Un nuovo gruppo della Protezione Civile a San Ginesio con il saluto di Fabrizio Curcio
Uno dei prodotti di valore che il terremoto ha portato con sé, a San Ginesio, è un nuovo gruppo della Protezione civile, composto prevalentemente da giovani. “I semi erano stati gettati durante la fase dell’emergenza nell’immediato post sisma - spiega Loredana Riccucci, membro del gruppo -quando, accanto a persone con esperienza decennale si presentavano di continuo all’ostello comunale, dove stavamo gestendo un’intera comunità sfollata, ragazzi e ragazze che avevano voglia di fare, per dare sostegno e aiuto sul campo alla popolazione inerme e in situazione di estremo disagio”.
“Soprattutto, dopo, abbiamo riflettuto sulle funzioni e il ruolo che il nostro gruppo doveva avere - continua Marco Alidori, coordinatore della protezione civile ginesina - Oggi siamo 40 iscritti, e abbiamo deciso che è arrivato il momento di concentrarsi sulla formazione per prestare lo stesso aiuto che è stato dato a noi e alla nostra comunità durante il terremoto. Abbiamo frequentato dei corsi specifici e altri sono in programma. Una delle prime esigenze è stata dotarsi di divise nuove perché abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni lavori proprio per mancanza di vestiario idoneo, e per questo ringraziamo l’amministrazione comunale e tutti coloro che hanno contribuito con un’offerta”. Nello specifico hanno destinato loro fondi alla protezione civile il Comune di Montalenghe (Torino), il Comune di Copertino (Lecce) con associazioni e Protezione Civile locale, e l’associazione Giovani 92 di Roma.
Al momento della consegna delle nuove divise il vicesindaco Eraldo Riccucci ha messo in collegamento telefonico i ragazzi con Fabrizio Curcio, ex capo della Protezione Civile, molto vicino a San Ginesio durante tutto il suo mandato. “Con emozione e un po’ di nostalgia per motivi personali ho dovuto abbandonare il mio ruolo di capo della Protezione civile - ha detto Curcio salutando i ragazzi - ma continuerò a dare il mio contributo con attenzione e passione. San Ginesio, tutta la zona, è qualcosa che rimane scolpito in me. Lo sa Eraldo, lo sa il sindaco. Sarà un percorso complicato e lungo ma sono sicuro che ce la farete perché siete gente tenace, determinata, attaccata al paese, siete persone speciali. È importante che questa esperienza terribile abbia fatto a rinsaldare un gruppo di giovani che è pronto a lavorare per il territorio e ad ascoltare quello che il territorio richiede, perché poi la voce giunga ai livelli superiori. Io credo molto in questo modello. Buon lavoro”.
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