Tolentino, gli alunni scrivono lettera sulla strage di Cutro: a scuola arriva telefonata dall'ufficio di Mattarella
Una grandissima emozione si è vissuta questa mattina all'istituto comprensivo "Don Bosco" di Tolentino. Al plesso è arrivata una telefonata direttamente dalla segreteria della Presidenza della Repubblica.
Nella chiamata sono stati comunicati i ringraziamenti del presidente Sergio Mattarella a docenti e scolari per una lettera ricevuta alcuni giorni fa e firmata dagli alunni della classe 2^B della secondaria "Alighieri".
Nella lettera gli studenti hanno espresso le loro riflessioni sulla tragedia avvenuta lungo le coste calabresi, a Cutro, il 26 febbraio scorso. Il naufragio di migranti ha causato la morte, sinora accertata, di 91 persone. Il presidente Mattarella si è detto "colpito e profondamente toccato dalle parole dei ragazzi".
Questo il testo integrale della lettera firmata dagli alunni della classe 2^B della scuola media "Dante Alighieri" (Agon, Alessandro, Alice, Arlind, Astou, Carolina, Daniele, Diletta, Dionis, Eleonora, Eliza, Federica, Gabriele, Ilaria, Linda, Margherita, Modou, Noemi, Pietro, Shaban, Somya, Vittoria):
"Le scriviamo perché siamo ancora molto scossi dalla terribile vicenda accaduta a Cutro, dove hanno perso la vita 87 persone (nel momento in cui Le stiamo scrivendo). Tra queste diversi nostri coetanei, ma anche bambini più piccoli: è una tragedia straziante, che ci ha fatto riflettere su quanto sia a volte determinante il posto in cui si nasce; noi ci sentiamo molto fortunati, nonostante abbiamo vissuto la recente pandemia e il precedente terremoto che nel 2016 ha colpito duramente il nostro territorio...Ma tutto questo non è paragonabile a ciò che è avvenuto il 26 febbraio scorso (e tante altre volte nei nostri mari).
Ne abbiamo parlato molto in classe in questi giorni con i nostri professori, documentandoci e confrontando le rispettive opinioni. Al tempo stesso sono emerse le nostre emozioni, le nostre riflessioni. Proprio ieri è stata la Festa del papà e il nostro pensiero è andato a quei genitori che improvvisamente hanno perso i loro figli e a quei figli che hanno perso i loro genitori. Ecco, Presidente, Lei è come uno di famiglia: un nonno speciale per noi, un papà per tutti gli italiani, anche quelli che pur essendo originari di altri paesi sono venuti a vivere nel nostro.
Certo, non è sempre facile, ci sono tanti problemi che noi non possiamo capire né tanto meno risolvere, ma una cosa la vediamo ogni giorno nella nostra classe: è possibile convivere in piena empatia tra compagni dalle più svariate provenienze, con amicizia e rispetto reciproco.
Noi non sappiamo proporre soluzioni, ma vogliamo condividere questo nostro esempio di unione e accoglienza, augurandoci che possa essere un piccolo messaggio di speranza che, come una lettera in una bottiglia, arrivi a Lei, ma anche a tutta l’Italia, l’Europa, il mondo intero: una bottiglia che possa galleggiare in un mare finalmente sereno e non più così angosciante per chiunque lo attraversi. Un grande abbraccio".
Commenti