L’8 marzo e i diritti della donna. “In una società retrograda, bisogna sensibilizzare i più giovani” (VIDEO e FOTO)
Una rivoluzione culturale che parta dal linguaggio e dall’arte, dall’utilizzo accorto di parole ed espressioni volte non solo a ridurre la distanza fra i sessi, ma soprattutto a rivendicare l’importanza del ruolo attivo della donna all’interno della società, al di là delle strumentalizzazioni politiche.
Nella giornata dell’8 marzo 2022, questo rimane anche uno degli obbiettivi portati avanti dall’Osservatorio di Genere di Macerata, fondato nel 2011 e impegnato da sempre – non solo in virtù delle ricorrenze da calendario - nel promuovere gli studi, le ricerche, le pari opportunità e la cittadinanza attiva.
Attraverso progettazioni (anche europee), seminari, convegni e laboratori, l’associazione culturale vuole puntare soprattutto sulle nuove giovani generazioni, sensibilizzandole al tema della parità in tutte le sue formule – dal mondo del lavoro alla violenza di genere. Questo grazie anche alle varie collaborazioni e al sostegno di altre realtà associative della Provincia (e non solo).
“Non mi sento rappresentata dal mio Paese come vorrei – confessa Aurora Carassai, giovane artista e collaboratrice dell’ODG – e me ne sono accorta per la prima volta facendo i conti con le discriminazioni sul lavoro. Esiste ancora una mentalità retrograda: per questo è importante comunicare con le nuove generazioni non solo attraverso le parole, ma anche gli esempi di donne che hanno fatto e stanno facendo la differenza”.
“Abbiamo conquistato negli anni alcuni diritti – aggiunge Claudia Santoni, presidente dell’associazione - ma ci sono nuove battaglie da fare, soprattutto per i più giovani che oggi affrontano una realtà più complessa. Gli stereotipi ancora esistono nella nostra società, e spesso sono il frutto di vecchi pregiudizi culturali che partono direttamente dalle nostre famiglie”.
Aurora e Claudia. Due donne, due generazioni a confronto unite dalla stessa missione sociale.
Queste sono le loro testimonianze:
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