A tre anni del sisma il Rotary di Tolentino ha voluto lanciare un messaggio forte alle istituzioni, guardando al futuro, affinché la fase della ricostruzione possa avvenire il più veloce possibile.
È stato così organizzato un convegno a Tolentino, al Politeama, lo scorso 30 ottobre, ricorrenza del sisma di tre anni fa che creò tanti danni in città, nel maceratese e nel centro Italia. La sala spettacolo era gremita, in molti hanno dovuto seguire l'incontro in piedi e diversi non sono potuti entrare in sala per mancanza di posti. L'evento, “A tre anni dal sisma. Prospettive”, si è rivelato alquanto interessante, diversi sono stati i temi sulla ricostruzione sviluppati nel corso della serata organizzata dal Rotary di Tolentino, presieduto da Carla Passacantando, insieme ai club di Macerata da Luciano Pingi, Macerata “Matteo Ricci” da Andrea Cirilli, Civitanova Marche da Matteo Cartechini, Camerino da Mario Cavallaro, Recanati da Quirino Massimo Ricci, Montegranaro da Giovanni Valle, Porto San Giorgio da Mario Natalucci, Alto Fermano Sibillini da Raffaele Vittori, Fermo da Stefania Scatasta. Tra i presenti il capitano Giacomo De Carlini, comandante della Compagnia dei carabinieri di Tolentino, il consigliere regionale Elena Leonardi, tanti sindaci del territorio, rotariani e non, in rappresentanti del Distretto 2090 del Rotary, Maurizio Marchegiani, direttore della Commissione pubblico interesse, molti tecnici dato che l'evento era valido ai fini della formazione continua obbligatoria, con 2 crediti, per gli architetti e i geometri. Non ha voluto mancare al convegno il prefetto di Macerata, Iolanda Rolli. "Oggi più che mai – ha detto – c'è bisogno di una squadra coesa per poter ripartire nel territorio e penso in particolare alla montagna che andrebbe ripopolata."
Durante l'incontro, condotto da Carla Passacantando, è stata così tracciata una fotografia della situazione attuale sulla fase ricostruzione post sisma e sulle prospettive. Sono 45mila le pratiche, ovvero 30mila tenuto conto degli aggregati, del grande cantiere marchigiano del post sisma e attualmente dopo tre anni esatti dalla scossa del record, da 6.5 del 30 ottobre, sono poco più di 6500 i progetti presentati, pari al 20%. Di questi per danni lievi 4500 e 1700 per quelli gravi, 2600 sono stati approvati e finanziati, sono dunque cantieri aperti e 900 hanno concluso i lavori. Dati che sono stati illustrati da Cesare Spuri, direttore Ufficio speciale ricostruzione. "All'Usr - ha aggiunto - ci sono in carica 4mila progetti con un'istruttoria di 8 o 12 mesi. Sono 60 le pratiche che arrivano a settimana e se ne decretano 34 così ce ne sono 1500 che si accumulano ogni anno. Per la ricostruzione delle opere pubbliche sono stari finanziati 1100 interventi per circa un miliardo di euro e ci sono 223 cantieri in corso compresa l'edilizia residenziale pubblica. Per ora sono in fase di approvazione 50 progetti e per 629 interventi non è stato neanche nominato il responsabile unico del procedimento. Sono stati spesi solo 150milioni di euro ecco allora che si ricostruirà un'opera pubblica in quattro anni."
Spuri ha ricordato che entro il 31 dicembre bisognerà presentare i progetti per i danni lievi perché se così non fosse si perderebbe contributo e cas. Sono stati poi illustrati i diversi articoli del nuovo decreto da parte di Piero Farabollini, commissario straordinario sisma 2016. "Ci sono una serie di indicazioni tecniche e prospettive – ha spiegato - per facilitare la ricostruzione, il lavoro dei professionisti. L'autocerficazione è un grosso passo in avanti e ciò deve dare l'impulso alla presentazione dei progetti, può velocizzare le procedure e i controlli sono aumentati." Il decreto verrà convertito in legge alla fine dell'anno così ci saranno due mesi per migliorarlo con emendamenti. Spiragli quindi, ma non troppo luminosi secondo i tecnici, arrivano dal nuovo decreto sisma.
Se l'autocerficazione con la firma dei professionisti potrebbe velocizzare l'iter delle pratiche di qualche mese, resta il rischio di assumersi con le norme che possano avere ampi margini interpretativi. "Abbiamo voluto il nuovo decreto – ha affermato Paola Passeri, presidente del Collegio dei geometri di Macerata – e siamo pronti ad autocertificare, ma servono delle linee guida. Vanno fatte proroghe, è impensabile presentare 18mila progetti per i danni lievi entro la scadenza del 31 dicembre."
Per Vittorio Lanciani, presidente dell'Ordine degli architetti di Macerata, occorre una maggiore trasparenza nell'istruttoria dell'Ufficio speciale ricostruzione. "È ancora difficile giudicare il decreto. Stiamo cercando di assestare una macchina che è partita male, mentre è in corsa è più difficile." Lanciani ha esaminato le criticità principali della normativa attuale. Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione civile, non è riuscito ad arrivare dal Molise così ha promesso che sarà presto a Tolentino per un confronto.
Commenti