Sisma, monta la protesta degli architetti: "Col superbonus ingessato addio ricostruzione"
“Noi non ci stiamo ad esser solo manovalanza tecnica!” Questo il messaggio lanciato dal presidente dell’Ordine provinciale degli architetti, Vittorio Lanciani, dopo l’ennesimo blocco alla cessione dei crediti imposto dal governo: “Quando la politica prende posizione rispetto a situazioni che non conosce o valuta erroneamente, come la potenzialità della filiera delle costruzioni per esempio, è destinata a sbagliare clamorosamente”.
“Non pensiamo che il superbonus sia la panacea di tutti i mali – si legge in nota stampa - ma porre correttivi per evitare che i soliti pochi non obblighino i molti capaci e virtuosi a rinunciare a risollevare le sorti del paese, non perché sono eroi, ma semplicemente perché operano in un settore trainante che fa crescere e moltiplicare il PIL sarebbe buona pratica”.
“Certo ora con il superbonus 110% ingessato completamente addio ricostruzione – continua Lanciani - sono praticamente il 100% i progetti che usano il superbonus per incrementare il contributo ammissibile da sempre inferiore all’entità dei lavori che è necessario effettuare per realizzare una ricostruzione consapevole. Attendiamo soluzioni risolutive una volta per tutte”.
“Sarebbe interessante capire dov’è la verità: il superbonus produce debito come dicono alcuni o produce PIL e quindi gettito fiscale come affermano altri? - prosegue - Dopo essere stati costretti ad asseverare «anche l’aria che respiriamo» per mandare avanti la filiera (che senza i professionisti sarebbe ferma alle intenzioni) sulla nostra pelle, oltre che su quella dei nostri eredi, aver perso una vita professionale dediti alla conoscenza e ricerca di processi e materiali, aver messo in campo tutta la pazienza possibile per operare in piattaforme pubbliche improbabili, tutte diverse tra loro, irritabilmente lente, improponibili e vessatorie come le norme che pretendono di assecondare, aver ottemperato a tutte le norme schizofreniche che si sono accavallate negli ultimi due anni, ci ritroviamo ora con uno stop repentino che affossa tutti in un solo colpo le imprese, i professionisti, e soprattutto i proprietari degli immobili, e ferma del tutto la ricostruzione post sisma”.
“Come se non fossero sufficienti il Testo Unico della Ricostruzione mai concordato con gli Ordini competenti territorialmente, da rivedere assolutamente e la nuova piattaforma GEDISI, lanciata follemente dal Commissario Straordinario Legnini senza il necessario periodo di prova - sottolinea - Stop alla cessione del credito di imposta: una norma notturna, improvvisa che ricorda per analogia quando il governo fece prelievi retroattivi sui conti correnti dei cittadini in tempi non tanto remoti”.
"Ai vari soggetti politici-politicanti che sostengono che la ricostruzione non decolla per colpa dei tecnici - conclude Lanciani - non dedichiamo più di queste due parole: nessun commento. Fuori dai tavoli di concertazione delle categorie, ascoltati soltanto per poter affermare «sentite le professioni tecniche», vessati e contemporaneamente messi alla berlina perché «madre di tutte le colpe», impossibilitati a far capire le reali conseguenze di norme scritte da incapaci ed inesperti: ma è proprio questo che vogliono i «soloni»: una deregulation infinita ignorando i professionisti che sono il vero motore della filiera?”.
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