo, inserito in un contesto nel quale da qualche tempo soffriva anche di una forma di depressione, può aver scatenato nella sua mente l'idea di farla finita.Anche il luogo dove ha scelto di morire probabilmente non è casuale: da quanto si è appreso, era molto devota alla Madonna di Loreto e proprio a due passi dal Santuario della Santa Casa si è lasciata morire.Ora restano da ricostruire le ultime ore della vita dell'avvocatessa. Il decesso risalirebbe a circa 48 ore prima del ritrovamento. Resta, quindi, un buco nero di almeno quattro giorni nei quali di Loriana Dichiara non si è saputo più nulla, come se fosse scomparsa letteralmente dalla faccia della terra per poi ricomparire drammaticamente questa mattina in un parcheggio di Loreto. Dove è stata Loriana da domenica a venerdì? Nessuno l'ha vista nè sentita? Dove ha mangiato? Insomma, ci sono ancora da risolvere tutta una serie di interrogativi che partono dal famoso prelievo di 50 euro alla Bcc di Civitanova Alta di domenica, al disfarsi del telefonino, a questo punto con il chiaro intento di non essere rintracciata. Ma, malgrado questo, per attuare il suo insano proposito, ha atteso ancora qualche giorno, alimentando un mistero che, forse, Loriana Dichiara ha voluto portare con sè nella tomba.(Foto Si.Sa. & Guido Picchio)
Voleva entrare allo stadio con un cutter, ma è stato fermato dalla polizia e denunciato. Per lui sarà chiesto anche il Daspo.Protagonista è un tifoso dell'Ancona che stava per entrare all'Helvia Recina di Macerata con un oggetto pericoloso. In occasione della partita di ieri era stato disposto un piano di viabilità e di parcheggi ad hoc, proprio nella previsione di numeri superiori a quelli ordinari. È stato anche pianificato un percorso che agevolasse e rendesse più breve i tempi di accesso all’impianto sportivo, nel rispetto dell’esigenza di effettuare i controlli da parte delle Forze dell’Ordine.Nell’espletamento di tali servizi, durante l’afflusso dei tifosi ospiti, un tifoso dell’Ancona è stato trovato in possesso di un cutter immediatamente sequestrato, fatto per cui l’uomo verrà denunciato all’autorità giudiziaria e dato avvio, da parte della Questura al procedimento volto all’irrogazione del Daspo. I tifosi ospiti hanno introdotto in modo fraudolento all’interno del loro settore un megafono e sono attualmente in corso accertamenti volti alla loro identificazione per la successiva irrogazione della sanzione amministrativa pecuniaria prevista per violazioni al regolamento d’uso dello stadio tra le quali in divieto di introduzione di strumenti atti all’amplificazione della voce.Analoga attività è in corso nei confronti di alcuni tifosi ospiti che al termine dell’incontro, si sono arrampicati sui separatori tra i vari settori rivolgendo frasi provocatorie nei confronti dei tifosi locali. Anche in questo caso, verranno applicate le sanzioni amministrative pecuniarie nei loro confronti.Grazie, inoltre, alla pianificazione dei percorsi di afflusso e di esodo degli spettatori (sia ospiti che locali) è stato possibile al termine dell’incontro fare uscire contemporaneamente dall’impianto di gioco i tifosi di entrambe le squadre.Ottimo sia in fase di afflusso che di deflusso, il lavoro svolto dalla Polizia Municipale che ha assicurato la viabilità in tutta la zona interessata dall’evento dove non si sono registrati intoppi o ritardi tali da poter creare ritardo ai cittadini.
Nel corso di mirati servizi volti al controllo del trasporto merci effettuati a tappeto sul tutto il fine settimana dalla Polizia Stradale, il personale della Sezione di Macerata, diretto dal Vice Questore Aggiunto Stefania Minervino, ha accertato 40 infrazioni al Codice della Strada e leggi complementari.Una delle più gravi è stata commessa da parte di un vettore di nazionalità polacca che ha violato la normativa relativa alle prescrizioni che disciplinano il cosiddetto cabotaggio, ossia la possibilità da parte di un vettore straniero di effettuare un trasporto merci in Italia. Tale attività illecità infatti, determina spesso deprecabili ipotesi di concorrenza sleale nei confronti di trasportatori nazionali. A carico del conducente ucraino sono state elevate sanzioni per un totale di 4.500 euro e il fermo amministrativo del complesso veicolare per 3 mesi, sanzioni particolarmente pesanti che stanno a dimostrare la gravità delle violazioni commesse.Nello stesso contesto la Polizia Stradale, anche grazie all’ausilio fornito dal personale tecnico della Motorizzazione Civile di Macerata che mette a disposizione il Centro Mobile di Revisione, ha inoltre controllato 2 autoarticolati di nazionalità iraniana, ai quali sono state elevate 12 infrazioni al Codice della Strada. I motivi delle irregolarità sono risultati i seguenti: i mezzi erano privi di freni di stazionamento su quasi tutti gli assi, le sospensioni ai semirimorchi risultavano inefficienti e gli pneumatici usurati oltre il limite consentito dalla normativa. A seguito delle gravi irregolarità riscontrate, i veicoli sono stati sospesi dalla circolazione.Sempre nel corso dei medesimi servizi, la Polizia Stradale ha anche proceduto al controllo di un mezzo pesante di nazionalità italiana, proveniente dalla Puglia, che circolava con la motrice sottoposta a pignoramento. A seguito della recente modifica dell’art. 521bis cpc, la motrice veniva sottoposta a sequestro e affidata in custodia giudiziaria, a disposizione dell’Ufficio Aste Giudiziarie di Colbuccaro. Contestualmente, ai sensi dell’art. 46 della L. 298/74, veniva sottoposto a fermo amministrativo per 3 mesi, in quanto sprovvisto del titolo autorizzativo ad effettuare il trasporto merci in conto terzi e sanzionato per 4.130 euro.
Perde il controllo dell'auto che prima va a sbattere contro un albero e poi si ribalta.E' successo intorno alle 13 a Sambucheto di Montecassiano dove una persona alla guida di una Citroen Xantia non è riuscito a controllare il mezzo per cause ancora in corso di accertamento ed è finito fuori strada.Insieme a lui, nella macchina c'era un'altra persona: si tratta di due cittadini di origine albanese di 55 e 25 anni. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi e i sanitari del 118 hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza da Ancona.Le condizioni delle due persone rimaste intrappolate nelle lamiere e estratte dalle lamiere dai vigili del fuoco sono piuttosto serie. Uno dei due è stato portato in eliambulanza ad Ancona, mentre l'altro ferito è stato accompagnato in ambulanza a Macerata.(Foto Si.Sa.)