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Morirono in un conflitto a fuoco: Camerino ricorda i suoi carabinieri

Morirono in un conflitto a fuoco: Camerino ricorda i suoi carabinieri

A Camerino si è celebrato, presso il centro sociale San Paolo e poi presso il Comando Compagnia Carabinieri, il 30° anniversario del sacrificio dei due Carabinieri Liberto Giovanni Corinto e Donato Chiarelli, uccisi da un malvivente durante l'adempimento del loro dovere. La messa è stata celebrata dall'arcivescovo di Camerino, S.E. Francesco Giovanni Brugnaro, insieme a Don Marco Gentilucci e Don Franco Gregori, alla presenza del Sindaco Gianluca Pasqui, del Comandante dei Carabinieri, tenente Roberto Nicola Cara, del comandante regionale Generale di Brigata, Fernando Antonio Nazaro, dell'Ispettore regionale dell'Associazionale Nazionale Carabinieri Marche, Generale Tito Baldo Honorati, dell'Associazione Carabinieri di Camerino, del gruppo Alpini di Camerino e dei fratelli di Donato Chiarelli, Tiziano ed Anna.

Il vescovo Brugnaro durante l'omelia ha voluto ricordare, soprattutto agli alunni delle scuole superiori presenti alla cerimonia, il sacrificio di Donato Chiarelli e Liberto Giovanni Corinto come esempio di amore e rispetto per la propria comunità di appartenenza e che il mantenimento dell'ordine non deve essere visto come strumento di oppressione ma come garanzia per vivere la nostra libertà.
Dopo la lettura della "Preghiera del Carabiniere" la seconda parte della cerimonia si è svolta presso il Comando della Compagnia dei Carabinieri dove è stata depositata una corona di alloro davanti alla lapide di Corinto e Chiarelli entrambi medaglia d'oro al Valor Civile. 

Il Sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, durante il suo intervento, ha detto che nel giorno 29 marzo 1988 suo padre, medico legale, ricevette una telefonata, vide il suo volto sconvolto ed uscì di corsa da casa. Il Sindaco chiese a sua madre cosa fosse successo e quest'ultima le raccontò quanto avvenuto. Secondo il Sindaco, quel maledetto giorno segnò la comunità di Camerino, ma il sacrificio dei Carabinieri Liberto Giovanni e Donato deve costituire un esempio per il futuro della Nazione. Corinto e Chiarelli hanno portato la divisa con grande amore e responsabilità e si deve mettere in condizione l'Arma dei Carabinieri della propria comunità di stare vicino ai cittadini. 

L'Ispettore Regionale dell'Associazione Nazionale Carabinieri Generale, Tito Baldo Honorati (durante la sua carriera è stato comandante del nucleo investigativo di Palermo ai tempi della seconda guerra di Mafia), ha voluto ricordare il sacrificio dei Carabinieri Corinto e Chiarelli e anche il servizio esemplare e quotidiano svolto dall'Arma. 

Il Comandante regionale Generale di Brigata, Fernando Antonio Nazaro, ha espresso la sua vicinanza ai familiari delle vittime: "Liberto Giovanni e Donato sono degli eroi che fanno parte della schiera dei Carabinieri caduti nell'adempimento del loro dovere e simbolo della lotta contro ogni forma di prevaricazione. Questi due Carabinieri sono morti per il mantenimento della democrazia e hanno rappresentanto la virtù degli umili e dei semplici cittadini". 

La cerimonia è terminata con l'Inno alla Virgo Fidelis.

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