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Macerata, la fase 2 è iniziata,non per l'APM: la "sorpresa" dei commercianti di non trovare un bus per tornare a casa

Macerata, la fase 2 è iniziata,non per l'APM: la "sorpresa" dei commercianti di non trovare un bus per tornare a casa

La tanto attesa Fase 2 è iniziata oramai da qualche giorno e le serrande di diverse attività commerciali sono tornate ad alzarsi dopo più di due mesi di riposo forzato. Macerata e i suoi esercenti stanno provando a ripartire, nonostante tutte le difficoltà del caso, provando a ritrovare quella normalità che caratterizzava le giornate di lavoro pre-lockdown.

Lunedì 18 maggio per molti lavoratori e titolari di negozi c’è stata la gioia, di ritrovare i clienti e rimettersi all’opera, ma per alcuni di loro c’è stata anche la brutta sorpresa di non trovare alcun autobus disponibile a riportarli a casa dopo la chiusura dei proprio locali commerciali.

La seconda fase è iniziata ma l’APM sembra non essersene accorta, tant’è che le navette continuano ad osservare un orario ridotto, cioè quello che era stato stabilito durante il periodo di quarantena generale (si parla di un taglio almeno del  50% dei servizi), mettendo in forte difficoltà chi come gran parte dei commercianti e lavoratori maceratesi usufruiscono dei loro bus per tornare a casa.

Gli orari stabiliti dall’APM non si conciliano in nessun modo con le reali necessità dei lavoratori che oltre a non essere stati informati riguardo ai precisi “tagli”, non hanno nemmeno avuto modo di leggere i nuovi nelle pensiline della città, in quanto nella maggior parte di casi gli orari riportati sono ancora riferiti al normale servizio prima del periodo di stop.

Una situazione di assoluto disagio dove a farne le spese sono proprio i maceratesi che, oltre a alle difficoltà legate all’emergenza sanitaria, ora appena tornati ad un barlume di normalità si trovano ad affrontare una problematica che per chi lavora diventa realmente un grosso scoglio da superare.

“Non riesco più a trovare un autobus che riesca a portarmi a casa dopo le 13 e  idem per la sera quando chiudiamo alle 20 –  ci ha raccontato Catia Sforzini, che appena rientrata lunedì al lavoro al negozio Bulli & Pupe in Corso Cavour la sera si è trovata ad aspettare invano una navetta che la riportasse a casa - l’ultima corsa disponibile è alle 19.23 in Via Roma, ma per noi che abbiamo ricominciato regolarmente a lavorare è un bel problema raggiungerla”

“E’ vero che c’è la possibilità di chiamare un bus, tramite il numero messo a disposizione dall’APM, che ci venga a prendere in un orario più comodo a noi – spiega Catia - ma il più delle volte la linea è occupata e inoltre dobbiamo comunque prenotare il viaggio con un considerevole preavviso e per noi anche lavoriamo in un negozio di abbagliamento è quasi impossibile prevedere un orario di chiusura preciso – sottolinea -. Capisco che ci sia stato un ridimensionamento delle corse a causa dell’emergenza sanitaria, ma bisognerebbe tenere conto di tutti quelli che lavorano veramente nei negozi qui a corso Cavuor che appena tornati alle rispettive attività, si sono ritrovati questa spiacevole sorpresa di non poter usufruire del trasporto pubblico”.

“Confrontandomi con altre colleghe ci siamo tutte rese conto che il problema è grande soprattutto per chi come me viene da Casette Verdini  - precisa Catia -senza contare il fatto che molte di noi hanno un regolare abbonamento e in questo momento si trovano private di un servizio essenziale”.

“Sono orari che non si conciliano assolutamente con la vita di chi lavora nei negozi e l’APM non si è adeguata alle nostre reali necessità - conclude– basterebbe ripristinare una fascia oraria normale anche perché si invoglierebbe la gente a frequentare le attività commerciali del centro di Macerata che non è una cosa da poco soprattutto in questo periodo”.

Dello stesso avviso Silvia Buongarzoni di Bad Girl, negozio di abbagliamento sempre situato in Corso Cavour che  “Il discorso è che con la riapertura dei negozi  le persone  hanno ricominciato a lavorare e a condurre quella che era la loro quotidianità fino a due mesi fa,  di conseguenza come c’era bisogno degli autobus prima c’è n’è anche ora –dichiara Silvia- a mio avviso bisognerebbe garantire almeno le corse principali come quelle della sera che per chi deve tornare a casa e non ha la macchina sono veramente molto importanti”.

“Sarebbe buona cosa rispristinare gli orari che erano in vigore prima o se proprio devono essere ridotti per lo meno si ristabiliscano le corse tenendo conto degli orari dei negozi – sottolinea -  Sapevano che gli orari erano stati modificati ma nessuno ci ha avvertito quali fossero e così lunedì appena sono tornata al lavoro, la sera non sapevo come tornare a casa”.

“Tant’è che in questi primi giorni abbiamo dovuto chiudere un po’ prima il negozio perché sennò non avremmo avuto una navetta con cui tornare – racconta Silvia di Bad Girl - però non  si può adattare l’attività di un esercizio commerciale agli orari dei pullman.  Il disagio più grande secondo me lo crea la mancanza della corsa delle 8 di sera, poi per il resto ci si può venire in conto, ma sarebbe il caso di ripristinare gli orari che erano in vigore prima del lockdown – conclude - perché anche la soluzione di chiamare una navetta che ti passi a prendere non è per niente percorribile considerando che lavoriamo tutti i giorni”.

 

 

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