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Il Comune di Tolentino intitola quattro nuove vie: a Piero Zuccheretti, Rolando Rivi, Frà Mario e Monsignor Carboni

Il Comune di Tolentino intitola quattro nuove vie: a Piero Zuccheretti, Rolando Rivi, Frà Mario e Monsignor Carboni

Quattro nuove intitolazioni di via a Tolentino, nella zona di contrada Rancia. A seguito di indicazioni scaturite nel corso di sedute di Consiglio, la Giunta municipale ha deliberato di rideterminare la zona al confine con il Comune di Pollenza istituendo le seguenti nuove vie: Via Frate Mario Gentili, via Monsignor Tarcisio Carboni, Via Piero Zuccheretti, via Rolando Rivi.

Le prime due sono figure religiose molto conosciute, in particolare quella di Frà Mario, definito “il volto sorridente del santuario di San Nicola; quale profondo conoscitore della Basilica e della sua storia ne è stato “il Cicerone”, “il Cultore”, “il Custode”. Amato e conosciuto sia dai tolentinati, sia da fedeli e pellegrini provenienti dall’Italia e dall’estero che ha intrattenuto amorevolmente per cinquant’anni, la sua figura umile, cordiale, socievole lo faceva percepire non solo come religioso, ma anche come uno del popolo". 

Monsignor Carboni, scomparso nel 1995 a seguito di un incidente stradale, è stato invece amatissimo vescovo di Macerata. 

Gli altri due personaggi cui saranno intitolate le vie sono legati a vicende relative alla seconda guerra mondiale.

Rolando Rivi (da Wikipedia): (1931 - 1945). Nato a San Valentino, frazione di Catellarano, secondo dei tre figli di Roberto Rivi e Albertina Canovi, Entra nel seminario di Marola nel 1942 ma dopo due anni, in seguito all'occupazione tedesca del paese, è costretto a ritornare a casa. Non smette però di sentirsi seminarista né di indossare l'abito talare, nonostante il parere contrario dei genitori preoccupati Il 10 aprile 1945 durante le ultime fasi della guerra di liberazione viene rapito da un gruppo di partigiani comunisti e portato nel bosco. Ai genitori fu lasciato un bigliettino con scritto "Non cercatelo. Viene un attimo con noi partigiani". Accusato di fare la spia per i fascisti, dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie, viene ucciso a colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio, frazione di Palagano.

Piero (Pietro) Zuccheretti: è stata una delle vittime civili dell'attentato di via Rasella del 23 marzo 1944. Piero Zuccheretti, ancora bambino, viene investito in pieno dall'esplosione del carretto minato innescato da Rosario Bentivegna in Via Rasella, rimanendo ucciso sul colpo. La meccanica delle circostanze della sua morte a lungo è stata controversa: il ragazzo si recava al lavoro presso una ditta di ottica che si trovava in via degli Avignonesi, strada parallela a via Rasella.

 

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