Trepidazione, muscoli ai blocchi di partenza e tanto spettacolo. La prima giornata della triplice kermesse organizzata ad Ancona dall’Anthropos di Civitanova Marche brilla fin dai primi battiti, così come gli atleti al Palaindoor e all’Italico Conti impegnati nei Campionati Italiani Paralimpici di Atletica Indoor FISDIS, i Campionati Italiani Paralimpici di Atletica Indoor FISPES e i Campionati Invernali di lanci FISPES, validi anche per la prima tappa della Coppa Italia.
Alle 14.45 si è svolta la cerimonia inaugurale davanti a oltre 50 società con più di 200 atleti applauditi dagli spettatori assiepati sulle gradinate dell’impianto al coperto. Sguardi rapiti e grida di entusiasmo sugli spalti per i lanci degli stendardi multicolore in un mix esaltante di coordinazione, ritmo ed equilibrio grazie allo show della compagnia di sbandieratori dell’Araba Fenice di Corinaldo, che poi ha replicato all’Italico Conti.
Alle 15.10, prima della parentesi solenne con l’Inno di Mameli, si sono alternate al microfono per un saluto le personalità sportive e istituzionali presenti.
Andrea Guidotti, Assessore allo Sport di Ancona, ha portato i saluti del Sindaco Valeria Mancinelli e ha definito “un onore avere ancora nel capoluogo questa manifestazione”, per poi ringraziare organizzatori e società, “che seguono questi meravigliosi ragazzi”.
Luca Savoiardi, Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) Marche, ha ricordato che si tratta del “13° anno ad Ancona, fin dall’inaugurazione del Palaindoor, un impianto di caratura nazionale e internazionale, un vanto per la città”.
Fabio Luna, Presidente del Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) Marche, ha espresso il proprio orgoglio per la “kermesse di altissimo livello e la presenza dell’Arcivescovo” dedicando “un abbraccio affettuoso a quanti permettono ai ragazzi di fare sport”.
Sauro Longhi, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, è sceso ai margini della pista per lanciare il proprio “in bocca al lupo a tutti gli atleti in gara”.
Sandrino Porru, Presidente Nazionale Fispes (Ferazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), ha parlato di un “movimento sportivo in grande crescita”, invitando tutti a un applauso per gli atleti impegnati nelle Paralimpiadi Invernali e sottolineando che “le capacità individuali contribuiscono alla crescita della comunità”.
Marco Borzacchini, Presidente Nazionale FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale), dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, ha scelto di parlare dell’ottimo momento vissuto dalla Federazione, certificato dal “titolo mondiale degli 800 m vinto in Francia dall’atleta Ndiaga Dieng dell’Anthropos”.
Monsignor Angelo Spina, Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo, ha parlato dei valori dello sport e della sana amicizia tra i partecipanti per poi chiudere con la frase tanto attesa: “Benedico questi atleti”.
Nelio Piermattei, Presidente dell’Anthropos, Vicepresidente Nazionale Fisdir e organizzatore dell’evento per il sesto anno consecutivo, ha dato il via ufficiale alla manifestazione con un proposito: “Come in ogni edizione, cercheremo di migliorarci”.
Poi sono stati gli atleti a dare spettacolo con le prime gare della due giorni tricolore.
Il capogruppo in Regione della Lega Sandro Zaffiri bolla come "scivolone" il riconoscimento regionale a Mario Pianesi (qui), ma dimentica di dire che i suoi colleghi di partito votarono la cittadinanza onoraria a Tolentino per lo stesso Pianesi.
A intervenire sulla vicenda è l'assessore regionale Angelo Sciapichetti. "Premesso che non intendo in nessun modo entrare nel merito delle indagini che la Magistratura sta svolgendo sul conto di Mario Pianesi e della sua associazione “Un punto macrobiotico”, indagini che dovranno accertare come sempre e fino in fondo la verità" dice Sciapichetti "chiarito che non ho mai frequentato Pianesi e mai sono entrato in uno dei suoi punti macrobiotici, visto però che il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Sandro Zaffiri non perde occasione di strumentalizzare per fini politici un’indagine ancora in corso prendendo a pretesto il riconoscimento dato a Mario Pianesi dalla Regione nel corso della giornata delle Marche svoltasi a Macerata nel 2016, vorrei ricordare a Sandro Zaffiri che Mario Pianesi fino a qualche giorno fa ha ricevuto riconoscimenti in molte parti del mondo, dalle cittadinanze onorarie in diversi comuni alla laurea ad honorem.
Risulta inoltre essere socio benemerito di molte associazioni nazionali, tra le quali quella della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Finanza, risulta essere membro del comitato scientifico dell’Unesco, risulta aver effettuato diverse pubblicazioni scientifiche su riviste internazionale e per tutto questo veniva ricevuto frequentemente da tutte le massime autorità nazionali e straniere.
Forse Zaffiri ha la memoria corta o i suoi non gli hanno riferito bene, ma prima di parlare di “scivoloni” della Regione, dovrebbe sapere che il Comune di Tolentino, nell’anno 2013, ha conferito la Cittadinanza onoraria a Mario Pianesi e a Tara Ghandi con un voto espresso all’unanimità e quindi con il voto favorevole anche dei rappresentanti del suo stesso partito facente parte della maggioranza e la consegna di quell’onorificenza avvenne nell’ambito di una solenne cerimonia svoltasi sabato 11 maggio 2013 all’Abbadia di Fiastra alla presenza delle più alte autorità e dello stesso Pianesi accompagnato da Tara Ghandi (una degli otto nipoti viventi del Mahatma) che definì pubblicamente Mario Pianesi “un benefattore” con cui da tempo avrebbe stretto un “patto di fratellanza”.
Quindi “lo scivolone” caro Sandro" conclude Sciapichetti "lo fai tu, con l’ennesimo e pretestuoso attacco alla Regione omettendo di ricordare quello che hanno votato i rappresentanti del tuo partito a Tolentino e strumentalizzando per fini politici una indagine ancora in corso".
E' nata viva la neonata il cui corpo straziato è stato trovato ieri nel centro di trattamento rifiuti di un'azienda di Casine di Ostra (Ancona). E' quanto emerso dall'autopsia.
La piccola non sarebbe stata accudita né allattata e sarebbe morta 24 ore prima del ritrovamento su un nastro trasportati della ditta. Era già morta quando è finita in uno dei camion che raccolgono la spazzatura e la trasportano al centro di trattamento.(Ansa)
Mario Pianesi è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale. Il padre della macrobiotica in Italia, sostenitore di un modello di vita e di alimentazione improntati sulla salute e sulla sostenibilità ambientale (ha creato la prima azienda agricola biologica). Insieme ad altre quattro persone è finito nel mirino della Dda di Ancona che gli contesta di aver indotto a un "asservimento totale delle vittime" attraverso un "rigido stile di vita, attraverso le cosiddette diete Ma.Pi (dal suo nome), in numero di cinque (gradualmente sempre più ristrette e severe) e le lunghe conferenze da lui tenute, durante le quali si parlava per ore della forza salvifica della sua dottrina alimentare".
Secondo l'accusa, tutta la vita degli adepti "era gestita dal maestro, che si avvaleva dei suoi collaboratori prescelti, facenti parte della “segreteria”, che attraverso i cosiddetti “capizona” e “capicentri” in varie parti d’Italia, all’interno dei Punti Macrobiotici (con cui la sua associazione si articolava territorialmente, ndr), riusciva a manovrare a suo piacimento l’intero settore macrobiotico". Accuse pesanti che accenderebbero una luce differente su un personaggio discusso, ma anche apprezzato. Innumerevoli i riconoscimenti ottenuti ad ogni livello, non ultimo quello ricevuto dalla Regione Marche. Angelo o demone? Sui social ovviamente il dibattito è acceso e dibattuto, tra chi ha seguito e segue i dettami di Un Punto Macrobiotico e chi, al contrario, ne sta lontano diffidando sulla validità dei metodi. Tra i sostenitori di Pianesi, in lunghi post, c'è chi ripercorre la propria esperienza personale, chi rifiuta le accuse che vengono mosse contro di lui, considerandole, soprattutto la riduzione in schiavitù, una esagerazione mediatica. Certo qualche sacrificio ci vuole, dicono, per adeguarsi a un regime alimentare diverso, ma da qui alla schiavitù ne passa.
"Raramente qualcuno si approccia alla Macrobiotica se non spinto da necessità legate al proprio stato di salute, ed è innegabile che questo tipo di scelta porti con se un radicale cambiamento del proprio stile di vita - scrive un'utente - La posta in gioco è alta, perché sradicarsi dalle proprie abitudini per abbracciare uno stile di vita più semplice è molto difficile in un mondo consumista ed individualista come questo, dove se osi uscire dal branco per entrare in un altro branco sei bollato come un Ufo. UPM - che è un movimento fatto di persone - mi è servito a questo, a star dentro alla mia necessità di invertire la rotta, da sola non ci sarei mai riuscita, avrei rischiato davvero di perdermi o di mollare". E non manca chi ritiene che le accuse siano dovute alla cosiddetta "paura del diverso": chi esce dal seminato, prima o poi, viene colpito perchè dà fastidio, sebbene l'attività di Pianesi sia pluridecennale e non di recente affermazione: "Ogni scelta contro corrente destabilizza il sistema e chi ne fa parte e lo sostiene ... certamente chi fa scelte ‘alternative’ è scomodo ... ma bisognerebbe e basterebbe invece lasciarsi reciprocamente il diritto e la libertà di scegliere che fare della propria vita e salute. Punto. Perché poi alla fine ciascuno, se adulto, decide per sé".
E ancora, un'altra utente: "Credo che in questo momento la differenza la possiamo fare noi tutti, raccontando le nostre storie personali, diffondendo l'opinione che in tutti questi anni Un Punto Macrobiotico ci ha dato delle informazioni importanti, che hanno migliorato le nostre vite e quelle di tante, tantissime persone. Come popolo dobbiamo reagire alle false notizie, ai giochi di potere di questo sistema che ci vuole deboli e schiavi!!". Prima del tribunale italiano, ammesso che la vicenda arrivi eventualmente davanti a un giudice, il processo si è già aperto nell'arena dei social.
Da Sandro Zaffiri, Presidente Gruppo Lega Nord Marche, riceviamo
Ennesimo scivolone del Presidente Ceriscioli che nel 2016 ha conferito “il Premio del Presidente della Regione Marche “ al Guru della macrobiotica Mario Pianesi.
Infatti in occasione della Giornata delle Marche che si è celebrata il 10 dicembre del 2016, oltre al conferimento dell'onorificenza Picchio d'Oro istituita con la Legge 26/2005, il Presidente Ceriscioli ha previsto anche il “Il Premio del Presidente della Regione Marche”, un premio da lui voluto per dare un pubblico riconoscimento a personaggi marchigiani che contribuiscono alla promozione e alla valorizzazione della nostra comunità e della sua tradizione artistica, scientifica, imprenditoriale, sportiva e sociale.
In quell'anno Ceriscioli ha pensato bene di attribuire il Premio al Prof. Mario Pianesi. E bravo Presidente!
I fatti dimostrano ancora una volta che abbiamo un Governatore che non è in grado di riconoscere i tanti imprenditori veramente capaci di promuovere il nostro territorio né di valorizzare le vere eccellenze della nostra regione, che sono tantissime e di cui possiamo andarne fieri.
Il Carroccio ritiene che questa sia un'ulteriore dimostrazione della superficialità con cui viene governata la nostra regione.
“Presidente Ceriscioli, se vuole sparire completamente continui pure su questa strada!” - conclude Zaffiri.
“Sono 34 gli impianti delle Marche non in regola con la Direttiva comunitaria per quanto riguarda il sistema delle reti fognarie e il trattamento delle acque reflue. Una inadempienza che potrebbe costare alle Marche la considerevole cifra di 11 milioni di euro di ammenda". La denuncia viene dal consigliere regionale Sandro Bisonni, vice presidente della commissione Ambiente della Regione, che sull’argomento ha presentato una interrogazione in consiglio regionale proprio allo scopo di fare chiarezza sulla vicenda.
“La Direttiva – precisa Bisonni – stabilisce che tutti gli agglomerati con una popolazione superiore ai duemila abitanti siano forniti di adeguati sistemi di reti fognarie, per il trattamento delle acque reflue, entro precise scadenze temporali che se non rispettate saranno motivo di ammenda. Nelle Marche attualmente sono 34 gli impianti non in regola che tradotto in euro di multa significa 11 milioni che ricadranno, questo oramai è noto, sulle tasche dei cittadini che vedranno aumentare la loro bolletta dell’acqua non tanto per l’incremento del costo della materia prima ma per il mancato investimento nelle infrastrutture atte alla depurazione".
Da una informale accesso agli atti, risulterebbe che degli impianti "a rischio", "una parte potrebbe essere in regola prima della scadenza, tra il 2020 e il 2023, attraverso la realizzazione delle strutture di depurazione. Ma in molti casi lo stato di avanzamento dei lavori si attesta su livelli iniziali o insufficienti e quello che è sicuro che almeno 17 di questi non saranno in grado di raggiungere la conformità entro il periodo stabilito dalla Direttiva europea".
“I soldi della multa – precisa Bisonni – potrebbero essere utilizzati per la realizzazione degli impianti. Non è una idea geniale, ma scontata perché nessuno sarebbe disposto ad attendere con le mani in mano, una scadenza che porta ad infrazione e alla conseguente ammenda, se sa bene che può porvi rimedio. Sarebbe meglio investire questi soldi in strutture che resterebbero patrimonio della comunità. Inoltre va sottolineato che è proprio la mancanza di adeguate depurazioni delle acque ad essere la causa principale di quei divieti di balneazione che tanto danno portano all’ambiente, al turismo e all’economia della regione”.
Per questo Bisonni chiede espressamente al presidente della giunta regionale di fare chiarezza e di conoscere se i 34 impianti con procedura di infrazione in corso potranno raggiungere la conformità prima che la Corte di giustizia europea emetta la condanna per inadempienza; se la Regione ha fornito tutti gli strumenti economici, di programmazione, qualità dei progetti e un percorso trasparente e certo nei tempi per la conclusione dei lavori di adeguamento del servizio di depurazione; se non ritinga necessario rafforzare i controlli non solo sulla costa ma anche sui fiumi, sui fossi e scarichi dell’entroterra allo scopo di individuare eventuali scarichi illegali non depurati o mal funzionanti e questo attraverso le forze dell’ordine, anche alla luce dei nuovi strumenti messi a disposizione dalla legge sugli ecoreati.
Dalla capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Elena Leonardi, riceviamo.
"Presentata in consiglio regionale una mozione a firma della capogruppo Elena Leonardi sulla situazione, nella regione Marche, dell'assenza di scuole di specializzazione per la cosiddetta "area non medica". Si tratta di corsi di specializzazione del tipo “Patologia Clinica e Biochimica Clinica”, “Microbiologia e Virologia”, “Genetica Medica”, “Farmacologia e Tossicologia Clinica”, “Scienza dell'alimentazione” e così via. Tutte materie che sono necessarie per formare adeguatamente tecnici di laboratorio e biologi che svolgono tirocini o servizi di vario tipo presso i laboratori analisi regionali.
Il ministero dell'Università e Ricerca Scientifica già dal 2016 ha iniziato a sollecitare gli Atenei italiani ad attivare tali corsi, diverse Università su tutto il territorio nazionale hanno così seguito la circolare medesima. Per quanto riguarda le Marche parrebbe che tali corsi non siano ancora stati attivati tutti e per il loro accesso sono "abilitati" attualmente soltanto i medici. Quello che si chiede nella mozione, continua la Vicepresidente della Commissione Sanità, è un impegno a stipulare un'intesa, un accordo, con l'Università Politecnica marchigiana affinchè anche il personale dell'area "non medica" possa avere riconosciuto questo diritto dando seguito a quanto stabilito con Decreto Nazionale. Inoltre il corso sarebbe comunque oneroso per chi volesse frequentarlo, pertanto esso sarebbe sostenuto finanziariamente dagli stessi soggetti; il vantaggio è che questi professionisti o studenti non dovrebbero più trasferirsi presso i grandi Atenei italiani con un impegno finanziario spesso insostenibile.
Si pensi inoltre alla perdita della possibilità di continuare il tirocinio presso il servizio sanitario regionale o presso i centri medici privati regionali marchigiani. Un vantaggio economico anche per la nostra regione: con il mantenimento di queste figure nel nostro territorio, inoltre, il D.L. n. 502 del 30 dicembre 1992 sancisce l'obbligatorietà del possesso del titolo di specializzazione, anche per i laureati “non medici”, come uno dei requisiti obbligatori per la partecipazione concorsuale al Sistema Sanitario Nazionale. Ho fiducia nell'accoglimento di questo atto nell'Aula regionale perchè il blocco della attivazione delle scuole di specializzazione nei confronti dei soggetti “non medici” sta arrecando un grave danno ai tanti giovani biologi che hanno sempre sognato di poter lavorare nei laboratori del Sistema Sanitario Nazionale".
Il diritto del bambino al mantenimento della relazione con il genitore detenuto tema centrale del seminario organizzato dagli Ordini professionali di psicologi e assistenti sociali e patrocinato dal Garante dei diritti. Ospitato a Palazzo delle Marche, l’incontro ha focalizzato l’attenzione su una possibile collaborazione tra quanti operano nel settore per attivare sistemi integrati di supporto alla genitorialità. Un problema caratterizzato da numeri significativi se si considera che ogni anno in Italia centomila bambini si trovano ad avere un genitore recluso e oltre due milioni sono nella stessa situazione per quanto riguarda i Paesi del Consiglio d'Europa.
“Non possiamo che ribadire – ha sottolineato il Garante Andrea Nobili presentando l’iniziativa – la centralità del legame affettivo, che va preservato nonostante situazioni di oggettiva difficoltà. Elementi essenziali sono quelli riferiti all’accoglienza, all’assistenza, al supporto psicologico, all’informazione da destinare ai minori, anche attraverso un’adeguata formazione del personale. E non può mancare una costante azione di monitoraggio che permetta di cogliere le eventuali criticità e di attivare interventi qualificati”.
Numerosi i relatori chiamati a fare il punto sulla normativa vigente, sull’applicazione del Protocollo – Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti, sull’attuale situazione nelle Marche, sui progetti e gli interventi posti in essere anche grazie al lavoro del terzo settore.
Verrà eseguita oggi alle 14 all'istituto di Medicina legale di Ancona l'autopsia sul corpo della neonata trovata morta ieri, con il cordone ombelicale ancora attaccato, nel centro di trattamento rifiuti di Casine di Ostra (Ancona) che raccoglie anche 'differenziata' ingombrante nelle province di Ancona, Pesaro e Perugia.
L'accertamento disposto dal pm Serena Bizzarri servirà a capire quando è deceduta e se era ancora viva quando è stata abbandonata tra i rifiuti ingombranti. Vicino al corpicino è stata ritrovata anche una busta di plastica macchiata di sangue che è stata sequestrata e verrà analizzata.
Nell'ambito dell'accertamento autoptico verrà effettuato il prelievo del Dna per eventuali comparazioni. La Procura ha aperto un fascicolo per infanticidio e occultamento di cadavere in attesa delle risultanze degli esami medico legali. (Ansa)
La Camera di Commercio di Macerata informa che continua l’indagine Excelsior, il progetto realizzato da Unioncamere in accordo con l'Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) e gli enti camerali del territorio.
Tale rilevazione, relativa al periodo aprile – giugno 2018, ha l’obiettivo di monitorare le prospettive dell’occupazione nelle imprese del maceratese e la relativa richiesta dei profili professionali, con la finalità di offrire il quadro dell’andamento occupazionale della provincia.
Un campione di imprese, selezionato casualmente dal sistema è chiamato a compilare un questionario online attraverso un'interfaccia accessibile dal link riportato nell'e-mail ricevuta via PEC direttamente da Unioncamere.
Nel corso dell'indagine le stesse imprese potrebbero essere contattate dalla Camera di commercio di Macerata con lo scopo di agevolare la rilevazione.
Il conferimento dei dati è disciplinato dalla normativa applicata alle indagini con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale.
Per assistenza nella redazione del questionario è possibile contattare InfoCamere (06 6489 2289/2290, dal lunedì al venerdì 9:00 - 13:00 e 14:00 -18:00) o all’indirizzo excelsior@infocamere.it.
Le notizie raccolte con l'indagine saranno trattate esclusivamente a scopo statistico, garantendo la massima riservatezza.
Il corpicino di una neonata è stato scoperto in una ditta di trattamento rifiuti di Ostra, su un nastro trasportatore. L'attività è stata immediatamente bloccata. Sul posto i carabinieri di Senigallia. Il pm di turno ha aperto un fascicolo per infanticidio e disposto l'autopsia.
L'ipotesi più probabile è che la piccola sia stata abbandonata poco dopo la nascita in un cassonetto: l'azienda raccoglie rifiuti da vari centri. (Ansa)
Ricevamo e pubblichiamo dal capogruppo in consiglio regionale della Lega Nord-Marche, Sandro Zaffiri
"Il presidente Ceriscioli, anche sull'ospedale unico che dovrebbe sorgere in provincia di Macerata, sembra avere le idee poco chiare.
L'utilizzo dell'algoritmo per stabilire come individuare la localizzazione dell'Ospedale Unico in base ai calcoli su popolazione e infrastrutture sembra che non sia più valido.
Qualche mese fa la soluzione di una localizzazione baricentrica rispetto a tutta l'area provinciale di Macerata basata su uno studio tecnico che contabilizza i tempi di percorrenza da tutti i centri dell'area sembrava essere quella ottimale ed oggi invece il presidente Ceriscioli rimescola le carte.
Infatti durante il consiglio comunale aperto tenutosi a Civitanova qualche giorno fa, sono state esplicite le sue parole: “in ogni momento prima della firma di un contratto con una ditta, c'è la possibilità con gli altri sindaci di considerare un'altra soluzione, per la Regione non è un problema”.
Secondo il Carroccio il Governatore, sta prendendo tempo, i soldi per l'Ospedale Unico non ci sono e non arriveranno mai, sta raccontando bugie anche per giustificare il depotenziamento dei servizi sanitari soprattutto dell'entroterra.
Al presidente servirebbe un “ospedale unico mobile” così da poterlo spostare a seconda della platea a cui si rivolge, ma i marchigiani sono stanchi di essere presi in giro e lo stanno ampiamente dimostrando nelle urne".
“La vicinanza delle date del 31 marzo, termine ultimo fissato dal decreto-legge 189/2016 per la presentazione delle schede AeDES da parte dei tecnici professionisti, e del 30 aprile 2018, giorno entro il quale dovranno essere presentate, pena l’inammissibilità delle stesse, le domande di contributo per la ricostruzione privata degli edifici con danni lievi, sta creando ansia e paura nei cittadini già pesantemente colpiti dal dramma del terremoto del centro Italia e da una gestione dell’emergenza che ha creato soltanto ritardi e disagi alle popolazioni che vorrebbero tornare al più presto a delle normali condizioni di vita”.
Con queste parole il senatore Paolo Arrigoni, responsabile regionale della Lega nelle Marche, denuncia una situazione che avrà "pesanti ripercussioni sul processo di ricostruzione post-sisma e che preoccupa cittadini terremotati e professionisti incaricati di redigere gli studi tecnici, minacciati da rilevanti sanzioni".
“Nella giornata di martedì – continua il senatore della Lega – in una nota inviata ai sindaci dei territori colpiti dal terremoto e agli ordini professionali della regione dall’Ufficio speciale per la ricostruzione nelle Marche veniva evidenziato come a fronte delle imminenti scadenze siano ancora attese dall’ufficio 14.235 perizie giurate (AeDES) e circa 5.000/6.000 progetti di ricostruzione per danni lievi; tanto che le istanze depositate vengono ritenute assolutamente inadeguate in termini numerici rispetto ai danni provocati dal sisma ”.
“La Lega, allo scopo di evitare ovvie ripercussioni negative al processo di ricostruzione e risolvere effettive difficoltà di rispetto dei termini per i cittadini terremotati e i professionisti interessati, ha richiesto formalmente al Commissario straordinario del Governo di provvedere urgentemente con un’ordinanza all’immediato differimento dei termini, e di farsi garante per l’emanazione di un apposito decreto-legge da parte del Governo Gentiloni”.
“Tuttavia è doveroso ammettere che lasciare scadenze così importanti in pieno prevedibile periodo elettorale non ha fatto altro che aggiungere incertezza, certificando ancora una volta la superficialità e l’arroganza della maggioranza e del Governo uscenti”, conclude Arrigoni.
Al centro della quarta edizione del Festival della filosofia in Grecia c'è la filosofa Lucrezia Ercoli con la sua "Popsophia".
L'edizione greca è stata lanciata da una conferenza stampa all'istituto di cultura italiana di Atene, dove la presidente della Regione Attica Rena Dourou ha dichiarato: “Questa manifestazione ha fatto in qualche modo riscoprire a noi greci la filosofia come opportunità di identità, di crescita e di promozione della nostra terra. E poi grazie a questo festival siamo sempre più vicini all'Italia”.
L'edizione 2018 "è l'anteprima di 'Tempo forte', una piattaforma italo-greca di iniziative culturali per rendere ancor più evidenti i rapporti tra i due paesi". Ha detto l'ambasciatore italiano ad Atene Luigi Marras.
L'iniziativa vede 1500 liceali italiani seguire le orme dei filosofi greci per vivere un’esperienza culturale nei luoghi più evocativi della filosofia occidentale.
“Gli studenti vengono condotti – spiega Lucrezia Ercoli - in un percorso mirato alla filosofia; gli stessi giovani diventano un'occasione importante per valorizzare un patrimonio culturale davvero infinito".
Il tutto con gli strumenti della pop filosofia. Dialoghi filosofici, passeggiate filosofico -teatrali, agorà, dibattiti, laboratori del pensiero si svolgono nella cittadella di Micene, nel teatro di Epidauro, ai piedi dell’Acropoli di Atene e tra le pietre ciclopiche di Messene.
La direttrice artistica di Popsophia ha costruito un viaggio filosofico inedito per la storia della filosofia: a partire dalla definizione classica di “philia”, il sentimento dell’amicizia del Liside di Platone e dell’Etica Nicomachea di Aristotele fino ad arrivare ai racconti contemporanei delle maggiori serie tv di culto di oggi come Stranger Things e Tredici. Anche se, parafrasando Derrida, la vera amicizia sembrerebbe essere un ideale irrealizzabile, rappresenta, nei fatti, uno dei sentimenti più importanti nella vita di ciascuno di noi.
L’amicizia viene così raccontata nella letteratura antica come nella narrazione contemporanea dei prodotti culturali di massa: un’edizione del festival che ha voluto ospitare il genere della Popsophia, in un approccio nuovo alla filosofia, dove i classici dialogano con il contemporaneo.
Sostituire un cuore artificiale con un altro cuore artificiale di ultima generazione. Questo l'intervento effettuato per la prima volta in Italia sei mesi fa all'ospedale Lancisi dell'Aou Ospedali Riuniti di Ancona e tentato solo quattro volte nel resto del mondo.
L'operazione, eseguita dall'equipe del cardiochirurgo Marco Di Eusanio assieme al direttore di Anestesia e Rianimazione cardiochirurgia Christopher Munch e a quello di Cardiologia Gian Piero Perna consistita nel sostituire ad un paziente70enne di Macerata, Ennio Carassai, il Vad (ventricular assist device-dispositivo di assistenza ventricolare) che gli era stato impiantato a Milano quattro anni fa, rivelatosi con il tempo malfunzionante, con un altro nuovo e più moderno.
Sei anni fa Carassai era stato colpito da un infarto che gli aveva provocato una grave riduzione della funzione cardiaca, e per salvarlo gli era stato impiantato un Vad, in sostanza una pompa che sostituisce la funzione dei ventricoli, che negli anni aveva provocato trombosi.
Picchio d'Oro nel dicembre 2016, cittadino onorario di numerosi Comuni, laurea ad honorem in Medicina e innumerevoli altri riconoscimenti in tutto il mondo. Mario Pianesi, il guru dell’alimentazione macrobiotica, fondatore di un impero fatto di corsi, ristoranti, punti vendita e aziende agricole, è indagato nell’ambito di un’indagine condotta dalla polizia di Stato di Ancona e coordinata dalla Dda, che contesta a lui e ad altre quattro persone i reati di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale.
La notizia ha ovviamente destato sorpresa e scalpore, vista la notorietà e la fama di cui gode Pianesi. Il premio speciale della Regione Marche arrivato nel 2016 nella Giornata delle Marche che si era tenuta a Macerata era stato motivato così: "L’indicazione di Pianesi sottintende, invece, la gratitudine della Regione per la sua quarantennale attività di pioniere nella diffusione – a partire dalle Marche, per poi arrivare nei cinque Continenti – di stili di vita e alimentari (le cinque diete MA-PI) più sani ed equilibrati".
Presidente dell’associazione internazionale “Un punto macrobiotico”, Pianesi ha ideato un modello di sviluppo sostenibile che, attraverso l’agricoltura naturale (la policoltura MA-PI) ricostruisce l’ambiente e tutela la salute e l’economia di tutta la popolazione. Nel 1975 ha stimolato, nelle Marche, l’apertura della prima azienda agricola biologica italiana. Da questa tappa parte tutta la sua attività. Oggi l’associazione “Un punto macrobiotico” conta più di centomila soci, con attività patrocinate da Ministeri e istituzioni italiane ed estere (come Fao, Onu, Unesco). Pianesi ha ricevuto più di 180 encomi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.
Come riporta La Stampa "Pianesi, considerato il precursore della macrobiotica in Italia, era nato a Tirana. Non aveva studiato medicina, si era fermato alla terza media, vantava una laurea ad honorem in Medicina conseguita all’Accademia delle scienze della Mongolia. Il suo movimento conta 90mila associati in Italia e una catena di oltre cento punti vendita e ristoranti, che l’associazione Upm, Un punto macrobiotico, riforniva in modo esclusivo di alimenti, saponi, senza dichiarare nulla al Fisco.
Secondo l’accusa plasmava un «asservimento totale delle vittime» attraverso un «rigido stile di vita, attraverso le cosiddette diete Ma.Pi (dal suo nome), in numero di cinque (gradualmente sempre più ristrette e severe) e le lunghe conferenze da lui tenute, durante le quali si parlava per ore della forza salvifica della sua dottrina alimentare». Tutta la vita degli adepti «era gestita dal maestro, che si avvaleva dei suoi collaboratori prescelti, facenti parte della “segreteria”, che attraverso i cosiddetti “capizona” e “capicentri” in varie parti d’Italia, all’interno dei Punti Macrobiotici, riusciva a manovrare a suo piacimento l’intero settore macrobiotico». Gli adepti, come emerso dalle indagini, venivano convinti ad abbandonare il loro lavoro e in genere ad abiurare la precedente vita e a «lavorare» per l’associazione quale ringraziamento per il messaggio salvifico ricevuto; di fatto si trattava di sfruttamento, costretti a lavorare per molte ore e, nella migliore delle ipotesi, sottopagati. Una vittima della setta (foto) era arrivata a pesare 35 chili dopo essersi sottoposta al ferreo regime alimentare imposto dalle diete Ma.Pi. Secondo quanto si è appreso, la giovane quando ha deciso di intraprendere la dieta non aveva problemi di peso ma è stata comunque sottoposta ad un dieta da fame giungendo ad essere sottopeso.
Una "psico-setta" attiva tra le Marche e l'Emilia-Romagna nel campo dell'alimentazione macrobiotica condizionava i suoi adepti fino al punto di schiavizzarli e propagandava l'alimentazione alternativa come terapia contro malattie altrimenti incurabili.
Vittime manipolate e ridotte in schiavitù attraverso il rigido controllo dell'alimentazione e la negazione di ogni contatto con il mondo esterno: sono le accuse agli appartenenti ad una setta "macrobiotica" smantellata dalla polizia tra le Marche e l'Emilia Romagna.
Cinque gli indagati per le indagini delle squadre mobili di Ancona e Forlì, supportate dal Servizio centrale operativo (Sco), con accuse, a vario titolo, dall'associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù ai maltrattamenti all'evasione fiscale (tasse non pagate per centinaia di migliaia di euro). Oltre a Mario Pianesi sono indagati la moglie, Loredana Volpi e altri due uomini che erano nella segreteria centrale di Upm, Giovanni Barniesi e Karl Xaver Wolfsgruber.
Secondo una prima agenzia Agi, le persone arrestate sarebbero state quattordici.
Le indagini erano state avviate nel 2013 dopo la denuncia di una ragazza, in passato vittima della setta e che ha raccontato di aver creduto ai racconti sui benefici "miracolosi" della dieta elaborata dal capo del gruppo e che, a suo dire, sarebbe stata in grado di guarire malattie incurabili per la medicina ufficiale. Le indagini della Polizia hanno accertato che il rigido stile di vita imposto dal maestro, attraverso le diete MA.PI, (dal nome del maestro) in numero di 5 (gradualmente sempre più ristrette e severe) e le lunghe "conferenze" da lui tenute, durante le quali si parlava per ore della forza salvifica della sua dottrina alimentare, erano volte a plasmare un asservimento totale delle vittime.
Attraverso il controllo dell'alimentazione e la negazione dei contatti con il mondo esterno, la setta era riuscita a gestire ogni aspetto della vita degli adepti, fino a pretendere da loro diverse donazioni di denaro. Agli indagati vengono anche contestati una serie di reati di natura finanziaria per aver evaso il pagamento delle tasse per centinaia di migliaia di euro.
Nelle Marche il gioco è ormai diventato un momento fisso della giornata per tantissimi cittadini. Si gioca costantemente nei luoghi fisici e cresce il gioco virtuale.
Il gioco d'azzardo, le scommesse e le slot attirano un po' tutti. In genere il giocatore medio ha tra i 15 ed i 74 anni. C'è chi gioca online, nella fascia giovanile e chi invece preferisce ancora il gioco fisico.
Osservando alcuni dati prelevati dalla rete scopriamo che ad Ancona si sono giocati, perdendo, ben 101 milioni di euro in scommesse legali, circa 1.011 euro di giocate per ogni cittadino. Uno stipendio intero andato in giocate. Sempre ad Ancona, dati del 2016, i più recenti, erano presenti ben 663 apparecchi, ovvero 6,6 slot a cittadino.
Altro dato interessante è rilevato a Senigallia dove si sono giovati circa 1.258 euro a testa, con 56 milioni di euro spesi nel 2016 e, nella città sono presenti 7 apparecchi per ogni cittadino.
Anche a Loreto si registrano livelli di gioco simile e, a Fabriano invece si sono giocati 685 euro, meno a Jesi dove si sono spesi 734 euro, e ancora meno a Falconara con 386 euro e Osimo con 429 euro a cittadino; a San Benedetto si giocano circa 1000 euro all'anno, invece proseguendo si nota che a Grottammare si arriva a 1440 euro e a Cupra Marittima 240 euro, mentre sono 299 euro a Monteprandone.
Ad Ascoli Piceno invece, dati recenti del 2017 parlano di una spesa procapite importante: 1500 euro per residente in città ed in provincia.
Ma il gioco non dà solo perdite: infatti nel comparto si lavora e ci sono nuove possibilità per operatori che vengono formati. Nell'ascolano ad esempio ci sono 1008 gli esercizi con licenza e il comparto impiega 1.559 persone, sempre qui le giocate in punti fisici sono 150 milioni di Euro.
Il gioco dà lavoro ed è per questo che va normato, ma non certo demonizzato.
Non solo gioco fisico nelle Marche ma anche tanto, tantissimo gioco digitale. Ad appassionarsi alle giocate virtuali sono giovani e giovanissimi che, a dispetto di quanto si possa pensare, sono giocatori consapevoli in grado di investire non oltre 20 euro al mese su una delle molte piattaforme sicure e legali messe a disposizione dall'ampissimo comparto gioco digitale.
Nei fatti se il gioco fisico è gradito ad una classe media e tendenzialmente popolare, verso il digitale si ha una attenzione di chi è leggermente più scolarizzato ed abituato ad usare la strumentazione digitale ed i vari devices.
Ad oggi sul territorio marchigiano tantissimi sono i comuni che vanno a generare ordinanze tese a ridurre l'orario di apertura delle sale scommesse e dei locali con le slot, questo probabilmente farà avanzare ancora di più il gioco digitale, in questo momento il più regolamentato grazie all’attività dell’ente statale AAMS, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Anas avvierà nel corso del 2018 lavori di manutenzione per il risanamento del piano viabile sulle strade di competenza nelle Marche per un investimento complessivo di 24 milioni di euro. Gli interventi, già finanziati e in gran parte appaltati, riguarderanno l’intera rete stradale in gestione Anas, per un’estensione complessiva di oltre 1.250 km.
Le principali arterie interessate sono le strade statali: SS73bis “di Bocca Trabaria” (lavori già in corso) in provincia di Pesaro e Urbino; SS76 “della Val d’Esino” in provincia di Ancona; SS77 “della Val di Chienti” in provincia di Macerata; il raccordo autostradale “Ascoli-Porto d’Ascoli” in provincia di Ascoli Piceno e la SS16 “Adriatica” in tutte le province.
Saranno interessate dai lavori anche le ex statali rientrate dalla Regione e dalle Province, tra le quali: la ex SS3 “Flaminia”, ex SS423 “Urbinate”, ex SS452 “della Contessa”, la ex SS257 “Apecchiese” e la ex SS424 “della Val Cesano”, in provincia di Pesaro e Urbino; la ex SS360 “Arceviese”, la ex SS362 “Jesina”, la ex SS256 Muccese e la ex SS361 “Septempedana” nelle province di Ancona e Macerata; la ex SS502 “di Cingoli”, la ex SS571 “Helvia Recina”, la ex SS485 “Corridonia Maceratese” e la ex SS209 “Valnerina” in provincia di Macerata; la ex SS4 “Salaria” e la ex SS259 “Val Vibrata”, in provincia di Ascoli Piceno; ex SS210 “Fermana Faleriense”, la ex SS433 “di Val d’Aso” e la ex SS78 “Picena” nelle province di Fermo e Ascoli Piceno.
I lavori rientrano nel programma #bastabuche sulle strade, con il quale Anas negli ultimi due anni ha stanziato oltre 890 milioni di euro per il risanamento della pavimentazione sull’intero territorio nazionale, di cui 35 milioni nelle Marche.
Da qualche giorno, sta andando in atto una vera e propria guerra mediatica tra alcuni dei siti meteo più seguiti della rete, in particolare tra Meteo.it, quello che va in video tutti i giorni sulle reti Mediaset, e IlMeteo.it, uno dei portali più seguiti in Italia.Il tema del contendere è la possibile irruzione di aria fredda sul nostro Paese che dal Centro Epson Meteo, in un articolo del 7 marzo, bollavano con fake news, titolando "Burian bis e Pasqua sotto la neve, sono tutte meteo-bufale" e rincarando la dose all'interno del pezzo, affermando che "La meteorologia non è la scienza di chi la spara più grossa". Questo avveniva quasi una settimana fa, ma dal portale ilMeteo.it, con un post della serata di lunedì 12 marzo, quando ormai mancano pochi giorni, viene tutto confermato e si parla apertamente di "Un Ciclone italico con minimo ad occhiale che sarà come una calamita per la seconda irruzione artico siberiana: il Burian 2".Nei giorni prossimi, sicuramente la previsione verrà affinata e migliorata, ma quella che ci propongono al momento parla di un "vero e proprio colpo di scena, un nuovo terremoto meteorologico".