Sangiustese, questione impianti: le parole del dirigente rossoblu Sandro Rossi
“Il nuovo bando per la gestione dell’impianto sportivo – afferma il responsabile del settore giovanile rossoblù Sandro Rossi – era costruito ad hoc per il Ponte San Giusto Academy e tagliava completamente fuori la Sangiustese. Non c’era per noi nessuna possibilità di vincere. Il punteggio massimo veniva attribuito a chi avesse più under 17 tesserati e residenti nel Comune di Monte San Giusto oltre a chi avesse già gestito l'impianto in precedenza. Guarda caso, nel precedente contratto di utilizzo una clausola vietava espressamente alla Sangiustese il tesseramento di ragazzi di Monte San Giusto, pena la mancata concessione dello stesso”.
“Nonostante il divieto – le parole del dirigente - la Società ha deciso di iniziare una propria attività giovanile presso i campetti di via Giustozzi per rispondere alle esigenze di una ventina di ragazzi, al loro primo tesseramento, di giocare con i colori della propria città. Chi aveva in gestione il settore giovanile in passato, confluendo nella Ponte San Giusto Academy, lo aveva infatti in pratica svenduto a Morrovalle. Per questo, non trovandosi d’accordo, molti sangiustesi hanno scelto di portare i ragazzi in settori giovanili di paesi limitrofi. Noi siamo partiti a gennaio con piccoli numeri, ma per la prossima stagione l'obiettivo è coprire tutte le categorie”.
“Tante sono state le controversie e le ingiustizie subite in questi anni. Purtroppo la Sangiustese – ha proseguito Rossi - non viene minimamente considerata dall'Amministrazione Comunale. A pesare è una questione che il sindaco ha con il presidente Tosoni e che alla fine porta la Sangiustese e le famiglie sangiustesi a pagarne le conseguenze. Il Tar nello scorso aprile aveva dichiarato illegittimo, dopo il ricorso della Sangiustese, il primo bando del 2016. Al Ponte San Giusto era stato consentito di proseguire per continuità, ma poi, con proroga tecnica eccessiva, è stata allungata la gestione anche all'annata 2018-2019. Per questo motivo, dopo oltre 60mila euro pagati in due anni, sono stati sospesi i pagamenti: se il contratto fosse stato ritenuto irregolare, non era giusto pagare. Tutto questo è stato continuamente segnalato al Comune nel disinteresse totale. Anzi, dal 2017 è stato sempre chiesto il ritiro del ricorso al Tar quale condizione per ottenere un prezzo agevolato sui costi di affitto dell'impianto, ma mai siamo voluti scendere a compromessi. Addirittura, nel luglio 2017, una riunione sulla gestione è degenerata in uno scontro verbale tra il Sindaco Gentili e il presidente Tosoni: con la testimonianza di un assessore e di un dirigente del Ponte San Giusto, è arrivata la denuncia da parte del primo cittadino al presidente per minacce a pubblico ufficiale, archiviata dalla Procura in breve tempo”.
“Questa situazione non è più sostenibile. La Sangiustese – ha concluso il Responsabile rossoblù Sandro Rossi - deve avere un proprio settore giovanile senza dover pagare l'affitto dei campi come avviene in moltissime realtà”.
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